Rocket Ranger è il classico gioco Cinemaware, ossia un titolo con una forte componente narrativa, raccontata tramite lunghe linee di testo integrate da schermate semi-animate e arricchita da varie fasi arcade. Ad un occhio distratto potrebbe quasi sembrare una sorta di multi evento, ma in effetti è molto di più.
La premessa narrativa di Rocket Ranger è alquanto intrigante: in un futuro alternativo, i nazisti hanno vinto la Seconda Guerra Mondiale ed il mondo intero è stato soggiogato dalle forze del Terzo Reich. Nell’anno 2040 un manipolo di uomini della resistenza capisce che ormai il nemico è troppo forte per essere sconfitto e quindi, come spesso capita in questi casi, l’unica possibilità è intervenire sul passato per cambiare il presente, che però è il futuro… ma andiamo avanti. Gli scienziati decidono dunque di mandare alcune armi nel passato, in modo da dare al protagonista un vantaggio sulle forze nemiche. Le armi in questione sono uno zaino a razzo, una pistola a raggi, un computer di navigazione da polso e altri accessori che permetteranno a un giovane soldato del 1940 (il vostro alter-ego) di trasformarsi in Rocket Ranger e cambiare, come si spera, le sorti del conflitto. Il vostro compito principale sarà quello di trovare in giro per il mondo 5 pezzi di una navicella spaziale per raggiungere la luna (fermando così definitivamente la macchina bellica nazista) ed almeno 500 unità di lunarium. Quest’ultimo è un elemento fondamentale per il proseguimento del gioco, poiché è al tempo stesso il carburante del vostro razzo, un potente esplosivo ed anche un espediente mirato a contrastare la pirateria. Per muoversi tra una nazione e l’altra, infatti, dovrete immettere nel vostro jet pack la giusta quantità di lunarium, che potrete conoscere solo consultando la tabella presente nella confezione originale del gioco (sull’effettiva efficacia di un simile sistema per bloccare le copie pirata si potrebbe discutere a lungo, ma non credo sia questa la sede ideale).
Parlando del gioco vero e proprio, Rocket Ranger potrebbe essere riassunto come un mix di strategia ed azione. Nel vostro quartier generale (Fort Dixx nel New Jersey) potrete disporre di 5 spie da posizionare in uno stato qualunque a vostra scelta, per scoprire se vi si trovi qualcosa di importante (come un pezzo di navetta spaziale) e, una volta individuatolo, organizzare eventualmente la resistenza locale, in modo da rallentare l’avanzata nemica. Bisogna fare attenzione, però, poiché le spie potranno anche essere scoperte ed uccise, soprattutto se deciderete di farle agire in fretta (un alto profilo, infatti, consente di ottenere risultati in tempi più brevi, ma comporta anche un maggior rischio di essere scoperti ed eliminati). Il numero di spie a vostra disposizione, peraltro, non può assolutamente essere aumentato, quindi una o più spie scoperte si traduce in un forte handicap per la vostra missione. Una volta scoperto il più possibile riguardo all’ubicazione dei vari elementi, è il momento per voi di spiccare il volo. Eseguito il rifornimento del vostro razzo a spalla, infatti, potrete decidere la vostra destinazione e prepararvi ad affrontare una delle varie fasi arcade che vi aspettano, si tratti di un incontro di boxe con una sentinella, di un tiro al bersaglio ad alta quota o di una sparatoria nel cuore della giungla, tanto per fare alcuni esempi. Il gioco inizia con i nazisti che hanno appena rapito un geniale inventore, il Dott. Barnstoff, e sua figlia. Lo scopo dei vostri nemici è quello di impiegare il geniale scienziato per avere un ulteriore vantaggio sui loro avversari, usando la figlia per costringere il dottore a collaborare. E qui avrete già la vostra prima scelta da compiere: è più utile lanciarsi subito all’inseguimento dei rapitori, oppure è più opportuno fermarsi nella Sala della guerra per acquisire nuove informazioni?
