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ID: 237887Il Conte Dracula è sulle tracce dei 6 medaglioni sacri che, grazie all’instancabile opera del Prof. Van Helsing, finora hanno protetto l’umanità dalla dominazione dei vampiri.

Contro il più spaventoso dei non-morti si erge, però, la squadra dei cacciatori di vampiri, guidata da Van Helsing in persona e determinata ad impedire a tutti i costi a Dracula di impossessarsi dei suddetti medaglioni. L’epico scontro tra il bene e il male si svolge in Transilvania, terra natale di Vlad Dracula, con il primo livello ambientato proprio nel castello del conte.
Il vostro alter ego digitale è proprio il Conte Dracula! Iniziate la vostra avventura dalla cassa da non-morto del vampiro che, assediato dagli emissari di Van Helsing, inizia il suo contrattacco alle forze del bene.

Night Hunter è un action game strutturato in dinamiche classiche basate su esplorazione e raccolta oggetti con una serie, però, di varianti ed elementi di rottura che mescolano le carte del gameplay in relazione all’insolita identità del protagonista.
In un certo senso, la giovane Ubi Soft, software house francese fondata nel 1986 e destinata ad una carriera di tutto rispetto, si ispira alla celeberrima saga vampiresca della Konami per ribaltarne il punto di vista e porre il giocatore dalla parte del male in una sorta di “Castlevania renversè”.

Lo scopo del gioco è trovare alcuni oggetti sparsi per i livelli e, spesso, collocati in stanze, sezioni, corridoi e capanne chiuse a chiave. Il nostro vampiro, quindi, deve anche reperire un certo numero di chiavi che gli consentiranno di aprire tutte le porte ad eccezione di quelle protette da simboli sacri e di quelle che consentono l’accesso al livello successivo dal momento in cui tutti gli items (otto, tra chiavi, pergamene, croci e bottiglie) siano stati raccolti.
Ogni cinque livelli dei 30 che costituiscono il gioco, Dracula ottiene uno dei sei medaglioni sacri.
Naturalmente, il vampiro agisce solo durante la notte e deve trovare rifugio in una delle sue cripte, prima che sorga il sole, i cui raggi lo trasformerebbero in cenere. Ogni livello è, quindi, dotato, oltre che del portone d’accesso allo stage successivo, di un ingresso ad una cripta pronta ad accogliere il vampiro durante il riposo diurno.

Durante la vostra faticosa ricerca degli items e delle chiavi, dovrete affrontare numerosi e molto agguerriti nemici che vi attaccheranno in ogni modo. Dovrete, così, guardarvi costantemente da: pugni d’individui nerboruti, colpi d’accetta di maniscalchi, acqua santa recata dagli immancabili preti, croci brandite da procaci fanciulle, frecce scoccate da infallibili arcieri, pali appuntiti d’insidiosi cacciatori di vampiri, colpi di pistola di solerti poliziotti, incantesimi di fattucchiere volanti, artigli di fastidiosissimi avvoltoi e, naturalmente, i letali paletti di frassino di Van Helsing. Alle suddette insidie si aggiungono fastidiosi trabocchetti che possono far precipitare il vampiro, con gran dispendio d’energia, o provocarne la morte per caduta in un baratro o sprofondamento in pozze, fiumi o acquitrini. Una volta raccolti tutti gli items, invece, Dracula può recarsi al portone d’uscita, cercando di evitare il letale Van Helsing che compare in scena solo dal momento che il vampiro ha finalmente la possibilità di accedere al livello successivo.

Come se tutto ciò non bastasse, è necessario tenere sempre conto della posizione della luna che, muovendosi da sinistra verso destra, indica il rapido approssimarsi dell’alba. Quando l’oscurità comincia a rischiararsi e gli uccelli mattutini fanno udire i loro richiami, è tempo per il vampiro di avvicinarsi alla cripta e ritemprarsi, in attesa della notte successiva. Va tenuto conto che il trascorrere del tempo non viene influenzato dal superamento dello stage. Non è, dunque, consigliabile passare da un livello all’altro sul fare dell’alba, dato che potrebbe mancare il tempo per trovare l’ingresso della nuova cripta dove far riposare il vampiro.

Il nostro Conte, ovviamente, è tutt'altro che indifeso e non mancherà di dispensare i suoi particolari “baci” ai nemici sguinzagliati contro la sua nobile persona. Se la ricerca principale è quella riguardante gli oggetti (la cui posizione viene modificata ad ogni partita), l’altro obiettivo imprescindibile di Dracula è quello di procurarsi il plasma quotidiano. Per mantenere il suo “fabbisogno ematico”, il vampiro può succhiare il sangue di tutti gli umani che cercano di ostacolarlo con la rilevante eccezione di Van Helsing. La vampirizzazione “completa” degli oppositori li trasforma in mucchietti di ossa che rimangono a terra come terribile monito agli altri audaci cacciatori di non-morti. Ovviamente, il drenaggio del sangue ripristina l’energia del vampiro che viene visualizzata nella barra di sinistra (emo-barra).

