Questa produzione è “Temporalmente” il seguito di Bubble Bobble, ma possiede un gameplay differente e appare come un gioco diverso.
La trama di questa avventura prosegue precisamente dove Bubble Bobble terminava: I protagonisti Bub e Bob dopo essere riusciti ad acquisire sembianze “normali” (prima erano draghetti) ricevono un messaggio. In esso è spiegato che altre perone sono state rapite. I nuovi BUB e BOB si lanciano al salvataggio ma non sono più in grado di inglobare i nemici in bolle come quando erano due draghetti. Fortunatamente hanno un'altra capacità altrettanto pericolosa per i nemici: possono lanciare arcobaleni! I Rainbows (arcobaleni) oltre a essere utili offensivamente sono anche d’aiuto per “scalare” i livelli, perchè vi si può “passeggiare” sopra (caratteristica importantissima).
Il gioco è un platform a scorrimento verticale, dal basso verso l’alto (ecco perchè poco fa ho parlato di “scalare”).
I livelli sono composti da 4 stage ciascuno, con relativo boss di fine livello; ognuno di essi è rappresentato da un’isola a “tema” e tutti godono di grandissima varietà e di un level design assolutamente d’eccezione.
Scalando le varie ambientazioni bisogna stare attenti ai nemici e al tempo che scende inesorabile.
Una volta scaduto il tempo, compare la scritta “Hurry” e il livello viene sommerso dall’acqua fino a coprire quasi tutto lo schermo, facendo affogare il nostro alter ego videoudico.
I nemici godono di ottima varietà, di differenti stili di attacco e possono persino innervosirsi (diventando più veloci)!
Sempre parlando dei nemici, pare ovvio che vanno eliminati, ma Rainbow Islands si presenta innovativo in questo campo, esattamente come lo era stato Bubbole Bobble: per eliminare gli scocciatori è sufficiente “buttargli addosso” uno o più arcobaleni direttamente e fin qui nulla di strano; l’innovazione sta nel fatto che gli arcobaleni possono essere fatti cadere (saltandoci sopra). Se cadendo “schiacciano” un “rompi scatole”, lo stesso, morendo, fornirà tutta una serie di bonus necessari per il completamento dell’avventura.
Tra i bonus più interessanti, che possono essere raccolti sia con il corpo di Bub o Bob sia con l’arcobaleno, troviamo: le pozioni gialle che “velocizzano” la capacità di creare arcobaleni, le pozioni rosse che aumentano il numero di arcobaleni lanciabili contemporaneamente (da 1 a 3), la scarpetta che aumenta l’andatura del personaggio e i diamanti. Questi ultimi sono 7 per ogni livello, ognuno di colore diverso, e sono tutti fondamentali per poter terminare il gioco nel migliore dei modi.
Il colore dei diamanti dipende da dove viene schiacciato il nemico.
Per non parlare poi delle strategie che è possibile implementare con un utilizzo intelligente dei Rainbow. Essi sono in grado di creare un effetto domino a catena se posizionati l’uno sopra l’altro oppure è possibile aumentare il loro potere distruttivo lanciandone più di uno nello stesso punto.
Analizzando in dettaglio la versione per C64, bisogna constatare che i controlli sono assolutamente ben implementati ma risultano leggermente più ostici rispetto al gioco originale, soprattutto nella gestione del salto sopra gli arcobaleni e nel tentativo di fare cadere gli stessi in spazi minimi.
La longevità del titolo è assicurata dai molti stage, dalla buona difficoltà e dai numerosi segreti/trucchi che il videogioco nasconde.
La grafica è ottima e assomiglia in maniera convincente alla grafica dell’arcade anche se, ovviamente, risulta meno definita e colorata. Il sonoro riproduce le colonne sonore e gli effetti in maniera più che sufficiente ma ho avuto l’impressione che le “musichette” potessero essere realizzate meglio.
Rainbow Islands per C64, risulta un grandissimo platform e un’eccellente conversione.
Ed ora buon divertimento con Rainbow Islands e, mi raccomando, prendeteli tutti i diamanti! Succederà una cosa sicuramente gradita! (non vi svelo il resto, se no non c’è gusto).
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