Disposable Hero - Amiga
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- Pubblicato: 09-06-2012, 19:30
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Disposable Hero
Un arido deserto si mostra ai nostri occhi sotto un gradiente effetto copper che regala un orizzonte di calde cromature surreali, uno scrolling orizzontale ci trascina sino allo scorgere di una roccia che, emersa dal sottosuolo sabbioso, nasconde in realtà una base segreta da cui la nostra navetta, aperto il portellone centrale, spicca il volo. Questo è pressappoco lo scenario di apertura di Disposable Hero, shoot’em up orizzontale di matrice occidentale ad opera dei Boys Whithout Brains.
Questo gruppo di poderosi coders era noto per aver dato i natali ad Hawkeye, action-platform dalle raffinate doti tecniche creato originalmente per C-64, prima di venire mediocremente convertito anche per la sorella maggiore Amiga dagli Esprit Software Programs. Nel 1993 questo stesso gruppo crea un videogame destinato ad entrare di diritto nel cuore di tutti i possessori di Amiga (e non solo). Disposable Hero infatti non solo riesce a mantenere alto il livello qualitativo sino allora raggiunto sulla macchina Commodore a sedici bit in ambito shooter, ma addirittura ad elevarlo allo status di prim’ordine. Il titolo dei “ragazzi senza cervello” è qualcosa d’impensabile, uno di quei titoli di cui non si comprende il valore sin quando non lo si vede in azione, e lasciate che ve lo dica, che azione! Sebbene possa sembrare sin troppo duro sulle prime battute, Disposable Hero in realtà esige ragionamento mirato alla crescita perpetua del nostro armamentario, crescita che camminerà a braccetto con l’avanzare stesso del gioco che, di volta in volta, partita dopo partita, tentativo dopo tentativo, ci vedrà toccare nuove vette nemmeno sfiorate nella partita precedente, fino al raggiungimento, per nulla impossibile, dello scopo ultimo.
Tecnicamente, come accennato poco sopra, siamo a livelli di pura maestria. Lì dove manca all’appello il parallasse, è chiamata in causa una minuziosa grafica di altissimo livello d’ispirazione, con uno stile che non cede mai il passo a cali qualitativi, dall’inizio sino alla fine. La ricerca del particolare è esasperata in virtù di richiami subdoli e apparentemente irrilevanti. Ma il riflesso nelle acque del primo stage, le interiora animate di determinati boss nel secondo stage, gli schizzi di sangue spiaccicati alle pareti con le lampade che danno luce virtuale a intermittenza nel terzo stage, non potranno fare altro che farvi gridare di libido e gioia se, come il sottoscritto, siete degli irriducibili amanti del ricercato design bidimensionale, di quello disegnato a mano tanto per fare un esempio.
Il sonoro segue a ruota la qualità dell’esposizione grafica, presentando pezzi oscillanti tra la techno e l’acid più esasperato (vedi il terzo livello come perfetto esempio di quest’ultimo genere). Reboanti effetti sonori di esplosioni e digitalizzazioni vocali chiudono la cornice di quest’ulteriore aspetto positivo del lato tecnico di cui il gioco dispone.
Ma dove il titolo recensito riesce veramente a brillare di luce propria è nel sistema di upgrade della nostra navetta, sistema ingegnoso e intelligente che premia il videogiocatore di turno a patto che quest’ultimo riesca ad interagire nel modo giusto. Non entrare in perfetta sintonia con tali meccaniche di”espansione”, equivale a non creare nulla di realmente costruttivo al fine del proseguimento. Potenziare la nostra navetta affinché risulti devastante tanto nell’attacco quanto impenetrabile nella difesa è una questione di buon occhio e fiuto da stratega. A un certo tipo di sparo va affiancata una certa barriera, per avere tale barriera, bisogna guadagnarsi un motore più prestante, e via discorrendo. Quest’ultimo appena descritto è un semplicistico esempio di come ragionare al fine di un upgrade essenzialmente positivo, entrando in collisione con aree apposite che troveremo sparsi per i livelli sotto forma di globi energetici. Disposable Hero, grazie a queste meccaniche di gioco, riesce ad essere un prodotto unico in un panorama inflazionato come quello degli shoot’em-up orizzontali, gareggiando a testa alta con titoli nipponici ben più blasonati e, pertanto, più noti di questo gioiellino tutto occidentale.