Le altre risorse di Dracula sono le trasformazioni. Il vampiro, infatti, può mutarsi in pipistrello e librarsi in volo con rilevante incremento della velocità dei suoi spostamenti e dell’efficacia di fughe e agguati. Altra metamorfosi è quella, letterariamente poco ortodossa e non particolarmente utile, in lupo mannaro che può solo prendere, sterilmente, i nemici a pugni. Entrambe le trasformazioni consumano rapidamente l’energia visualizzata nella barra di destra. Il consumo della barra suddetta influenza anche quello dell’emo-barra e solo il ripristino di quest’ultima consente di dotarsi di una quantità d’energia sufficiente per mutar forma di nuovo per un tempo ragionevolmente utile.

Dato che l’indispensabile utilizzo della metamorfosi in pipistrello (quella in lupo mannaro è più scenografica che utile) tende a velocizzare il calo d’energia del vampiro, la quale, comunque, è costantemente insidiata dagli incessanti attacchi dei nemici e non manca di esaurirsi lentamente anche con il solo trascorrere della notte, apparirà chiaro che l’unica non-vita di Dracula è particolarmente precaria e la sua trasformazione in un mucchietto di cenere si presenta come un evento appena dietro l’angolo.

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Tecnicamente, Night Hunter è un titolo di buon livello.
L'estetica è abbastanza dettagliata, la definizione più che dignitosa e i colori ben selezionati e distribuiti su sprite e fondali. Tenuto conto dei limiti grafici dell’Atari ST (risoluzione di 320X200 pixel e un limite di 16 colori da una tavolozza di 512), il look fumettistico dell’action game Ubi, dunque, è innegabilmente piacevole.
Le animazioni, poi, sono sufficientemente fluide, grazie al buon numero di fotogrammi utilizzato per ogni sprite e, in particolare, per la gradevolissima trasformazione di Dracula in pipistrello e il convincente volo di quest’ultimo.
I limiti del 16 bit Atari si manifestano negli sfarfallii visibili nei movimenti più rapidi e nella prudente adozione da parte dei programmatori del flip screen (il fondale è visualizzato tramite sostituzione di schermata) al posto dello scrolling che, notoriamente, è difficile da realizzare decentemente sulle prime e di gran lunga più diffuse generazioni di ST. Altro neo è il ritardo, poco giustificabile su un 16 bit, che si riscontra nel passaggio di Dracula da una videata alla successiva.

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Il sonoro, relativamente all’hardware, è davvero ottimo.
La Ubi ha saggiamente evitato di torturare i timpani, già abbastanza martirizzati, degli AtariSTi con fastidiose musiche sintetizzate sul primitivo YM2149 PSG (Yamaha 2149 Programmable Sound Generator) del 16 bit Atari. L’unico brano presente, infatti, è il breve jingle campionato e riprodotto in loop che accompagna il caricamento e perdura nella schermata dei titoli. La resa della digitalizzazione è piuttosto “sporca”, ma l’inevitabile tetraggine del brano trae, in un certo senso, vantaggio dalla bassa qualità del sampling che, così, sfoggia un sound più “sepolcrale”.
Durante il gioco, ci sono solo i numerosi effetti sonori che, per fortuna, sono tutti campionati. La qualità degli FX, tenuto conto dei severi limiti del chip e del “peso” in Kb del titolo (meno di 720 Kb suddivisi in 2 floppy single sided da 360 Kb l’uno), è sorprendente: dal risucchio del pasto del vampiro al sordo rovinare a terra delle ossa dei suoi nemici, dal verso del pipistrello durante la trasformazione al tetro battito delle sue ali, dai richiami degli uccelli (notturni e mattutini) al suggestivo frinire delle cicale, dal roco lamento del vampiro allo sghignazzare delle streghe, dal gracidare delle rane allo stridere dell’avvoltoio, ecc..

In definitiva, Night Hunter è un titolo caratterizzato da un concept audace che la Ubi è riuscita a sviluppare ottimamente, grazie ad alcune buone idee e una realizzazione tecnica adeguata allo spirito semiserio e alternativo di questo action game.
Purtroppo, la giovane software house francese, pur avendo ben interpretato il suo ruolo di “enfant terrible” realizzando, in pratica, una sorta di brillante sberleffo alla saga di Castlevania, non è riuscita a calibrarne la difficoltà che risulta, così, sbilanciata verso l’alto. Night Hunter, infatti, pur non essendo irrimediabilmente compromesso da una sfida insormontabile, è certamente penalizzato da una struttura che può seriamente impedire, anche ad un giocatore abile, paziente e perseverante, di superare i primi 10-15 livelli.
Se si considera che gli stages, come già descritto, sono 30, si comprende anche che la maggioranza dei giocatori, pur divertendosi nei primi stimolanti livelli, finirà per cedere alla frustrazione, prima di sperimentare anche il calo d’interesse, inevitabilmente legato a una certa innegabile ripetitività delle dinamiche di gioco.

