Cosa si può fare in una situazione del genere? Ovviamente difendersi, e fidarsi dell’unica voce “amichevole” che con gentilezza ci dice come comportarci… Tutto qui? Beh no... Bioshock non è uno sparatutto nudo e crudo, ma si basa sul potenziamento del proprio personaggio per sconfiggere i nemici e sul risolvere alcuni passaggi in base ai potere acquisiti (sciogliere il ghiaccio con il fuoco, oppure aprire sistemi di sicurezza in base alle capacità ingegneristiche aquisite per esempio). Per potenziarsi useremo i plasmidi sparsi abbondantemente nella città i quali si potranno attivare tramite l’Adam gelosamente custodito da delle bambine, a loro volta protette da possenti e furiosi Big Daddy…
Tutto ciò che ci circonda è mosso dall’Unreal Engine 3, motore grafico potentissimo usato in molti giochi di ultima generazione, ma probabilmente questo gioco è quello che ne mostra in modo migliore le capacità. Tutto l’ambiente in stile anni ’60 è curato nel dettaglio e affacciarsi alle finestre dei vari locali, vedendo le profondità del mare, con branchi di pesci che nuotano è di sicuro impatto. I Personaggi, nel loro particolare stile, sono molto dettagliati e ben animati mentre gli effetti grafici si sprecano; a partire dall’acqua (sembra vera) alla riproduzione del ghiaccio, del fuoco o dell’elettricità. Tutti resi in modo scenografico ma altrettanto realistico.
Il sonoro oserei dire che è anche migliore (per quanto possibile) della media delle ultime grandi produzioni videoludiche con musiche d’atmosfera, effetti sonori perfetti e finalmente un doppiaggio esageratamente fatto bene che livella la differenza che c’è sempre stata tra un film e un videogame.
Ma quanto dura l’avventura? Non poco, infatti la longevità del titolo si attesta sulle 20 ore, che scorrono minuto per minuto intrattenute da una trama ben fatta e vari colpi di scena. Non sarà facile annoiarsi a Rapture ma una volta finito il titolo la rigiocabilità è bassa…è questa l’unica pecca che gli posso muovere contro.. si sente la necessità di qualche modalità nascosta.. ma va bene anche così, infondo tutto è stato dato dai programmatori per rendere l’esperienza single player completa e il risultato c’è. Assente quindi anche una qualsiasi modalità multiplayer.
Bioshock è l’ennesimo capolavoro che sbarca sulla console Microsoft (ne esiste anche una versione per personal pc altrettanto bella) e sta qui a dimostrare che la potenza grafica non è solo un abbellimento estetico, ma serve a creare situazioni e esperienze oggettivamente impossibili qualche anno fa. Certo, potreste obbiettare rispondendo che molto tempo fa uscì un certo System Shock… beh si, era un capolavoro da fiato sospeso, ma provate a paragonare i due giochi oggi, giocarli contemporaneamente e capirete che le emozioni che il primo titolo vi trasmetteva, facendovi usare anche l’immaginazione, Bioshock ve le fa vivere potenziate, in modo più profondo.
Probabilmente è questa la differenza tra i giochi di oggi e quelli del passato… I primi ci facevano sognare… quelli di oggi ci fanno vivere un sogno...
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