Il grande C64 non poteva proprio farne a meno!
Lo scopo di questo videogioco è quello di distruggere le flotte armate di Bydo; il cattivone spaziale di turno.
Nel gioco si guida l’astronave R-9, un “caccia” futuristico dotato del potente “force”. Questo “aggeggio”, che va recuperato tra i vari bonus, è molto importante e ha 3 funzioni: 1) se è lasciato staccato dall’R-9, spara aumentando il volume di fuoco del giocatore. 2) se è attaccato al “caccia spaziale” funge anche da scudo e può essere messo a scelta davanti o dietro. 3) il force può anche essere lanciato addosso a qualche nemico.
Tra gli altri oggetti utili, il gioco offre anche i classici potenziamenti di velocità e di fuoco; questi ultimi si suddividono in missili a ricerca, pod “aiutanti”, e particolari upgrade di 3 colori diversi, dotati ognuno di 3 livelli di potenziamento (ad ogni colore corrisponde un diverso tipo di “sparo”).
I 3 diversi tipi di arma sono molto diversi l’uno dall’altro e spetta al giocatore decidere, di volta in volta, quale sia quello più adatto ad ogni diversa situazione.
Una piccola precisazione: i potenziamenti delle armi appena descritti, si “caricano” direttamente sul force e non sull’R-9; per questo staccando il force dall’astronave, la stessa potrà contare solamente sul proprio “sparo” base ed eventualmente sui missili a ricerca.
Per finire, l’armamento principale dispone del “beam”, ovvero la capacità di “caricare” il colpo. Al giorno d’oggi potrebbe sembrare una cosa banale, ma vi assicuro che nel 1988 non lo era e caricare un mega colpo per poi rilasciarlo sul nemico più antipatico è davvero una soddisfazione.
Per maggiori approfondimenti sulle meccaniche del gameplay di questo titolo e sulla sua trama invito il lettore a leggere lo speciale su R-Type presente su questo sito nella sezione “arcade”.
La versione per Commodore 64 è riuscita decisamente bene ma soffre di qualche difetto di troppo.
Primo fra tutti è che alcuni nemici non seguono perfettamente le traiettorie o le tecniche di attacco che erano presenti nel coin-op. Secondo me questo è un difetto da non sottovalutare perché gran parte della giocabilità del coin-op si basa anche sui diversi tipi di attacco portati dai diversi nemici, sempre vari e diversi. I controlli sono molto ben realizzati ma il dover premere la “barra” per richiamare il force non mi è piaciuto molto. Certo, i veneratori del C64 o comunque chi è abituato ad usare la combinazione joystick più tastiera non avrà nessunissimo problema, ma per quelli come me da sempre abituati al joypad e basta potrebbe esserci qualche iniziale piccolo fastidio. Il force poi, quando è staccato dall’R-9, possiede una andatura per lo schermo che ha tratti di isterismo.
Finiti i difetti, vado ora ad elencare i pregi. La grafica è generalmente di buona fattura ed è molto rassomigliante alla versione originale. Veloce e fluida, con effetti di paralasse e un sufficiente numero di nemici su schermo. Il sonoro è stratosferico, con colonne sonore, a mio avviso, migliorate. La giocabilità, pur con i difetti descritti raggiunge alte vette e il gioco riesce a mantenere quella atmosfera di meccanico/biologico che fa tanto film di fantascienza.
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