Altre Versioni

Le prime due versioni di Night Hunter, datate 1988, sono quelle per Atari ST e PC.
Nel 1989 la software house francese annunciò anche una versione per Commodore 64, con soundtrack realizzata dai Maniacs of Noise, che, però, non andò oltre lo stadio di demo.
Nel 1990, infine, la Ubi Soft realizzò dei portings per Spectrum +3, Amstrad CPC e Commodore Amiga.

PC (MS-DOS)

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La versione PC di Night Hunter mantiene la stessa struttura di quella per il 16 bit Atari e ne replica fedelmente definizione, animazioni ed elevato livello di difficoltà.
La grafica è, ovviamente, inferiore se si fa girare il titolo in modalità Tandy e CGA.
La versione EGA è, invece, simile a quella ST, grazie alla possibilità di visualizzare 16 colori. Le differenze estetiche sono, comunque, marginalmente a favore del computer Atari, in virtù di una migliore selezione dei colori.
Il sonoro è riprodotto dal PC speaker e si limita, quindi a semplici toni monofonici ad onda quadra.


Sinclair ZX Spectrum +3

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La versione ZX Spectrum +3 di Night Hunter riproduce il titolo originale per ST in una grafica monocromatica che sembra anticipare il “look Gameboy”.
La scelta degli autori, ovviamente, è mirata ad evitare il famigerato "colour clash". La finestra video, così, è delineata in monocromia giallo-nero, mentre gli altri colori sono utilizzati nella barra di stato.
Se l’impostazione sopra descitta, complice la buona definizione (256X192), giova alla chiarezza del tutto, è, tuttavia, discutibile l’accostamento del giallo al tratto nero di sprites e fondali.
Le animazioni sono di buon livello e non sfigurano rispetto alle versioni ST e PC.
Il sonoro è leggermente migliore di quello MS-DOS, ma, se si esclude la musichetta iniziale, c’è ben poco da salvare nei flebili FX in-game.
La giocabilità, nel bene e nel male, è la stessa delle versioni già descritte.


Amstrad CPC 6128

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La versione Amstrad CPC 6128 è diversa dalle versioni precedenti a causa di una struttura degli stage modificata e differenziata in 3 livelli di difficoltà. Gli ambienti sono sostanzialmente gli stessi, ma l’ordine in cui si susseguono è stato ritoccato e la disposizione di edifici, porte, stanze e scale è diversa da ST, PC e Spectrum, variando anche secondo la difficoltà selezionata.
La grafica sfoggia un’elegante quadricromia (bianco, nero, grigio e rosso) in “HD”. La modalità a quattro colori, infatti, permette ai programmatori di delineare sfondi e sprites nella stessa risoluzione della versione Atari: 320X200.
Le animazioni sono sostanzialmente equivalenti a quelle delle altre versioni, anche se, rispetto al titolo originale per ST, si nota un incremento dello sfarfallìo dei movimenti più rapidi.
Il sonoro, tenuto conto dei limiti hardware, è ben realizzato.
In definitiva l’Amstrad beneficia di una buona conversione che vanta una maggiore flessibilità rispetto alle altre e, finalmente, una difficoltà che può essere impostata a livelli più equilibrati.


Commodore Amiga

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La versione Amiga sfugge, grazie ai due anni che la separano da quella Atari, dalla prassi della conversione diretta che, nel 1988-89, era tristemente frequente nei portings da ST al 16 bit Commodore. Ubi Soft, infatti, si avvale delle specifiche grafiche disponibili per migliorare il titolo originale con le “raffinatezze” permesse dal blitter e dalle superiori potenzialità cromatiche.
La grafica passa, così, da 16 a 32 colori e il flip screen è sostituito da un fluidissimo scrolling hardware. Le animazioni degli sprite sono sostanzialmente identiche e l’unico miglioramento sostanziale è l’eliminazione degli sfarfallii che su ST affliggevano i movimenti più veloci.
Il sonoro è ora più nitido e “pulito” con una differenza nella resa che, pur non eclatante, è certamente apprezzabile, grazie alla maggior frequenza di sampling e al filtro hardware del 16 bit Commodore.
La difficoltà, infine, è stata leggermente mitigata a tutto vantaggio del gameplay.



COMMENTO FINALE


"La Ubi Soft impreziosisce un classico flip screen action game a raccolta oggetti con un'ambientazione che strizza l'occhio a Castlevania, rovesciandone, però, il punto di vista. Chi saprebbe resistere alla tentazione di calarsi nei panni del vampiro? Peccato, che nella versione Atari ST di Night Hunter al buon comparto grafico e all'ottimo sonoro non faccia da contrappunto un gameplay adeguato. Questo action game, infatti, risulta abbastanza difficile già a partire dai primi livelli; considerando, poi, che ne conta ben 30..."

Alessio "AlextheLioNet" Bianchi





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