Il tempo è un elemento fondamentale in Rocket Ranger. I nazisti conquisteranno velocemente un paese dopo l’altro, anche mentre voi siete impegnati nelle vostre azioni, e se non sarete riusciti a partire per la luna prima che anche l’ultimo Stato sia sconfitto, sarà game over. Vale la pena notare che non potrete passare più di un anno a Fort Dixx o sarete arrestati per diserzione, il che vi obbliga a muovervi continuamente, dandovi un effettivo senso di urgenza.
Il comparto visivo di Rocket Ranger, seppur ancora apprezzabile, sente indubbiamente il peso del tempo. La grafica, in effetti, ha sempre avuto un che di scattoso nelle animazioni, complici i pochi frame delle varie azioni. Per quanto riguarda il sonoro, non mancano varie frasi campionate da ascoltare durante gli sporadici dialoghi con altri personaggi e ottime musiche che creano l’atmosfera adatta e vi rimarranno in mente a lungo, oltre ad essere molto varie; l’assalto alla base nella giungla, per esempio, è accompagnato da un incalzante sottofondo di tamburi e percussioni dal ritmo tribale, così come la missione sullo Zeppelin è accompagnata da una musica lenta e solenne.
È curioso notare come, nel periodo in cui il gioco uscì, fosse famoso per essere molto esigente in fatto di risorse hardware. Come specificato dallo stesso manuale, infatti, per apprezzare appieno Rocket Ranger era consigliato un secondo drive, ma solo se si disponeva anche di un’espansione di memoria, in caso contrario era obbligatorio scollegarlo.
La cosa buffa è che se chiedete a varie persone quale sia la strategia per completare il gioco, ognuna di esse vi dirà il suo metodo personale, considerandolo il più valido. Forse la vera forza di Rocket Ranger è proprio questa, ossia il concedere al giocatore una nutrita serie di possibilità, in modo che ognuno di noi possa trovare il suo metodo personale per raggiungere la Luna.
E’ necessario salvare subito il dottor Barnstoff? Oppure è più utile organizzare la
resistenza in più paesi possibili, in cambio però di un maggior lasso di tempo speso nella sala della guerra? O forse, ancora, è più utile abbattere quanti più squadroni possibili di Messerschmitt in modo da ridurre l’efficienza nemica? Sta solo a voi decidere, e sulla base della vostra esperienza, perseguire la strada che vi sembra migliore e che vi piace di più. Addirittura, a seconda delle scelte che compirete, potreste arrivare alla fine del gioco senza aver visto determinate fasi o situazioni.
Il fattore longevità è un po’ spinoso: il manuale sostiene che la mancanza di una funzione di salvataggio è dovuta al fatto che una partita completa richiede circa un’ora di tempo. Se fossimo un po’ maligni potremmo dissentire, sostenendo che questo è un sistema per allungare in modo artificioso la longevità. Non potendo salvare, infatti, si è costretti a ricominciare tutto da capo in caso di errore e bisogna tener presente che ad ogni partita le posizioni dei pezzi di navetta, dei depositi di lunarium e tutto il resto vengono cambiati casualmente... quindi saranno necessarie molte partite per raggiungere la Luna e scoprire che… no, non ve lo dico, state tranquilli.
Un aspetto fastidioso di Rocket Ranger deriva dalle fasi arcade, che, in alcuni casi, si è costretti a ripetere più volte (vedi la scazzottata con la sentinella per impossessarsi di un pezzo di navetta, ad esempio), diventando di una difficoltà snervante già dopo un paio di tentativi. E’ decisamente seccante, infatti, arrivare vicini alla fine del gioco e vedere una partita andare in fumo perché l’ultima maledetta guardia continua a mandarvi al tappeto, facendovi perdere del tempo prezioso, oltre che la partita... il che probabilmente vi porterà a pronunciare parole irripetibili. Ma una volta sbollita la rabbia è probabile che tornerete all’attacco per una nuova partita.
E’ d’uopo notare come Rocket Ranger sia stato convertito su una moltitudine di formati, dall’Atari ST al Commodore 64, dal Nintendo 8 bit al PC.
