Ed è proprio nel genere arcade che Risky Woods affonda le sue radici, donando la sensazione, al giocatore di turno, di trovarsi al cospetto (ovviamente rivolto a chi li ha vissuti) di un cabinato da bar tanto in voga fino alla metà degli anni novanta.
Massiccio e pretenzioso dal lato tecnico/grafico, Risky Woods mostra ancora una volta al mondo intero le capacità della vecchia Amiga con al bordo il chip Ocs-Ecs, mettendo in ridicolo anche il signor Mega Drive, che poteva si vantare una conversione di questo gioco buona e convincente, ma comunque lontana e non all'altezza dall'originale per Amiga. Parallasse perfetto e onnipresente per tutta la durata del gioco, colori nitidi e ben assortiti, scrolling fluido con animazione ridotte ma tutte ben eseguite. Risky Woods rappresenta insieme a tanti altri titoli, lo stato di salute in cui volgeva Amiga di quel periodo, quando puntualmente ogni mese, flotte di titoli come quest'ultimo, piovevano giù come gocce dal cielo per arricchire e donare ad Amiga un posto d'onore nel videogame story.
La giocabilità è su ottimi livelli, presa la mano con il sistema di controllo che non è sin da subito snello e maneggevole, il gioco ci accompagna verso un mondo gotico/fantasy non proprio semplice da domare. I dodici livelli che dovremo percorrere, sono protetti come da tradizione, da quattro boss dove Risky Woods riesce a donare il meglio di se. I frame di animazioni messe a disposizione per questi boss sono anche in questo caso di ridotte dimensioni ma, ricordo con vero spasso e piacere il modo in cui si affrontavano, l'atmosfera che ricreavano e, sopratutto, le dimensioni davvero prorompenti con cui si mostravano. La difficoltà in questo caso è altalenante. ” Zabrus", il primo dei quattro, è un vero beota da abbattere. Contro il secondo"Ophios" la difficoltà comincia a salire, ponendo lo scontro con”Cepheus”il terzo boss, a livelli veramente ostici. Per arrivare a parlare dello scontro finale contro"Draxos", talmente ostico che vincerlo dovrebbe rivelarsi fortuna pura. Personalmente non sono mai riuscito a battere quest’ultimo per arrivare alla sequenza finale (deludente tra l’altro) senza l’attivazione di un cheat mode (eh!eh!), e sarei veramente curioso di sapere se al mondo esiste qualcuno che sia riuscito”normalmente”a piegare questo demone grande mezzo schermo.
Tornando al gioco, durante il nostro viaggio avremo la possibilità di fare capolinea in un negozio di power-up, dove potremo spendere, se adeguatamente guadagnati, tutte le monete recuperate durante l'ultimo livello percorso. Sarà proprio quest'ultima una delle ragioni che ci porterà avanti nel gioco, poiché se dovessimo ritrovarci in zone avanzate senza il giusto equipaggiamento (leggasi boomerang), il nostro eroe sarà praticamente e inesorabilmente schiacciato, con la conseguenza della scritta GameOver inflessibile sul nostro schermo.
Il lato sonoro è anch’essi altalenante: brano iniziale in tema e molto carino, stessa cosa per il brano della mappa e dei moduli presenti in ogni stage. Sono gli effetti sonori a lasciare un tantino basiti, proponendo di tanto in tanto una valanga di suoni davvero strani e accavallati tra loro, come uno strombettare da clacson stile auto proveniente da non si sa dove, oppure mostri che tirando le cuoia, emettono un urletto che non sfigurerebbe nel comparto sonoro dei Lemmings. Non abbiamo il massimo della qualità quindi dal lato degli sfx, lasciando la sensazione di essere stati buttati lì troppo velocemente.
Nota:
• Risky Woods è disponibile, oltre che per Amiga, nei formati: AtariST, PC-Dos, Sega Mega Drive.
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