Alley CatIl felino protagonista di questo brillante multi-game action firmato dall'estroso quanto umanamente sfortunato designer e programmatore Bill Williams (1960-1998) non è certamente il classico pigro e ben nutrito gatto da appartamento. Si tratta viceversa di un tipico randagio dedito a tutte quelle attività moleste che lo rendono inviso alle massaie e sempre a rischio di incontri ravvicinati del tipo canino. Per certi versi, dunque, si potrebbe definire Alley Cat, letteralmente "Gatto da Vicolo", una "simulazione di gattaccio", fermo restando che quest'ultimo, per quanto bisbetico, non è affatto insensibile al richiamo dell'amore...

Questo flip-screen action sviluppato a partire da un concept di John Harris e pubblicato per Atari 8-bit dall'etichetta americana Synapse Software nel 1983 si articola in otto diverse videate, di cui sette raggiungibili da una principale, il vicolo per l'appunto, che funge dunque da "hub". La partita inizia proprio da questo scorcio di sobborgo popolare, dove il nostro pestifero gatto nero di nome Freddy deve subito saltare su uno dei bidoni e poi sulla staccionata, evitando così di azzuffarsi con un cane "di ronda" nella strada, cosa che gli costerebbe la perdita di una vita. A questo punto, sfruttando i fili scorrevoli dei panni stesi (e catturando nel frattempo qualche topolino acrobata), il felino dovrà balzare in una delle dodici finestre del palazzo, periodicamente aperte dalle già menzionate massaie "gattofobe" per bersagliarlo con lanci di scarpe e altri oggetti.

Alley CatAlley CatAlley Cat

Una volta entrato si troverà ad affrontare varie sfide che prendono le mosse da situazioni plausibili e le rendono con accattivanti tocchi vagamente onirico-visionari se non proprio surrealistici, tanto da sembrare quasi sogni agitati del micio stesso a seguito di una scorpacciata di pesce particolarmente indigesta. Al di là di quest'ultimo aspetto, peraltro coerente con la spumeggiante estrosità creativa di Bill Williams (solo l'anno prima aveva creato il quanto mai peculiare Necromancer e in seguito firmerà Mind Walker e Pioneer Plague), i contesti proposti sono appunto chiaramente ispirati a controparti reali: far cadere da un tavolo la gabbia dell'uccellino per poi catturarlo prima che voli via, raggiungere la boccia dei pesci posta su un altro tavolo per farne un pasto prelibato e rubare il cibo dalle ciotole dei cani senza svegliarli (fase "stealth"). Ovviamente per portare a termine queste "missioni" il felino dovrà vedersela con avversari e minacce, tra cui la scopa intenta a mantenere puliti i pavimenti (e scacciare eventuali intrusi a quattro zampe) e il sonno particolarmente leggero dei ringhiosi custodi delle ciotole stesse.

Il tocco visionario dell'autore è espresso ad esempio nella rappresentazione ingigantita della fish bowl: una vera e propria vasca pullulante di pesci da acchiappare e anguille elettriche da evitare, cercando al contempo di non restare a corto d'ossigeno durante le reiterate immersioni. Un gigantismo non dissimile lo si può poi notare in un'altra sfida: una stanza dominata da un enorme pezzo di formaggio con i buchi. Qui il nostro Freddy dovrà catturare alcuni topi inseguendoli nei buchi di questo "maxi-cacio". Un'ulteriore sfida vede inoltre il felino alle prese con una libreria, con alcune piante da raccogliere poste in cima ad essa e con vari ragni extralarge da evitare durante l'operazione.

Interessante notare due tocchi di classe che accentuano il ritmo di gioco e rendono più intrigante il gameplay: il balzo attraverso le finestre di Freddy avviene in entrata come in uscita e la succitata scopa può essere "distratta" dalle impronte lasciate dal micio stesso. In altri termini un salto fuori misura da un tavolo può tradursi in una rovinosa "ricaduta" nel cortile (vicolo) attraverso la finestra e qualche "zampettamento strategico" sul pavimento di certe stanze costituisce un ottimo diversivo per tenere occupata la ramazza.

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Manca però all'appello l'ultima sfida: quella del cuore. Freddy, infatti, vuole raggiungere a tutti i costi il suo amore, Felicia, e per farlo dovrà ottenere un buon punteggio nelle varie prove e far così apparire la gattina dei suoi desideri sul davanzale di una delle finestre. Se il nostro micio balzerà dunque nella finestra con il giusto tempismo affronterà la sfida più importante, ovvero quella che potrebbe coronare il suo sogno d'amore... e fargli guadagnare una vita extra. In questa schermata, non a caso tra tutte la più onirico-visionaria, Freddy dovrà raggiungere e baciare Felicia balzando su una serie di piattaforme composte da cuori, fronteggiando una serie di gatti rivali pronti a soffiargli contro per respingerlo (possono essere però distolti temporaneamente con un pacco regalo) e stando soprattutto attento alle frecce scagliate da una processione di Cupidi. Alcuni di questi dardi, infatti, cancelleranno progressivamente tutte le piattaforme, fino a far tristemente precipitare l'innamoratissimo felino.

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Benché sia stato sviluppato solo su sistemi domestici, vale a dire prima su home computer Atari 400/800/XL/XE (48 kB RAM) e poco dopo su PC (CGA), il divertente Alley Cat propone un ritmo di gioco abbastanza veloce e serrato da renderlo assimilabile sotto questo aspetto a un coin-op dei primissimi anni '80. Contribuisce poi a questa sua spiccata inclinazione arcade "vecchia scuola" la mancanza di una vera e propria fine. Ogni volta infatti che Freddy riesce a baciare Felicia ottiene una vita e incrementa la difficoltà, fino a un massimo di 30. Raggiunto eventualmente tale skill level il giocatore potrà vantarsi a ragion veduta di avere riflessi davvero felini, mentre la partita proseguirà senza elevare l'asticella della sfida "fino ad esaurimento vite".

Dal punto di vista grafico il titolo Synapse risulta assolutamente apprezzabile in rapporto alle specifiche degli Atari 8-bit e all'anno di rilascio. Gli sprite sono sì monocromatici ma non presentano rilevanti flickerii e convincono pienamente sul fronte della fluidità e delle animazioni, mentre l'utilizzo dei colori beneficia in alcune schermate dei "DLI tricks", vale a dire di Display List Interrupts atti ad incrementare il numero di sfumature a video, sia pur con stringenti limitazioni nella relativa giustapposizione e una sorta di "viraggio psichedelico" del look complessivo.

Particolarmente valido infine il lato sonoro, reso assolutamente peculiare dai buffissimi quanto sorprendentemente "elaborati" FX e musicalmente ben presentato nella title screen da una simpatica quanto bizzarra chiptune cover con accompagnamento di miagolii di "Alley Cat" (1963), popolare brano jazz di Bent Fabric.

Alley Cat - Video Gameplay

COMMENTO FINALE


"Immediato come un coin-op e inizialmente tutt'altro che proibitivo sul piano delle sfida, Alley Cat riesce a conquistare il giocatore ben prima che il nodo della difficoltà si stringa e il ritmo di gioco, già serrato in partenza, si faccia sempre più incalzante. Il brillante titolo firmato dal talentuoso quanto umanamente sfortunato Bill Williams s'impone poi come un evergreen anche in ragione del fatto che le sfide proposte al nostro amico felino offrono più varietà di quanto non possa sembrare di primo acchito, risultando inoltre ancora più godibili, poiché, nel loro rapido susseguirsi, non spezzano la continuità di gioco."