Tron parla di un’avventura in cui un uomo entra in un computer. Egli, tramutato in energia, conosce altri programmi, rappresentati da persone con costumi luminescenti il cui compito prevalente è quello di seguire le istruzioni. Tutti i programmi, insieme, fanno parte di “civiltà” in cui tutto è dominato dal Master Control.
Nel film, il protagonista, utilizza un disco per eliminare i nemici ed è proprio questa caratteristica che viene ripresa nel videogioco in esame. Il gioco è strutturato più o meno come uno sparatutto, leggermente strategico a schermata fissa. Se vogliamo azzardare un paragone ad un videogioco più moderno, potremmo citare Smash TV.
Il nostro alter ego digitale appare come un “omino rosso” mentre i nemici sono identici ma di altro colore.
Come già detto, per uccidere questi “scocciatori”, il game mette a disposizione un disco che è simile ad un boomerang perché, una volta lanciato, torna indietro, ma come forma e traiettoria somiglia ad un frisbee. Il frisbee virtuale può essere lanciato in 8 differenti posizioni o può diventare uno scudo a seconda di quale tasto si prema sul tastierino numerico del joypad dell’intellevision. Questo sistema di “lancio” unito al metodo di controllo dell’”omino” può sembrare, all’inizio, troppo articolato. In realtà, una volta presa confidenza, il metodo di comandi si rivela assolutamente perfetto poiché permette di lanciare il disco in qualunque direzione, indipendentemente dalla direzione in cui è rivolto lo sprite del protagonista. Oltre a questo, la velocità di risposta dei comandi è abbastanza buona, anche se a mio avviso si poteva fare di meglio.
Quando le porte aperte sono troppe, entra nel campo di gioco un “guardiano”. Il guardiano non può essere toccato, pena la morte istantanea, e ha il compito di richiudere tutte le porte. Questo “bestione” possiede anche un’arma che è in grado di immobilizzare il nostro “omino” rosso. L’unico modo per stordire il riparatore di porte è colpire il suo occhio bianco, ma non è una cosa facile e comunque, indipendentemente dal fatto che venga colpito o no, esso ritorna ogni volta che lo ritiene necessario.
I nemici vengono differenziati solamente dal colore: azzurri, blu, arancioni, eccetera. Essi, in base alla colorazione, posseggono diverse caratteristiche in velocità, in numero di volte che devono essere colpiti prima di morire e in precisione nel “tiro”.
Il giocatore può essere colpito tre volte prima di morire. Ogni volta che viene colpito diventa più lento, ma se riesce ad evitare i colpi per un determinato lasso di tempo, riacquista velocità ed energia vitale.
Anche se l’arena di gioco dispone di una realizzazione in un finto 3d che regala una sensazione di profondità, la grafica risulta comunque di qualità mediocre: presenta una schermata fissa che non gode di grandissimo dettaglio. L’hardware arriva a gestire fino a 10 oggetti in movimento contemporaneamente che non sono proprio moltissimi. Le animazioni sono buone e il sonoro fa il suo dovere ma è ultra ripetitivo e poco variegato.
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