Crownland, in breve, colma l'assenza di un siffatto titolo sui celebri home computer ad otto bit dell'Atari, almeno per quanto riguarda i modelli più recenti di classe XE/XL, un po' come fece a suo tempo Great Giana Sisters sul Commodore 64. Il sopraccitato videogioco, come premesso, si sviluppa più o meno come uno dei tanti platform aventi come protagonista il famoso idraulico italiano, seppur con qualche semplificazione. A livello di gameplay, infatti, non dobbiamo far altro che raggiungere la fine di ciascuno stage assecondandone lo scorrimento con una lunga serie di balzi.
Durante l'azione non ci limitiamo a superare solamente i dislivelli più disparati, ma dobbiamo anche ingegnarci su come raggiungere le piattaforme più inaccessibili, così da raccogliere il maggior numero di stelline possibile. Per far ciò, spesso e volentieri, siamo costretti a sfruttare la presenza dei mostriciattoli che infestano il livello, in particolare: lumache, ricci, pipistrelli, scimmie, tartarughe, ragni e scorpioni. Tali creature, quando non necessarie ai nostri scopi, possono essere eliminate colpendole dall'alto, cioè schiacciandole dopo aver spiccato un apposito salto. Ovviamente, come da tradizione, non mancheranno, inoltre, le perfide piattaforme semoventi e le sezioni da superare con una repentina sequenza di salti ben ponderati.
Ogni livello dovrà essere completato entro un certo tempo limite ed, oltre alle stelline, sarà possibile collezionare anche qualche altro bonus. Nel corso di ciascuno stage potremo contare, inoltre, su una piccola scorta di energia che ci consentirà di resistere a qualche fugace contatto con i nemici, ma, una volta terminata quest’ultima, perderemo comunque una preziosa vita e dovremo riprendere il livello dall'inizio. Alla fine di uno stage riceveremo un punteggio bonus calcolato sulla base del tempo risparmiato. Crownland contempla tre mondi suddivisi in due livelli ciascuno, a questi vanno poi aggiunti un paio di stage bonus e lo scontro finale col boss che ha messo a ferro e fuoco il Regno. Il gioco, sebbene indubbiamente corto, è comunque abbastanza impegnativo e non mancherà di metterci in difficoltà in più di un’occasione.
Ciò che colpisce maggiormente di Crownland, sono senza alcun dubbio le strabilianti performance audiovisive sfoggiate. Da questo punto di vista si può affermare con certezza che si tratta di uno dei migliori platform ad otto bit mai realizzati, non solo per quanto riguarda le macchine Atari. La grafica sfrutta il classico stile rotondo che contraddistingue la maggior parte di questi titoli ed, oltre ad essere carina e simpatica, appare piuttosto dettagliata e colorata. La scena è impreziosita da uno stupefacente effetto prospettico multi-strato che accompagna lo scorrimento dello sfondo.
Il comparto grafico, inoltre, è arricchito da innumerevoli altri dettagli, tra i quali vale sicuramente la pena di citare la sfumatura in piena tradizione Amiga che enfatizza il cielo, lo splendido effetto di trasparenza realizzato per rappresentare l'acqua e l'incredibile parallasse a scomparsa che caratterizza alcune sezioni dello scenario. Il comparto audio non è da meno, l'azione è accompagnata da una manciata di motivetti per lo più orecchiabili e da una serie di effetti sonori sicuramente efficaci, il risultato finale rende comunque giustizia anche in questo caso alle sofisticate capacità hardware di questi sistemi.