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ID: 258084Chi dice che la figura del programmatore solitario modello Eric chahi è svanita?Certo col passare degli anni e relativa crescita del mercato video ludico, questo lavoro/hobby si è tramutato man mano in puro business nel quale etichette e gruppi di sviluppo arrivano a vantare anche più di 50 “operai” del settore a lavoro su un singolo videogame. Ciò non esclude, comunque, che da qualche parte nel nostro piccolo globo ci siano delle mani a digitare linee di codice su una polverosa tastiera, magari illuminata da una fievole luce in una cameretta buia e solitaria. Forse quest’immagine risulta un tantino triste e molto nerd ma è proprio cosi che un paio di decadi fa nascevano grandi capolavori che oggi possiamo ammirare e gustare nel movimentato mondo del retrogaming.

Maurizio Gemelli, programmatore del titolo che mi appresto a presentarvi, risponde perfettamente alla categoria appena citata. Un singolo programmatore che, dinanzi al suo fedele Amiga, porta avanti un progetto per diversi anni fino a sfociare in quello che, nel 2001, si presentò agli occhi dell’utenza finale come un ottimo clone di Turrican: parlo di Land of Genesis.

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Action game di stampo classico, questo titolo inizialmente previsto per 1993, porta con sé tutto il bagaglio culturale appartenete alla categoria del titolone firmato Manfred Trenz (anche con quest’ultimo si parla, appunto, di programmazione quasi del tutto solitaria). Abbiamo dunque un personaggio principale da guidare in ambienti multi direzionali, armi in mano e relativi power-up da raccogliere per potenziarci a dovere, una spruzzatina di platform game, chiavi da recuperare con relative porte da aprire, mostrini di fine stage contro cui batterci, più devastazione massiccia di tutto ciò che di ostile si muove sullo schermo. In Land of Genesis non manca proprio nulla, in pieno rispetto dell’iconografia dei titoli che l’hanno preceduto ed ispirato.

Anche tecnicamente, benché non si mostri proprio come un titolo natio del 2001, è stato svolto un lavoro davvero certosino. La macchina che ospita questo prodotto tutto Italiano è l’Amiga con a bordo il chip set Aga (1200-4000) più lettore CD-Rom a corredo (sì, il titolo è disponibile solo su supporto ottico), almeno otto mb di fast ram, hard disk e scheda acceleratrice minimo a 25mhz. Sento lo stridere di denti di chi, una ventina di anni addietro, faceva girare tranquillamente quel già citato Turrican sul piccolo Amiga500 con mezzo mega di ram, tramite un misero floppy da 880kbyte, in barba a tutta la fuffa tecnologica che serve oggi a far girare anche tioli “semplici” come quello trattato in questa recensione. Non lo nego, Land of Genesis è particolarmente esoso di richieste hardware per ciò che alla fine mostra ma, giocandolo fino in fondo, ci si accorge ben presto di tanti piccoli dettagli che fanno dimenticare la pesante fame di risorse che il gioco porta con sè. Prima di tutto ci sono dodici tracce audio suonate direttamente da CD di qualità sublime. Alla direzione sonora sovraintende il musicista Andreas Stuermer, accompagnato da un ospite di qualità e gradita sorpresa per quanto riguarda i samples, Chris Huelsbeck (il musicista di Turrican? Proprio lui). Stranamente però, la parte da leone, più che gli sfx e i semples, la fanno le musiche, sempre curate, esaltanti e ben miscelate con l’ambiente circostante. Gli effetti sonori, che ritengo troppo rumorosi tanto da coprire in certi punti la musica, si rivelano delle volte fastidiosi e scialbi, proprio come l’effetto creato per la nostra arma principale, un martellamento continuo che viene, purtroppo, presto a noia. Graficamente, come già accennato, il gioco era inizialmente previsto per 1993, dunque, possiede tutte le carte in regola di un titolo stilisticamente Amiga di quel periodo. Ambientazione tecno-futuristica decadente da dopo guerra, animazioni nella norma e scrolling fluido a 50mhz seppur minato da sporadici rallentamenti nelle fasi più caotiche. Col passare degli anni però, Maurizio Gemelli ha potuto apportare cambiamenti e migliorie al codice originale, adattandolo alle peripezie tecno-grafiche che man mano, col maturare stesso della macchina ospitante, si rendevano disponibili. Possiamo dunque gustarci: fondali in parallasse da 512 colori simultanei in video, intro in grafica pre-renderizzata, le già citate stupende tracce audio, effetti di trasparenza ed intelligenza artificiale dei nemici abbastanza elaborata. Il gioco si presenta in modo molto modulare, adattandosi al meglio al sistema ospitante. La versione provata fa riferimento a quella denominata “extented”, cioè il massimo ottenibile dal programma in questione. Non disperino comunque i possessori di sistemi meno performanti poiché, come già detto, il gioco può fare anche a meno di tanti cavilli tecnici per arrivare ad essere caricato nella versione “normal” o “base”, quest’ultima esente anche delle tracce audio e intro animata.