Non mancano all’appello mega boss di fine e mezzo livello; emblematica l’animazione del mostrone scheletrico del secondo stage, come altrettanto indimenticabile il richiamo anime dello scontro finale col robot che ci viene contro mentre noi corriamo furiosamente in retromarcia, a dir poco esaltante!L’unico punto a sfavore di un programma altrimenti impeccabile, risiede nella mancanza drastica di continue. S’inizia con tre navette a disposizione, se ne trovano almeno altrettanto durante il percorrere dei livelli ma, una volta perse, ci si ritrova sistematicamente alla schermata dei titoli iniziale. Poca cosa non fosse che, Disposable Hero, già a livello normal, richiede una buona dose di abilità da duro videogiocatore.
Nota:
Un anno dopo l’originale apparizione sui sistemi Amiga Ocs-Ecs, Gremlin Graphics fece uscire una versione Amiga CD32 che, come tanti altri titoli contemporanei, non sfruttava a dovere le specifiche tecniche di tale macchina. Il gioco, di fatto, era il medesimo di quello posto sui due floppy disk originali, ad eccezione del sonoro risuonato con qualità cd ed arricchito da bellissimi sfx. Persa ingiustificatamente la digitalizzazione vocale che accompagna l’intera durata di gioco nella controparte floppy, la versione cd del titolo recensito regala effetti in abbondanza che vedrà ogni robot nemico avere il suo suono da classico movimento di circuiteria metallica (avete presente quando si muove Robocop?), più ovviamente le tracce audio di cui accennavo poco sopra, alcune semplicemente rieditate, altre risuonate da zero con gusto e qualità encomiabile. I Boys Without Brains oltretutto, si saranno accorti in un secondo momento di quanto ostica da affrontare fosse venuta fuori la loro creatura, abbassando il tiro di sfida alla luce della release CD32. Di fatto, giocato sulla console 32bit di mamma Commodore, Disposable Hero risulta molto più malleabile della controparte floppy.
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Davvero un ottimo articolo per un eccellente shoot 'em up per Amiga. Peccato solo per il livello di difficoltà decisamente alto combinato all'assenza di continue e il conseguente rischio frustrazione... ma d'altra parte i livelli, se non vado errato, sono solo 6 e uno skill level mite avrebbe compromesso la longevità di questo notevole sparatutto. Sul lato tecnico nulla da dire... se i Boys Without Brains non avessero rinunciato alla parallasse sarebbe sembrato un titolo per Neo Geo.
Fra l'altro Disposable Hero è la lampante dimostrazione di quanto, a mio avviso, sia sopravvalutato Project-X... lo sparatutto di casa Gremlin, infatti, non solo è nettamente superiore all'osannato shooter Team 17, ma è pure in buona compagnia tra gli sparatutto che, secondo me, lasciano quest'ultimo irrimediabilmente indietro (Apydia, Z-Out, Silkworm...).Ultima modifica di AlextheLioNet; 09-06-2012, 20:07.
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Grandissimo, specialmente a livello tecnico.
Il fascino di Amiga è dovuto a titoli come questo.. elitari nella tecnica, nella difficoltà e nello stile.
E come altri illustri giochi per la macchina Commodore, racchiude l'essenza del gioco hardcore vero, quello che oggi è (quasi) irrimediabilmente scomparso.
Ciao
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Ottimo articolo. Audiovisivamente notevole da un punto di vista stilistico, mi unisco al rammarico per l'assenza di parallasse, uno degli "ingredienti" che permettono il vero salto di qualità, anche perché era possibile archiviarlo su Amiga, seppur con molto ingegno (basti guardare T-Racer).
Mi unisco a chi ritiene Disposable Hero migliore di Project-X!
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