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ID: 265861Se un giorno dovessi guardarmi indietro ripensando nello specifico all'annata 2012, restando strettamente in ambito videogiochistico, ricorderei tra le altre cose volentieri il gradito e inaspettato ritorno di fiamma verso il software videoludico in campo Amiga, perlopiù per macchine classic. Ovviamente parliamo di prodotti PD (pubblico dominio) creati da utenti appassionati e ristretti gruppi indipendenti, titoli che delle volte si rivelano piccoli gioielli del tutto inaspettati. Uno tra i tanti di quest'abbondante annata è Agent Lux, action game multievento ad opera dei teutonici Amiworx, quì alla loro seconda prova per quanto concerne il campo videoludico, ma già conosciuti per aver dato i natali a due bellissimi CD intitolati Amiga Meets Piano. Questo piccola realtà tedesca muove i suoi passi per pura passione verso le macchine create da mamma Commodore e infatti, benché siano previste donazioni opzionali attraverso il sito ufficiale, tutto il software da loro ideato resta scaricabile gratuitamente.

Dunque Agent Lux, come dicevo, è il loro secondo videogioco, dopo il primo "esperimento" che risponde al nome di Ambermoon Arcade. Il miglioramento rispetto a quest'ultimo è ben evidente, traghettando il prodotto recensito quasi sulle soglie di un titolo shareware. Personalmente dono volentieri (quando possibile) piccole cifre d'incoraggiamento verso questo tipo d'iniziative, poiché, oltre a trasudare passione da tutti i pori, trasferiscono linfa vitale (in questo caso) alle mai abbandonate macchine Amiga classic. Di fatto sfiderei qualunque Amighista navigato a non provare un certo brivido, misto ad un forte senso di soddisfazione, nel vedere girare software nuovo targato 2012 sulla propria macchinetta stanca e pluridecennale.
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Il gioco, come accennato, è un multievento che pone le radici nell'action game, con ogni singolo quadro diversificato dall'altro tanto nella struttura quanto nel gameplay. Suddiviso in cinque livelli, a loro volta di tre sezioni ciascuno, Agent Lux si rifà a titoli anni '80 - inizio '90, dove non esistevano né save state di sorta, né tantomeno le agognate password, ma il tutto andava affrontato in una sola lunga sessione al joystick. Dalla durata di trenta minuti circa, il titolo mette a disposizione anche una trama originale dal sapore political-spy ben congegnata e per nulla scontata. Non appare semplicissimo da completare, ma nemmeno difficile, per quanto forse un tantino frustrante in alcuni passaggi, dove è richiesto semplicemente quel minimo di apprendistato prima di poter padroneggiare il tutto a dovere.

Inizieremo la nostra avventura a bordo di un aereo in una specie di sezione shoot'em up orizzontale, dove si dovranno semplicemente evitare delle nubi tossiche fino al raggiungimento del boss di fine quadro, quando finalmente cominceremo anche a sparacchiare un po'. Scesi dall'aereo, affronteremo il secondo quadro di matrice action-platform, cominciando a muovere il nostro agente saltando e sparando nel modo più classico possibile insegnatoci dai videogame. Scontro con il secondo boss ninja e via diretti alla seconda scena shooter, questa volta più dinamica e fracassona. Seconda sezione action-platform ambientata nella giungla e secondo scontro contro un carro armato gigante. Nel terzo livello ci attende una sezione puzzle-platform, dove dovremo districarci in un labirinto fatto di porte tutte simili tra loro. Giunti al termine anche di questa sezione simil puzzle, ci ritroveremo su una spiaggia, dove il gioco si trasforma in una gara olimpionica di salto all'ostacolo, fino al raggiungimento di un sottomarino che, oltre a prelevarci per guidarci nelle profondità del mare, introduce in una sezione simile a quella dell'aereo, ma con ambientazione subacquea. Risaliti dal mare, saremo nelle grotte per affrontare il livello graficamente più riuscito (almeno secondo il gusto del sottoscritto), dove dovremo raggiungere una passerella mobile che ci trasporterà sino a un ulteriore livello puzzle-platform. Superato anche quest'ultimo, non resta che affrontare il mega boss finale, salvando cosi, oltre che noi stessi, l'Europa in generale (di fatto il gioco è sottotitolato “Mission Europe”).
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Di sicuro lodevole lo sforzo nel tentare di programmare qualcosa di quantomeno originale, superiore, a conti fatti, a tanti mai dimenticati titoli multievento made in Ocean Software. Il programma usato per creare il tutto è il Backbone, game creation kit disponibile da poco in versione completa su Aminet. Tale software permette appunto di creare con pochi click del mouse videogiochi "fatti in casa", senza dover padroneggiare specifiche competenze informatiche, fermo restando che ovviamente gioverà al risultato finale avere quanta più dimestichezza possibile col mondo della programmazione. Giacché Agent Lux si auto-pubblicizza come il più grande e pretenzioso gioco sviluppato fino ad ora con questo software, è ben evidente, almeno stando ai fatti, che non ci si possa aspettare più di tanto dai prodotti ideati con tale kit.

