Dopo una pausa che vide Mutation Software alle prese con un titolo di tutt’altro genere, (quello shoot’em up orizzontale tramite Nucleus sempre prodotto da Microtec Entertainment ), Adrian R. Cummingas nel 1992 rispolverò il brand di Bug Bash tenuto nel cassetto per ben due anni; nacque cosi Doodlebug: Bag Bash 2.Trattasi questa volta di un platform a scorrimento orizzontale dei più classici, figlio evidente del periodo d’oro dell’Amiga, nonché del genere con a capo un Mario sempre in buone acque, accompagnato dal porcospino blu made in Sega in piena ascesa. In Doodlebug siamo nuovamente alla guida di quell’insetto d’inspiegabile provenienza, questa volta ancor più inclassificabile. Se nel primo titolo potevamo accostare lo sprite principale ad una coccinella su due zampe, o a una formica con guscio da coccinella sempre su due zampe, qui la frittura mista include anche un pizzico di Sonic, una spalmata di Mario e, per finire, un vago richiamo anche a Zool. Insomma, è veramente ardua definire la provenienza di questo piccolo esserino, fermo restando che, quest’ultimo, risulta tenero e simpatico sin dal primo approccio, rendendone facile un precoce affezionamento da parte del videogiocatore di turno. Come dicevo, dunque, il gioco in questione è un platform che eredita da Sonic la possibilità di eliminare i nemici roteandoci in testa, dando capocciate sotto mattoni contenenti bonus vari come il buon Mario ci ha insegnato, in una struttura dei livelli simile a quella vista in Zool. Questo programma ha di originale il sistema di magie messo a nostra disposizione tramite il recupero di matite colorate: ad ogni singolo colore corrisponde un tele effetto diverso. La matita blu apre un ombrello che accudisce le cadute da alti precipizi, la rossa gonfia un palloncino che ci trasporta verso luoghi altrimenti inaccessibili, la verde crea una pozione d’invincibilità e via discorrendo. E’ di buon auspicio per noi, dunque, apprendere come e quando usare al meglio tali magie, scoprendo a nostro discapito che senza padroneggiarle con dovizia, sarà arduo superare anche solo il primo stage. La difficoltà risulta dunque medio alta, poiché tutto dipende da quando si riesce ad entrare in sintonia con le meccaniche di gioco appena descritte e con dei controlli inizialmente rigidi. Doodlebug esorta al ragionamento prima di passare all’azione pura, pretende che si osservi attentamente l’area circostante per poi agire di conseguenza. Di fatto, se affrontato con istinto da platform classico, zampettando a destra e a manca alla ricerca di bonus da raccogliere, il gioco regalerà solo una forte frustrazione dovuta alla velocità con cui il nostro personaggio riesce a perdere energia e vite a ripetizione, entrando in collisione con sprite nemici e trappole come spuntoni fuoriuscenti dal pavimento con disarmante facilità. Avremo, anche in questo secondo capitolo, tutta una schiera di boss di fine livello contro cui combattere; cinque per l’esattezza, per altrettanti livelli suddivisi in tre stage ciascuno da affrontare tutto d’un fiato, poiché non esistono password né salvataggi di sorta. Il sonoro regge il passo alla sufficiente e cartoonesca messa in scena della grafica, proponendo brani a tema e simpatici sfx nella media del genere cui appartiene. Nulla di sconvolgente dunque, ma il tutto ben amalgamato e incastonato a dovere nel contesto.
La Trama:
Vi ho detto che si tratta di un platform abbastanza canonico? Quindi, da un prodotto del genere che storia vi aspettereste?Un invasione aliena?No dai, questa volta gli alieni sono rimasti buoni e quieti sul loro pianeta, magari staranno cospirando un ulteriore prossimo attacco, ma non è questo il caso. Qui, in questo videogioco, dobbiamo salvare la principessa catturata dal cattivone di turno, semplicemente questo. Salvatela e vivrete felici e contenti al suo fianco poiché, ovviamente, dopo la disavventura lei s’innamorerà perdutamente di voi.
Note:
• Doodlebug, a differenza del prequel, fu un’esclusiva Amiga distribuito da Core Design. Solo ultimamente Adrian R. Cummigans, ancora attivo nel mercato videoludico Indie, ha rilasciato sull’AppStore una nuova release del titolo ivi recensito. Quindi, volendolo provare e, magari, possedendo un bell’Ipad, potreste optare anche per questa versione, fermo restando che il fascino dell’originale non ha eguali, soprattutto se in casa si possiede ancora un vero Amiga su cui giocare e non passando tramite l’emulazione.
• Tutti i giochi targati Mutation Software sono disponibili per il download gratuito tramite il sito www.amigapd.com - Buon divertimento -