Solid Gold poggia la sua progettazione sulle fondamenta lasciate dai videogame dei primi anni 90. Il feeling trasmesso è il medesimo e, se non fosse che nel titolo appare scritto in modo evidente "created in 2013", si farebbe veramente fatica a credere di non trovarsi dinanzi a un retrogame pubblicato da una Core Design, o Psygnosis qualsiasi dei bei tempi andati.
Graficamente è una piccola perla: disegni e animazioni stilisticamente minimali ma incisivi, un gran numero di trovate carinissime e fondali parzialmente animati. Manca all'appello il parallasse, ma i tocchi di classe, come il luccichio dei diamanti o la lava in movimento, non fanno altro che testimoniare tutto l'impegno che questi ragazzi hanno riversato in questo progetto. Otto i livelli da superare, suddivisi in tre scenari ciascuno, stage che non daranno, purtroppo, del filo da torcere, soprattutto se a giocarlo saranno i veterani del genere. Lo stile del gameplay ricorda parecchio Rick Dangerous dalla già citata Core Design, con richiami a Giana Sisters e, dunque, figlio diretto del sempre presente Super Mario made in Nintendo. Spaccare le rocce con la testa, raccogliere le "solite" 100 monetine per avere vite extra, saltando sulla capoccia degli avversari per eliminarli (tra parentesi l'unico modo che abbiamo per abbattere i nemici), non potrà fare altro che portare alla mente i cult game appena citati, con aggiunta di una spruzzatina di originalità che certo non guasta mai. Il sonoro presenta tantissimi moduli per ogni scenario affrontato. Non si rileva, infatti, nessuna ripetizione, con tutti gli stage corredati di un distinto brano di accompagnamento. Benché in questo settore il tocco Amiga sia più marcato rispetto al resto, devo dire che non tutti i moduli risultano ben amalgamati al contesto. Per certi scenari, come quelli a sfondo egiziano, avrei infatti preferito una musica in qualche modo più incline alla situazione... e invece prevalgono pezzi dance, come quelli che vanno per la maggiore nelle demo Amiga. Niente di male aggiungerei, dato che tutti i brani sono comunque di ottima fattura e in più ascoltabili in accoppiata con gli sfx, circostanza che, al tempo del massimo splendore Amiga, non si verificava in tantissimi giochi analoghi sfornati da ditte blasonatissime.