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ID: 242438L'universo di Advanced Dungeons&Dragons è perfetto per i videogiochi: mostri, spade, eroi e tanto, tantissimo spirito d'avventura. Se il potenziale del fantasy era stato subodorato immediatamente trovando una prima espressione già ai tempi di Colossal Cave Adventure, il brand di AD&D ha dovuto attendere qualche anno prima che qualche facoltoso produttore decidesse di trasformarlo in videogame. La Mattel fiutò per prima l'affare e assegnò al coder Tom Loury la programmazione di Advanced Dungeons&Dragons Cartridge.

In tempi moderni, siamo soliti accostare AD&D a trasposizioni del gioco da tavolo in veste informatica secondo criteri più o meno liberamente ruolistici. Questo stesso gioco viene indicato, erroneamente, come gioco di ruolo, ma il suo nome cela, in realtà, qualcosa di molto meno complesso: AD&D Cartridge è un action game, tutt'al più arricchito dall'elemento di origine adventure quale la raccolta e l'utilizzo di chiavi. L'approccio al genere, tuttavia, è peculiare: la nostra partita inizia su una mappa grande quanto l'intero schermo e il nostro avatar sarà un misero puntino bianco che potrà muoversi fra le varie locazioni. Tale videata ci mostra una serie di elementi quali un fiume, boschi e montagne, di cui una particolarmente imponente. Il tutto è diviso in caselle e, come al solito, alcune saranno liberamente percorribili, altre invalicabili ed altre saranno locazioni di grande rilevanza.

L'obiettivo della nostra avventura sarà quello di recuperare i due pezzi di una preziosa corona nel dungeon della Cloudy Mountain, l'imponente formazione rocciosa presente sulla destra della mappa. Ogniqualvolta il nostro viaggio si intersecherà con catene rocciose oltrepassabili, la modalità di gioco cambierà, passando a quello di un classico action-game in stile top-down. Con il nostro personaggio, finalmente di dimensioni apprezzabili, ci addentreremo nei meandri del dungeon alla ricerca dell'uscita o, eventualmente, di oggetti utili alla nostra causa. Per giungere al labirinto finale, difatti, sarà necessario scovare prima l'ubicazione della chiave per accedervi ma, durante le nostre esplorazioni, ci capiterà non di rado di venire in possesso di armi aggiuntive o scorte di frecce per la nostra faretra. L'arma "d'ordinanza" è il classico arco, fondamentale per difenderci dalla ricca fauna di cui le caverne sono custodi, ma il suo utilizzo ci ricollega subito al difetto principe di questo gioco: il sistema di controllo. L'Intellivision non è mai stata famosa per la precisione dei suoi controller, ma AD&D Cartridge adotta dei comandi più complessi del solito in quanto il movimento dell'avatar e la direzione di fuoco sono del tutto indipendenti: il disco del controller detterà il percorso sul quale dirigersi mentre il tastierino numerico sarà utilizzato per scoccare le frecce nella direzione voluta. Si tratta della stessa soluzione vista in altri titoli come Smash TV, Robotron o, proprio su Intellivision, Tron Deadly Discs, ma in AD&D Cartridge appare meno efficace nonchè inopportuna dato che gli angusti dungeon non consentono movimenti laterali e ampi, a differenza delle arene presenti nei giochi citati.

Ad ogni modo, dopo aver doverosamente familiarizzato con i comandi, ci si troverà di fronte a un prodotto di alta qualità e grande spirito rivoluzionario. Molti suoi elementi sono stati ripetutamente riciclati in videogiochi successivi che li hanno trascinati persino in esempi contemporanei, come la stessa mappa iniziale per selezionare il percorso, rivista in un'infinità di giochi di ruolo e non. Ma è la fase all'interno dei dungeon a destare più stupore grazie alla sua ammirevole cura: lasciando a dopo i discorsi relativi al dettaglio grafico, l'esplorazione delle caverne avviene tramite una progressiva illuminazione delle stesse man mano che le percorriamo; la schermata, infatti, presenterà delle zone scure lungo i percorsi che non avremo ancora battuto per non mostrarci cosa è presente, simulando una sorta di campo visivo, una concezione appena meno evoluta dell'onnipresente automapping. L'esplorazione, in questo modo, si arricchisce di grande importanza, costringendo il giocatore ad addentrarsi lungo ogni cunicolo per guadagnare preziosi bonus, frecce in primis, dato che saranno in numero molto limitato.

Il gameplay, per il resto, è abbastanza classico: lungo la strada che ci separa dalla corona incontreremo nemici di varia tenacia anche se la maggior parte va giù senza problemi con un'unica freccia; una volta trovata l'uscita si riparte verso la tappa successiva e così via. Ottima, però, è l'idea di casualizzare i dungeon ad ogni nuova partita in modo da fornire al giocatore una longevità cospicua, anche questo elemento ripreso largamente dalla caterva di giochi di ruolo prodotti negli anni.

Il lato tecnico è impeccabile: AD&D Cartridge è il primo videogioco per Intellivision a superare il limite delle cartucce da 4k ed i risultati sono immediatamente riscontrabili a partire dalla dettagliata mappa iniziale. I dungeon offrono un dettaglio minimale ma perfettamente idoneo alla causa, mentre gli sprite dei mostri sono di buona varietà e buon dettaglio. Stupefacente è l'utilizzo del sonoro: per la prima volta sarà possibile udire i passi dei nemici e questo, oltre ad impreziosire l'atmosfera generando tensione, ci fornisce indicazioni sulla prossimità di un avversario, permettendoci anche di scoccare una freccia nel buio qualora ritenessimo vi sia celato un mostro. Davvero di classe, poi, la scelta di arricchire il cammino sotto la Cloudy Mountain di un effetto sonoro per rappresentare il respiro dei dragoni di guardia alla corona.

COMMENTO FINALE


"Advanced Dungeons&Dragons Cartridge fu vero progresso. La sua magnificenza risiedeva nella capacità di anticipare i tempi, nell'adottare soluzioni che per la loro efficacia sarebbero diventate uno standard per intere tipologie di gioco di intere epoche videoludiche. Una vera pietra miliare per l'Intellivision."

Gianluca "musehead" Santilio




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