La grafica, creata da un gruppo esterno denominato NESBoy, si rifà di fatto a quella tipica 8-bit di casa Nintendo, nulla dunque che possa lontanamente impensierire i chip set OCS-ECS, con animazione e scrolling al limite, come già accennato, di quello che il programma permette di effettuare. Carina e a tratti molto ispirata, l'estetica farà la felicità dei retrogiocatori più esigenti che amano le atmosfere prettamente da otto bit. Le musiche spaziano anch'esse dal carino al molto ispirato, toccando il punto più basso proprio nella title track, che risulta troppo funkyeggiante e, quindi, sostanzialmente avulsa dal contesto generale.
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Aldilà del tutto, AgentLux riesce veramente a divertire, avendo in se quella magia che solo le cose fatte con vera passione riescono a trasmettere. Si astengano, in ogni modo, quelli che pensano di trovarsi dinanzi a uno di quei videogiochi 2D di seconda generazione Amiga, dove la macchina è rivoltata come un calzino per dare vita a uno show pirotecnico di grafica e suoni, poiché ne rimarrebbero solo delusi. Agent Lux è un titolo onesto creato per passione verso la macchina ospitante, un gioco che dunque potrà essere apprezzato solo da chi lo valuterà con la giusta ottica.

PS:Vi ho detto in sede di recensione che con il Backbone si possono "rippare" sprite da altri videogiochi? No? Beh, allora dovete sapere che... no, no, scopritelo da voi và, che èèè meglio! (detta alla puffo quattrocchi).

Richieste Hardware:

Apro una parentesi insolita per elencare le richieste hardware che il gioco "pretende" per girare. Si parla sì di compatibilità con i vecchi chip set OCS-ECS, ma ad essi vanno comunque affiancati anche un processore 030 e almeno 2 MB di ram, senza dimenticare hard disk e lettore cd-rom. Non vorrei aprire inutili polemiche in merito alla questione, ma forse, con un tantino di ottimizzazione in più, si sarebbe potuto facilmente ridimensionare le richieste hardware, dando cosi la possibilità anche a chi dispone di macchine inespanse, come le vecchie e gloriose Amiga 500, di provare il gioco in questione. Di certo si poteva optare almeno per una versione su floppy disk, visto che non sono presenti né tracce audio di qualità CD, né tantomeno filmati di qualsivoglia natura che avrebbero potuto giustificare il supporto ottico. Vabbè... accettiamolo cosi com'è e non ne parliamo più.

COMMENTO FINALE


"Cosa si può dire su un videogioco PD nato nel 2012 per macchine Amiga Classic? Niente di più che grazie, questo sento di lasciare come commento finale per un prodotto fatto in casa con pura passione e dedizione. Peccato, però, che abbia richieste hardware un tantino esigenti per quello che alla fin fine mostra e che possa essere giocato solo da hard disk e cd-rom, tagliando così fuori un'ampia fetta di potenziali videogiocatori fedeli alla visione dell'Amiga nudo e crudo. Se si trova dentro di noi il giusto spirito con cui affrontarlo, infatti, vale veramente la pena provare Agent Lux, titolo capace di farci esclamare per l'ennesima volta quell'Amiga forever che sembra non passi mai di moda! (che gran fanboy che sono, eh!)."