La prima cosa che vi verrà da pensare è che questi programmatori abbiano tirato fuori dall'atarino tutta la sua verve per regalarci un miracolo, ma non è così. Prima di iniziare a scrivere il codice, infatti, hanno ben pensato di progettare un add-on, tale Starpath Supercharger, capace di espandere notevolmente le potenzialità di immagazzinamento dati della console. Innanzitutto, si appoggiava su un lettore di cassette, supporto che consentiva di valicare il limite dei 4K a cartuccia senza problemi, e poi era dotato di un'espansione di 6K di RAM, fondamentale per la gestione delle statistiche e dell'inventario, tipici elementi dei gdr.
A questo punto, tutto era in ordine per lanciare il primo titolo di questa categoria per console. E che debutto, signori! Dragonstomper è un gioco fantastico sia tecnicamente che in termini di pura giocabilità. La grafica è molto definita e ricca di sprite diversi, con fondali abbelliti da una quantità di decorazioni comprensibilmente insolita per un VCS. L'unica eccezione è il nostro avatar, un semplice pixel che gironzola per il video, mentre anche il sonoro si impreziosische di alcune musichette ben realizzate.
L'estensione di gioco, con una struttura suddivisa in tre livelli, è decisamente notevole e l'abbattimento dei limiti di memoria non fanno sfigurare il VCS nemmeno di fronte ai ben più costosi home computer: il nostro personaggio avrà caratteristiche in grado di migliorare nel corso dell'avventura ed avrà anche un inventario da gestire, comprensivo di armi aggiuntive e magie. Addirittura, nelle fasi avanzate del gioco sarà possibile reclutare dei guerrieri per formare il più classico dei party, proprio come insegnava il suo semi-contemporaneo Wizardry.
E la longevità? Non solo l'avventura è lunga, ma c'è anche una moderata randomizzazione della stessa per quanto riguarda la disposizione delle locazioni e dei nemici. Sorprendente la non linearità di alcuni enigmi: per scendere nella tana del drago da uccidere, ad esempio, ci sarà consentito saltarci dentro, perdendo alcuni preziosi punti energia, oppure di procurarci una corda e ed arrivarci indenni.
Nonostante le sue origini totalmente occidentali, sembra tracciare il profilo del futuro Jrpg e dei suoi combattimenti a turni, probabilmente perchè le differenze con la tradizione occidentale partono dalla natura delle macchine sulle quali i giochi girano, piuttosto che dalla terra d'origine dei programmatori.
Un gioco impressionante, da provare assolutamente per avere un'idea dell'evoluzione e della genesi di una delle tipologie di gioco più in voga dell'ultimo decennio.
Gianluca "musehead" Santilio