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La giocabilità del prodotto è alta, con divertimento assicurato ed esaltazione per i nostalgici dei bei tempi andati, quelli in cui si maciullavano dieci joystick al mese pur di proseguire in uno dei tanti titoli del genere disponibili. Portare a termine Land of Genesis, purtroppo, non risulta cosa assai difficile, anzi, si denota una curva di difficoltà accettabile solo nell’ultimo livello, per il resto nulla di ostico né frustante. Nella bellissima schermata principale, quella che ci porta alle ulteriori opzioni, possiamo comunque scegliere il livello di difficoltà, le vite a disposizione per un massimo di sette e scegliere se attivare o no il sonoro in game. Il gioco ci permette di continuare all’infinito cominciando sempre dall’inizio dell’ultimo quadro in corso, con cinque mondi da esplorare, di cui due in fase shoot’em-up orizzontale. Ed è proprio in questi livelli shoot’em up che Land of Genesis riesce, almeno tecnicamente, a mostrare il meglio di sé. Il primo dei due, anche molto appassionate da affrontare, mostra una grafica mediamente superiore a titoli di sola materia shooter, con un parallasse da far paura! Quest’ultimo scrolla in verticale mentre il resto del quadro viaggia in orizzontale, il tutto mentre si viene attaccati da orde nemiche con effetti di trasparenza in prospettiva: qualcosa che lascia veramente di stucco per fluidità e forza espressiva. Nel secondo schema, sempre di matrice shooter, affrontiamo un livello a tutta velocità, dove dobbiamo preoccuparci solo di incanalare il giusto percorso evitando nel frattempo un cumolo di rocce che si parano davanti. I livelli di parallasse in questa sezione si sprecano, in uno stile che ricorda vagamente il primo livello di un altro shooter tutto Italiano, T-racer dei Virtual Dreams (Field of Vision).In Land of Genesis è dunque presente anche una sufficiente varietà di situazioni che ben sanno spezzare il ritmo serrato e continuo riscontrabile in questa tipologia di action game, nonché, quel gustoso “sapore di omaggio” verso tutto ciò che di buono è stato fatto in precedenza.

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Nota:
• Il gioco, come accennato, apparve per la prima volta tra le pagine del talent scout sulla mitica The Games Machine nel 1993, per poi affondare, molto probabilmente come tanti altri, nel dimenticatoio per via della triste situazione in cui mamma Commodore volgeva. Quest’ultima è un’affermazione del tutto personale, fermo restando che nel 1999 il gioco fu ripresentato dalla giovane etichetta di Spoleto Darkage Software di Paolo D’urso per conto della Epic Marketing. Anche in questo caso il giro andò a vuoto, lasciando Land of Genesis fuori da quello che, a detta di tanti utenti, è ritenuto un momento di seconda giovinezza vissuto dal mercato Amiga classic. Solo nel 2001, tramite l’inglese Clear Water Interactive, Land Of Genesis riuscì a toccare finalmente gli scaffali dei negozi specializzati in vendita di prodotti Amiga. Meglio tardi che mai.

• Per usufruire al meglio di Land of Genesis, bisogna scaricare e installare un bug-fix essenziale disponibile come pubblico dominio su diversi siti Amiga.La ricerca è facile e d’obbligo per far girare il gioco nel suo stadio finale. La recensione, ovviamente, fa riferimento al gioco con tale bug-fix applicato.

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COMMENTO FINALE


"Land of Genesis è un action game che, seppur risalente al 2001 come anno di pubblicazione, si mostra ai nostri occhi di robusta struttura classica. Gli amanti della tipologia di gioco trattata troveranno pane per i loro denti, cosi come chiunque ricorda quel Turrican come un classico su cui si è passata l’intera e spensierata infanzia/adolescenza. Se aggiungiamo che la creazione è avvenuta anch’essa in modo classico tramite il lavoro del quasi singolo programmatore e che il gioco è un’esclusiva commerciale fuori tempo limite di una macchina amata e mai dimenticata come l’Amiga, il quadro è completo e non vedo motivi per cui stiate ancora leggendo e non stiate già giocando.
Importante: Ricordatevi di installare correttamente il bug.fix, senza il quale il gioco perde veramente tanto anche sul fronte giocabilità."