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ID: 249408Per universo espanso di Star Wars s’intende una continuity su base multimediale che, partendo dall’oramai leggendaria opera filmica, investe l’intero universo creato da George Lucas, coprendo un arco temporale che va da 5000 anni prima a qualche centinaio di anni dopo gli avvenimenti narrati nella trilogia originale. Punto cardine di tale colossale progetto è sicuramente questo Knight of the old Republic (d’ora in poi Kotor), gioco di ruolo sviluppato dal talentuoso team della Bioware ed ambientato la bellezza di 4000 anni prima delle gesta di Obi-wan e compagni.
In tale remoto contesto ci verrà chiesto d’impersonare un misterioso avventuriero privato della memoria, che, una volta aver messo in luce un legame con la forza decisamente fuori dal comune, verrà incaricato dal consiglio Jedi di sventare un massiccio attacco da parte dei Sith (all’epoca all’apice del loro potere), nei confronti di una repubblica indebolita da anni di sanguinosa guerra contro il feroce popolo dei mandorliani. Non volendo rivelare nient’altro della fantastica trama, che rappresenta con i suoi continui colpi di scena una delle parti maggiormente riuscite dell’intera opera, diciamo subito che Kotor si discosta non poco dal classico rpg per console. Forte di quel legame di parentela che avvicina il software Xbox a quello per PC, la Bioware ci propone il classico schema alla World of Warcraft. Dove dietro un’impostazione apparentemente action si cela il tipico sistema fatto di turni e tiri salvezza.

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Il vero elemento di rottura ed innovazione è però rappresentato da un particolare indicatore. Il quale, prendendo nota di tutte le scelte effettuate nel corso dell’avventura, andrà a delineare il nostro allineamento all’interno della forza. Padroneggiare il lato chiaro o diventare temibili maestri di quello oscuro non sarà però una scelta da prendersi troppo alla leggera. In quanto, oltre ad alterare significativamente il corso degli eventi (e quindi l’accesso ad uno dei possibili finali), la nostra caratura morale andrà ad incedere pesantemente anche sul nostro stile di combattimento. Ciascun potere collegato alla forza possiede infatti un proprio allineamento. In genere gli “incantesimi” di supporto e guarigione appartengono al lato chiaro, mentre quelli offensivi all’oscuro. L’apprendimento di poteri non affini al proprio schieramento non viene comunque precluso, anche se il loro utilizzo è fortemente scoraggiato da un costo in termini di punti forza notevolmente più elevato.
Un altro degli aspetti di Kotor ad impressionare favorevolmente è senza dubbio la sua versatilità. Ogni enigma o situazione potrà infatti essere affrontato seguendo diversi approcci, da prediligersi in funzione delle caratteristiche del nostro personaggio e di quelle dei suoi compagni. Nell’intrufolarsi all’interno di una base nemica ci si prospettano ad esempio quattro alternative, tutte percorribili con le stesse probabilità di successo. Se nel nostro gruppo si dovesse trovare un esperto di sistemi di sicurezza (quasi sempre un droide), ci basterà raggiungere il primo terminale utile, per mettere in pochi istanti fuori uso tutti i sistemi di sicurezza, spalancando al contempo qualsiasi porta sbarrata. Un abile meccanico potrà invece riprogrammare i droidi fuori uso per farli combattere al proprio fianco, mentre un possente guerriero sarà in grado di caricare a testa bassa incurante del soverchiante numero di avversari. Infine un personaggio con grandi capacità di occultamento riuscirà a sgattaiolare sotto gli occhi dei nemici senza essere notato. La costruzione di un team ben bilanciato si dimostra quindi fondamentale. In quanto ci permetterà di affrontare ogni singola situazione con la strategia che riterremo di volta in volta la più appropriata.

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Se le meccaniche di gioco si rivelano assai ben strutturate e poliedriche, l’ambientazione non si dimostra certo da meno. La presenza di numerose location, che includono diversi pianeti tra inediti e vecchie conoscenze, tutte ottimamente realizzate e sufficientemente vaste, contribuisce non poco ad aumentare il valore intrinseco dell’avventura; soprattutto agli occhi di quei fans che non potranno non notare le notevoli affinità che sussistono fra questo Kotor e i primi tre magnifici lungometraggi. Passeggiare per le dune di Tatooine 4000 anni prima di Luke Skywalker, venendo a conoscenza di numerosi ed importanti antefatti, è un’esperienza che un vero appassionato della serie non può lasciarsi assolutamente sfuggire. Tutto ciò giunge a coronamento di un impianto narrativo di primissimo spessore, con una storia (anche se sarebbe più appropriato dire “delle storie”) che rientra tra i capitoli più ispirati dell’intera “continuity”, in grado di appassionare, coinvolgere e stupire come pochissimi altri giochi riescono a fare. Il grandissimo numero di side-quest e segreti donano inoltre all’universo di Kotor un’elevata credibilità, rendendo strade e città delle entità quasi vive e pulsanti. Posti dove di certo non mancheranno occasioni per interagire con i numerosi “npc”, i quali ci offriranno sempre nuovi spunti per mettere alla prova la nostra vera natura.

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Tecnicamente parlando il titolo Bioware convince ma non stupisce. Il comparto grafico, solido ed affidabile, brilla soprattutto per la presenza di alcune textures prossime al fotorealismo, mentre fallisce nel donare al gioco quel tanto di spettacolarità che ci si aspetterebbe da un titolo di questo spessore. Eccellente il comparto audio, con ottimi temi ambientali ed un ricco parlato, che si riconferma sugli stessi ottimi standard tipici delle produzioni a marchio Star Wars. In definitiva sotto l’aspetto tecnico il lavoro svolto dai programmatori si dimostra più che soddisfacente, pur mostrandosi leggermente inferiore ai picchi qualitativi raggiunti dall’X-box in altre occasioni.
Volendo andare alla ricerca di qualche difetto si potrebbe accennare alla non perfetta gestione dei menù, che rende assai tediosa la ricerca di un particolare oggetto, o alla tendenza che mostrano i nostri compagni a rimanere incastrati in alcuni punti della mappa, costringendoci qualche volta ad aspettare il loro arrivo o ad assumerne direttamente il controllo. Ma, come potete ben vedere, si tratta di peccati assolutamente veniali, che non influiscono minimamente con il pieno godimento dell’esperienza. La durata tutto sommato modesta dell’avventura (una quarantina di ore appena, missioni secondarie incluse) viene inoltre bilanciata dalla curiosità di conoscere entrambe i filoni narrativi; andando quindi a raddoppiare la longevità complessiva del titolo.

COMMENTO FINALE


"In definitiva questa ennesima iterazione dei famosi cavalieri Jedi conquista e sa divertire, dimostrando a più riprese di non essere un prodotto “for fans only”, ma di meritarsi a pieno titolo le attenzioni di chiunque sappia apprezzare i giochi di ruolo ben realizzati. Il sistema di allineamento nella forza, pur nella sua tutto sommato modesta spinta innovatrice, si rivela uno schema vincente e ben strutturato. Il cui successo è testimoniato dalla presenza di giochi del calibro di “Jade Empire” e “Mass Effect”. Dove la casa madre ne riprenderà l’impostazione di base per trasportarla con successo all’interno di altri contesti. In poche parole una di quelle rare esperienze in grado di privare il giocatore del suo meritato riposo notturno, che non raggiunge la valutazione perfetta solo a causa di alcune marginali imperfezioni e di un comparto grafico buono ma non eccelso."

Emiliano "MasterGen" Valori