Chiudo con una piccola nota: la versione in mio possesso è un’edizione economica, uscita anni dopo l’effettiva release, quindi può darsi che differisca per alcuni elementi da quella a prezzo pieno (il disco di codifica è stato sostituito da una semplice tabella, per esempio). Sul retro della confezione si parla di Leutoniani. E chi sono? Potrei supporre che si tratti di una piccola censura per aggirare il divieto riguardante i riferimenti al nazismo, in modo da vendere il gioco anche in Germania. Possibile. Ma sia il gioco che il manuale sono zeppi di svastiche, riferimenti al nazismo e quant’altro. Che senso ha censurare solo il retro della confezione? Forse il box è uguale per tutti i mercati, mentre il gioco ed il manuale cambiano… valeva la pena farlo notare, comunque.
Rocket Ranger Amiga
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- Pubblicato: 05-02-2013, 21:19
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Rocket Ranger
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Titolo affascinante... un action adventure davvero azzeccato e molto intrigante come atmosfera, riecheggiando con notevole efficacia le serie fantascientifiche anni '50, oltre che, più nello specifico, il comic "The Rocketeer". Visto a suo tempo sul 16 bit Commodore di un "amigo"... anche se dopo tutti questi anni ne avevo un po' dimenticato la brillante "trama". Complimenti per l'ottimo articolo.Ultima modifica di AlextheLioNet; 06-02-2013, 20:27.
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Bello, cinematografico, stupendamente retro e kitsch, un prodotto di eccellenza con una giocabilità... che lasciava un pò a desiderare, ma la Cinemaware creava film interattivi con tanto di foto di biglietti e pop corn sul retro della confezione.
Ho capito la vera bellezza del gioco solo anni dopo averlo provato, e l'ho comprato originale due volte (caso direi patologico, la prima volta lo vendetti e la seconda non riuscii a trovare una copia bella come la prima).
Mai finito, non mi sono dedicato abbastanza. Che occasione perduta...
W Kellyn Beck !!Ultima modifica di akarabat; 06-02-2013, 01:42.
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Uno di quei giochi che da piccino non riuscivo proprio a "capire", del resto, del catalogo Cinemaware ho giocato solo IT Came From The Desert e Defender Of the Crow in versione CD Ita, anche avendoli però provati un po' tutti.
Tutti i titoli Cinemaware sono disponibili per il download gratuito sul loro stesso sito (non si parla delle sole versioni Amiga), basta effettuare la registrazione.
Segnalo, infine, che dalle prossime release di AmigaOS4, tutti i titoli Cinemaware saranno inclusi nell'OS con tanto di manuale originale stampabile in pdf, meglio di cosi.
Peacez!
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Evidentemente la senilità incombe sulle mie stanche membra - ero sicuro di aver già risposto in questa discussione
Comunque... ottima recensione e grandissima Cinemaware, è stata una gioia in quei pomeriggi pieni di Amiga 500+ (di un mio amico) e merende a base di pane e Nutella... soprattutto perchè siamo stati parecchio tempo sul meraviglioso 'It Came From the Desert', per la quale ho un profondo debole
Non vedo l'ora di mettere mano anche su questo titolo - 'Rocketeer' se non erro è anche una pellicola cinematografica, no?
Aggiungo che titoli Cinemaware sono stati 'portati' anche su GBA: 'Wings', 'DotC' e quello dei 3 marmittoni...
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Belle rece e bei ricordi il 2° videogioco che comprai all'epoca per la mia amata Amiga ,in versione badget però , ma fa lo stesso ,gioco sempre completissimo e rimasi allibito dalla bella grafica ma ,come molti di voi,non entrai nella meccanica del gameplay ,forse perchè ero troppo piccolo ,e non l'ho mai finito .
Ripreso in età matura ,conservo ancora la copia completa, e devo dire che mi è rimasto nel cuore e ho capito perchè lo ritengono un piccolo capolavoro ,un ottimo prodotto sempre pieno di sorprese...una pietra miliare dei videogiochi.
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