Io preferirei fare altro ma, probabilmente, verso la metà degli anni Ottanta alla Sega credevano che fosse una buona idea, e non gli si può dare torto. Sulla base di ciò la casa di Alex Kidd costruì uno dei più bei coin-op “da corsa” mai prodotti. Le sale giochi erano frequentate da giovani lavoratori, operai che per 10 minuti potevano dimenticarsi il loro schifoso macchinario industriale e godersi la brezza nei capelli e il vento estivo di una spiaggia che sembrava uscire direttamente da uno di quei telefilm americani anni ‘70/’80. Di fianco a loro avevano una bionda mozzafiato che prometteva scintille alla fine del viaggio. E allora giù con il piede sull’acceleratore, oltre i 290 chilometri all’ora! Ma si, non importa, qua ci sono le strade con decine di corsie, larghe come piazza Duomo a Milano! Niente limiti, niente regole, Out Run era un sogno d’evasione. Per i più piccoli invece era come guidare un auto vera! Finalmente, con un bel volante e una pedaliera che sembrano reali, un cambio (limitato a 2 marce, ma c’era) si partiva e si imitavano i piloti di Formula 1 oppure il proprio papà, immaginando che il percorso che lo portava al lavoro tutti i giorni era il medesimo del videogioco.
Gli studenti come me, invece, sognavano di guidare lontani da scuola, dai compiti e da quell’assurda professoressa di inglese che credeva che in Inghilterra esistessero gli elefanti sui tetti dei grandi magazzini. A me sembra quasi di sentire l’odore della sabbia contenuta nel primo livello! Così non mancarono le trasposizioni per quasi tutti i sistemi esistenti e anche per quasi tutti quelli che sarebbero esistiti in futuro.
La conversione qui analizzata è quella per Commodore 64 e, anzi, ve ne sono due leggermente differenti: una per il mercato europeo ed una per il mercato americano, tutte e due sempre ad opera di U.S. Gold.
La versione europea purtroppo non è realizzata nel migliore dei modi. Con grande tristezza, devo ammettere che questo Out Run dall’originale ha ereditato unicamente qualche somiglianza significativa, l’impostazione di gioco e la Ferrarona in primo piano. Solamente il sonoro è di qualità, anche se la quantità di temi musicali selezionabili si è ridotta da tre a due. La grafica è davvero scarna: la strada è rappresentata unicamente da righe bianche sullo sfondo bicolore e gli oggetti a bordo pista sono scarsamente dettagliati. Sul fronte visivo, però, non tutto è proprio da buttare: le auto avversarie e la Ferrari sono disegnate in modo tutto sommato apprezzabile e lo scrolling è veloce.
Ad aggravare una situazione resa già precaria dal non eccessivo sforzo tecnico, vi è la mancanza del classico bivio alla fine di ogni “zona”, con conseguente sequenzialità obbligatoria dei paesaggi. E' comunque possibile scegliere il percorso prima di cominciare a giocare ma così si toglie un poco di quell’imprevedibilità che avvolge ogni partita dell’arcade. Di tutti gli elementi grafici atti a ricreare le ambientazioni presenti nel coin-op se ne sono salvati solamente alcuni tagliando drasticamente la varietà visiva. Guidare la propria vettura non è comunque male, con controlli adeguati, una buona (ma non eccelsa) risposta ai comandi, e una sensazione di velocità ben implementata. Rimane il fatto che questa conversione avrebbe dovuto chiamarsi, che so, “corri con la Ferrari” oppure “sfreccia che ti passa” ma non Out Run!
La versione americana migliora la grafica. Nelle foto presenti a corredo di questa recensione potete distinguerla dal fatto che la Ferrari ha dei fari gialli e la ragazza è bionda mentre nella versione europea la Ferrari è tutta rossa e la ragazza ha i capelli neri. Le migliorie grafiche si possono notare anche nel paesaggio, ora leggermente più vario, colorato e, in alcuni casi, più dettagliato e in altre piccole finezze. A parte questo il gioco è identico alla suo gemello europeo ma è comunque da preferirsi.
Dal mio punto di vista la conversione non perfettamente riuscita.
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