I Reflections, dopo aver creato la saga di Shadow of the Beast ed anche Awesome nel pieno stile della controtendenza giapponese, si caricano del duro compito di provare a tutto il mondo che Amiga non aveva nulla da invidiare alle consolle presenti sul mercato, anzi, forse era esattamente il contrario. Ed ecco quindi che si tuffano nel progetto Brian the Lion, in altre parole, cercare di ricreare tutto lo stile del platform nipponico sulla macchina Amiga. Saranno riusciti in questardua impresa? Andiamo con ordine.
Dal lato tecnico Brian The Lion si presenta molto bene, quella che esaminiamo è la versione AGA che presenta ben 44 livelli parallattici, 300 colori simultanei a video, effetti di roteazione, zoom e trasparenza a go go! Questo gioco trasforma praticamente il vostro Amiga in un Super Nes, ricreando effetti tanto cari al decantato Mode 7 di questultima in maniera veramente stupefacente. Ci saranno dei livelli bonus dove saranno applicate tali tecniche di programmazione, facendoci ritrovare, per esempio, a percorrere un livello dove il fondale rotea in continuazione intorno a noi come fossimo dentro un cilindro, mentre le piattaforme sotto di noi zoomano avanti e indietro senza esitazione di sorta, che dirvi, qualcosa che va visto per essere capito appieno. Peccato comunque che questo tipo deffetto sia stato destinato solo ai quadri bonus, mentre nel resto del gioco si prosegue in un normale scrolling orizzontale come ogni buon platform ci ha insegnato sino ad allora.
La giocabilità è su buoni livelli, non è facilissimo, ma nemmeno impossibile. In nostro aiuto verranno in ogni modo le password che ci permetteranno di ricominciare da dove si era finita la partita precedente, e quindi niente frustrazione del tipomorto al penultimo quadro, ricomincia tutto da capo. I mondi da esplorare sono due: LA GIUNGLA e LISOLA DEL VULCANO, che a loro volta portano qualcosa come una trentina di livelli in totale (o giù di li) con dodici stage segreti per il primo, e altri sedici per il secondo, più i già citati livelli bonus. L avanzare del gioco, come dicevamo prima, è rappresentato da mappe in stile game giapponese, con il nostro personaggio in miniatura che scorre su di esse delineando man mano il nostro progresso.
Purtroppo adesso tocca fare anche il punto della situazione sui lati deboli del gioco, che in ogni caso non minano per nulla la bontà finale del prodotto. Da una visione prettamente personale, ho sempre trovato laria di gioco (la visione totale del quadro per intenderci) estremamente stretta. Questo comporta difficoltà in determinati salti (che in un platform sono quasi tutto) veramente e stupidamente difficili. Vi capiterà speso di balzare da una piattaforma allaltra andando un po alla cieca, capendo solo dopo aver eseguito il salto dove si stia andando effettivamente ad atterrare. Questo succede proprio perché nello schermo di gioco appaiono solo un massimo di una o due piattaforme per volta e, su di esse, in molte occasioni, atterrando troverete anche dei nemici appollaiati impossibili da evitare. Torno a ripetere, è una opinione prettamente personale, ma avrei preferito una visuale di gioco più estesa come quella di SuperFrog, tanto per intenderci. La seconda nota dolente risiede nelleffettiva originalità del prodotto, in quanto non porta comunque nulla di nuovo sotto il sole. Anzi, i Reflections pescano molto a destra e a manca da tutti i più famosi giochi del genere, mescolando un furbo cocktail che porta il nome di Brian the Lion.
Note:
Di questo videogame esistono anche le versioni Ocs/Ecs e CD32. La prima non differisce tanto da questa qui recensita per AGA, se non per un numero ovviamente inferiore di colori effettivi su schermo (128 se non erro) e meno strati di parallasse nel fondale. La seconda invece presenta un arricchimento a livello di game play, proponendo quadri bonus e missioni alternative assenti nella versione su dischetto. Anche la musica è risuonata su cd, presentando i vecchi pezzi remixati con gusto, con un aumento di suoni e campionature. Insomma, il CD32 è sfruttato almeno sufficientemente in quelle che sono le sue reali possibilità.
Tutte le versioni di Brian The Lion sono proposte in ben quattro lingue, tra cui, fortunatamente, anche l'Italiano.Quindi, un buon platform tutto da giocare, dove potremo seguire anche la piccola e simpatica storia proposta tradotta nella nostra madre lingua.Buon Divetimento!
Tutte le versioni di Brian The Lion sono proposte in ben quattro lingue, tra cui, fortunatamente, anche l'Italiano.Quindi, un buon platform tutto da giocare, dove potremo seguire anche la piccola e simpatica storia proposta tradotta nella nostra madre lingua.Buon Divetimento!
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