Ne abbiamo visti di giochi di wrestling negli anni, eh? Ed in tutte le salse, con l'inquadratura laterale, isometrica e poi, chiaramente, tridimensionale. Il wrestling è un circo troppo invitante da trasformare in videogioco: i personaggi hanno già stile, hanno già le proprie musiche, hanno persino già le mosse speciali. Dovrebbe essere alla portata di tutti tirarne fuori un capolavoro, anche per le mezze calzette. La storia, invece, ci insegna che i titoli divertenti ispirati a questo pseudo-sport sono in minoranza rispetto ai bidoni, ma, signori, qui c'è chi ha voluto strafare!
Immaginate di essere un game designer e che vi venga concessa la licenza di creare un gioco sulla WWF, la leggendaria federazione dei wrestler. Immaginate di poter inserire nel roaster chi vi pare, di poter anche abusare dei diritti d'immagine acquisiti e di trovarvi sul terreno dei 16-bit, ancora vergine in fatto di wrestling. E' il 1989 ed il vostro lavoro potrebbe divenire il punto di riferimento. Basta poco, basta programmare uno stralcio di picchiaduro.
E invece no! Vi chiamate Up Front Software, pensate che i giochi si vendano da soli e che la logica sia un concetto da buttare. Non siete bravi a programmare eppure decidete di strafare, che ne verrà mai fuori da questa licenza? Microleague Wrestling, ovvio.
Taaanto tempo fa, una delle poche trasmissioni che Tele+ concedeva in chiaro era proprio il wrestling. Una marea di ragazzini (di tutte le età) assisteva attonita ai combattimenti megaspettacolari tra quelli energumeni che sprizzavano doping da tutti i pori. Tra quelle montagne di muscoli e sudore spiccava su tutti Hulk Hogan, il biondo e baffuto lottatore che inneggiava di continuo all'orgoglio americano. Ai tempi vi era una disputa, fittizia quanto le lotte, tra la WWF e Million Dollar Man, wrestler ricchissimo che godeva nell'acquistare cose e uomini per poi umiliarle. A questo giro voleva comprare la federazione stessa e chi poteva intervenire per impedirglielo se non il paladino del bene?
Hulk Hogan+Million Dollar Man+wrestling=botte da orbi, direte voi. Alla Up Front Software, invece, hanno risposto con uno sconcertante “morra cinese”. Si, Microleague Wrestling è proprio questo. Invece di sasso, carta e forbice, qui troveremo pugni, calci e, si, anche qualcosa di simile alla forbice, ma molto più violenta. E poi Atomic Drop, Body Slam, The Crash, Arm Lock e chi più ne ha più ne metta. Si tratta delle varie mosse dei due lottatori: ognuna di esse ha determinate contromosse, tutto sta nel conoscerle e nell'azzecare l'iniziativa dell'avversario, solitamente all'insegna della casualità più pura. Vince chi azzera l'energia dell'altro, come sempre.
Il vero punto di forza, nelle intenzioni degli sviluppatori, doveva essere, però, la grafica. Di qualità artistiche il team doveva averne poche e tutto ciò che fece fu munirsi di un digitalizzatore video ed un VHS di un incontro fra i due campioni. Il secondo passo fu quello di passare su computer i fotogrammi di ogni mossa, ma pochi, pochissimi. Poi ne presero qualcun'altro dei lottatori a terra o vincenti e un po' di roba per mettere su una presentazione. Il gioco, letteralmente, era fatto. Peccato fosse osceno.
Le domande che sorgono spontanee sono tante, fin troppe, ma lascia davvero basiti l'idea di sfruttare l'immagine WWF in un gioco del genere. In uno slancio di bontà, potremmo anche definire il prodotto uno strategico, ma tutta la strategia sarà il prevedere quale colpo il nostro avversario ci mollerà. Come? Fatti vostri, consultate l'Oracolo! Le partite sono uno strazio: i programmatori puniscono severamente il coraggio che mostriamo provando il loro gioco, infliggendoci caricamenti eterni; il sonoro, poi, consiste in una musichetta composta da un individuo in protesta con l'orecchiabilità, con effetti sonori da contare sulle dita di una mano (ma anche meno), senza parlare della tanto millantata grafica che, dopo secondi di elaborazione ad ogni mossa, ci regala “filmati” minuscoli ed al limite del comprensibile. Ed un match dura troppo! Decine di minuti composte da caricamenti su caricamenti inframezzati un paio di click, un'agonia pura nella quale avrete tutto il tempo per rivalutare quanto di peggio vi sarà capitato di giocare nella vostra vita.
Microleague Wrestling è un saggio di incapacità programmatoria ed un'invettiva nei confronti dell'intelligenza umana. Tale bassezza merita la vostra attenzione, cari lettori, e non lasciatevelo scappare nelle FENOMENALI conversioni per Atari ST, PC e C64!
Hulk Hogan non l'ho mai sopportato nemmeno per sbaglio
Purtroppo, le trasposizioni digitali di questo "sport" erano di una noia mortale. Ho provato a giocarci in sala giochi, sul Nes, sul Super Nintendo e sull'Amiga, mai per più di 5 minuti però. L'idea di Microleague Wrestling non è neanche troppo pessima. L'idea di uno strategico ci sta pure, peccato per il pessimo game design che basa tutto sulla casualità.
A leggere l'articolo sembra non mi sia perso niente per fortuna ^^
C'era un gran bel gioco di wresting per C 64 però non era su licenza, un vastissimo set di prese incredibilmente disponibili con l'unico tasto fire del joystick.
Questo qui sembra di una noia mortale, non credo riuscirei ad apprezzarlo nonostante sia un fan della vecchia guardia WWF (adesso WWE).
Quanto era bello sto gioco, grazie per avermi ricordato il nome
Tengai Makyo Karakuru Kakutoden: