Questo sì che è un gioco sfortunato. Quik è uscito nel momento sbagliato al posto sbagliato: spunta sul mercato nel 1994, molto vicino a Saturn e Playstation; appartiene al genere platform che, all'epoca, era già stato snocciolato alla grandissima nella sua forma bidimensionale da Sega e Nintendo; nasce su Amiga nel momento in cui il destino della macchina cominciava tristemente a profilarsi; fra tutti i publisher che potevano acquisirne i diritti, capitò proprio tra le grinfie del peggiore, la francese Titus.
E' piuttosto evidente che la platea alla quale Quik poteva rivolgersi era molto ridotta e, seppure pubblicato per tutti gli Amiga e persino in versione DOS, l'unica edizione di un certo interesse era quella per CD32, arricchita da una colonna sonora dignitosa eseguita direttamente da CD che sostituiva quella poco riuscita della versione a dischi.
Sia ben chiaro che questo titolo sfrutti a dovere l'esperienza maturata nel 1994 dalla community programmatoria amighista, proponendo un reparto tecnico di massimo rispetto. I colori su schermo sono davvero tanti, il copper è sfruttato fino all'osso ed il fondale vanta un parallasse multistrato da far invidia alle console giapponesi. Lo scrolling è rapidissimo e del tutto privo di incertezze, fortunatamente distante dai singhiozzi disneyani di Aladdin e The Lion King a lui pressappoco contemporanei. La cura del reparto visivo è evidente sin dalla presentazione, la quale ci introduce simpaticamente i graziosi coniglietti con un filmato davvero riuscito. Il look cute è straripante, al quale nemmeno i cattivi riescono a sottrarsi. I colori utilizzati sono molto saturi, a tratti quasi acidi, ma in grado di caratterizzare il titolo a sufficienza, pur non potendo incontrare l'approvazione di tutti..
Vista la maturità del genere platform bidimensionali già all'epoca, per Quik non poteva essere semplice la via dell'innovazione, ma è più che apprezzabile lo sforzo profuso dai programmatori: il gameplay è veloce, non siamo ai livelli di Sonic, ma il ritmo è sostenuto e mai confuso, a differenza di quanto poteva avvenire in Zool; gli avversari non vanno eliminati con il classico salto in testa, ma tramite una sorta di ruota che potremo far compiere al nostro coniglio con un apposito pulsante, gli attacchi sono effettuabili sia in salto che in corsa; oltre ad essere presente l'energia, ci sono delle barre indicanti fame e sete alle quali dovremo prestare la giusta attenzione per non perdere alcuna vita e potremo ricaricarle raccogliendo carote e acqua. L'estensione dei livelli è ampia senza esagerare, i compiti che dovremo eseguire per portarli a termine sono diversi e si andrà dalla solita ricerca dell'uscita al passaggio per determinati punti di accesso ad aree nascoste da percorrere obbligatoriamente: si tratta di particolari viaggi nel tempo che si traducono in stage a sviluppo verticale, d'impostazione vicina a Rainbow Islands, con il solo scopo di raggiungere la vetta senza rimetterci le penne. Di tanto in tanto ci imbatteremo negli stage a labirinto, nei quali ci toccherà unicamente cercare la strada che conduce all'uscita nel tempo limite. Non mancano i boss di fine livello (ognuno diviso in quattro stage), sempre molto simpatici.
Tanto per non farci mancare un paragone con un mito della produzione Amiga, il celebre Superfrog, non si può che notare quanta differenza faccia il marchio. Qui, al posto del Team 17, compare la volpe della Titus, simbolo che si accosta a brutti episodi della storia videoludica, e tutto ciò non ha permesso a Quik di essere giudicato con imparzialità. In fatto di soluzioni tecniche, infatti, vince a mani basse la sfida con Superfrog, rispetto al quale vanta anche una varietà migliore ed un gameplay più sostenuto, mentre difetta in carisma. Rispetto ad un altro big, Robocod, paga dazio in fatto di longevità e genialità nella struttura dei livelli.
Senza sbilanciarsi sulla supremazia su altri titoli del genere, fortemente legata ai gusti personali, a Quik andrebbe concessa almeno la possibilità di non essere messo al margine della favolosa produzione della macchina Commodore. Forse, se fosse stato preceduto dalla fama di capolavoro come accaduto per il non più dignitoso Zool, avremmo annoverato questo gioco almeno tra i titoli “da provare”.
Peacez!
Migliore di Zool? Forse più vario,ma non il miglior platform per Amiga... da provare.
P.S.:anche a me non è mai piaciuto Zool.C'è sempre stato poco feeling con questo gioco,chissà come mai.