Il Mogwai è un piccolo animaletto, peloso, simpatico e grazioso, vagamente assomigliante ad un orsetto ma con due enormi orecchie! Se ne volete uno, ahimè... il negozio cinese della più famosa Chinatown di sempre (quella di San Francisco, U.S.A.), ovvero l’UNICO posto in cui si sarebbe potuto trovare un esemplare di Mogwai, è andato distrutto dopo la dipartita dell’anziano e malandato proprietario. Speriamo solo che il piccolo Gizmo, questo il nome della buffa creatura, sia capitato in buone mani...
In PIU’ CHE BUONE mani!
Non è complicato mantenere un Mogwai, ma chiunque lo voglia fare si assume una grandissima responsabilità, non solo per sé stesso o per l’animaletto, ma verso tutta l’umanità!
TRE le regole da rispettare ASSOLUTAMENTE con il Mogwai:
1. non esporlo alla luce, specialmente se forte o addirittura quella solare, perché il dolce animaletto morirebbe sicuramente SQUAGLIATO!
2. tenerlo assolutamente lontano dall’acqua, quindi niente bagni o bicchieroni dissetanti!
Il solo contatto, fosse anche con una sola goccia, ne causerebbe la RIPRODUZIONE!
(n.d.r. : Toh ?!! Uno dei pochi esseri che non ha nemmeno il piacere e/o il divertimento di ...fecondare... Che tristezza!)
3. la regola più importante: mai dargli da mangiare dopo la mezzanotte!
ALTRIMENTI...
Avverrebbe in lui una completa METAMORFOSI che lo trasformerebbe, dopo essere prima “transitato” da uno stato di “crisalide”/”bozzolo”, in un essere completamente diverso...
L’oscuro, malvagio, infido, dispettoso ed assai ostile nei confronti della razza umana
GREMLIN!
La Storia
Sull’onda dello strabiliante successo cinematografico e commerciale che il film Gremlins, diretto da Joe Dante e prodotto nientemeno che da Steven Spielberg, ebbe a partire dal periodo natalizio del 1984, anno della sua comparsa nelle sale cinema di tutto il globo, Atari non si lasciò sfuggire la grande opportunità di accaparrarsene i diritti per poter produrre uno dei SUOI classici “tie-in”, ovvero videogiochi tratti da film.
Come molti di voi già sapranno, per quello che concerne questo preciso tipo di giochi Atari non godeva di buona reputazione, specialmente se si prende in considerazione il FAMIGERATO tie-in di E.T. ...
Senza girare troppo il coltello nella piaga si potrebbe tranquillamente dire “Perseverare autem diabolicum”, ovvero il logico e scontato proseguo della più nota frase “Errare humanum est”, quindi, in parole povere, Atari, già profondamente in crisi come peraltro quasi tutte le altre aziende della grande industria videoludica di quel periodo, ci riprova, dopo aver clamorosamente “fallito il colpo” !
Vediamo allora come il team di sviluppo ha deciso di affrontare la “conversione” da cinema a console, ricordando a tutti coloro che leggono che si sta parlando dell’Atari VCS e che il tutto è riferito al 1984.
Il gioco
Il giocatore è ai comandi del protagonista (si presume che sia anche lo stesso “Billy” dell’omonimo film... dico “si presume” perchè lo sprite principale è composto, come da copione per quel che riguarda il VCS, da un confuso ammasso di pixel che rende pressoché impossibile l’identificazione del personaggio stesso...) che nel primo livello di gioco si muove a sinistra e a destra su di uno sfondo assomigliante alla facciata di un’abitazione (casa sua?), tentando di arraffare tutti i Mogwai che si lanciano dal tetto allo scopo di arrivare a mangiare alcuni (8) succulenti panini schierati al di sotto della linea di movimento del nostro “omino” e violare in tal modo la terza regola fondamentale!
Quando un Mogwai arriva a toccare terra, esso si dirige immediatamente verso il panino più vicino (non deve necessariamente caderci sopra...) ed immediatamente dopo si trasforma in crisalide.
Vi sono 4 “ondate” ognuna delle quali formata da 8 Mogwai, ma nel caso in cui i panini vengano mangiati tutti prima del termine dell’ondata successiva il gioco passerebbe immediatamente al secondo livello, cosa che accade COMUNQUE terminata la quarta ondata, con la sola differenza che in questo caso il gioco fa il conteggio dei panini rimasti e accredita un bonus correlato, appunto, al numero di questi “salvati”.
Nel secondo livello Billy, munito di una pistola, deve assolutamente abbattere tutti i Gremlins che tentano di arrivare a lui dopo essere usciti dai loro “bozzoli”.
Anche qui la minaccia arriva dall’alto: le crisalidi sono allineate nella parte superiore dello schermo, mentre il protagonista si muove, sempre e solo a sx e dx, nel punto più basso dell’area di gioco. Come nel primo livello è sufficiente che uno degli animaletti arrivi “in fondo” allo schermo per vederlo inesorabilmente dirigersi verso il povero Billy, al quale, in questo caso, verrà detratta una delle tre vite disponibili all’inizio del gioco.
Abbattuto l’ultimo nemico il gioco ricomincia dal primo livello, in cui i Mogwai hanno però una velocità maggiore rispetto a quelli del primissimo livello!
Gameplay, quindi, estremamente ESSENZIALE in questo Gremlins: solamente movimenti sinistra/destra e fuoco (anche se solo nel secondo livello), alla stregua perciò di una sorta di “Space Invaders”!
Considerazioni
La VERA difficoltà consiste nel fatto che il proseguire nel gioco causa un repentino aumento della velocità dei nemici sino ad arrivare ad un punto che i soli riflessi del giocatore non sono più sufficienti a contenerne l’esuberanza! Non tanto per i Gremlins del secondo livello, quanto ai Mogwai del primo che tendono a cadere con una frequenza impressionante a tal punto che la cosa migliore da fare per questo gioco sarebbe stata l’implementazione di un più veloce comando analogico in luogo del “digitalissimo” joystick !
Già! Esattamente come nel già citato caso di Space Invaders, Atari avrebbe fatto senz’altro meglio ad utilizzare il suo bel “paddle” (peraltro sfruttabile in pochissimi giochi)... Vi assicuro che il gioco ne avrebbe tratto enorme giovamento, suscitando anche un interesse di gran lunga superiore da parte della clientela!
Particolarità
La cartridge offre 8 livelli di difficoltà (selezionabili come sempre premendo il tasto “Game Select”) e partita a 1 o 2 giocatori (alternati) ed una curiosa selezione “demo”, probabilmente ideata a scopo pubblicitario per l’esposizione nei negozi... una sorta di “attract mode”, insomma.
Prodotta nella sola versione NTSC, questa “cartuccina” è assai poco comune (rarità 6 secondo AtariAge), probabilmente per il fatto che, dato il periodo di forte crisi, le vendite non devono essere state esattamente “proficue” e proprio per tale motivo di pezzi ancora “in circolazione” non ce ne dovrebbero essere molti.
Ecco un paio di foto prese dal mio TV in cui si nota la “classica” differenza cromatica di immagini fornite da una combinazione “console e TV PAL + cartuccia NTSC” con le immagini fornite dall’emulatore, assimilabile in questo caso ad un sistema completamente NTSC, mostrate in precedenza.