Un cult anni ‘80
“Tell me your fable” chiede languidamente la vocalist Maria Nayler in un noto brano dream house di Robert Miles. Ebbene non di rado noi spettatori rivolgiamo un’analoga richiesta nei confronti della settima arte. Desideriamo, infatti, anche un cinema di evasione che ci racconti una fiaba, facendoci sognare.
Gremlins (1984) risponde in pieno a questi requisiti. Diretto da Joe Dante sulla base di una sceneggiatura di Chris Columbus ispirata a un libro per ragazzi di Roald Dahl, questo popolare film è sì classificabile a grandi linee come una dark comedy, ma adotta anche un plot narrativo tendenzialmente fiabesco, sia pur contaminato con generose dosi di irriverente humour nero, gustosi citazionismi cinematografici e spumeggiante quanto maliziosa estrosità.
La vicenda prende le mosse da un regalo natalizio di un padre, l’inventore Randall Peltzer. Questi, volendo stupire il figlio adolescente Billy con un dono davvero speciale, porta al ragazzo una straordinaria creatura che ha comprato da un rigattiere cinese: un mogwai. Il tenerissimo adorabile esserino peloso di nome Gizmo, com’è ovvio, manda in visibilio il suo nuovo padroncino, che così non presta debita attenzione alle tre “Regole Importanti” da seguire per avere cura del “cucciolo”: non esporlo alla luce (in particolar modo a quella del sole, poiché gli sarebbe fatale), non lasciare che si bagni (il contatto con l’acqua ne causa la moltiplicazione) e soprattutto “mai, mai, mai dargli da mangiare dopo la mezzanotte.”.
Ed ecco dunque, già codificati come funzioni dal linguista e antropologo russo Vladimir Propp, i poli di derivazione fiabesca tra cui scocca la trama del film di Joe Dante: la fornitura / ottenimento del mezzo magico (il mogwai) e il dualismo divieto / proibizione - infrazione / violazione (le Tre Regole da seguire e la mancata osservanza delle stesse da parte di Billy). Il meraviglioso animaletto, infatti, è una creatura notturna e cela un lato oscuro che riecheggia in chiave fantasy la dicotomia Dr. Jekyll / Mr. Hyde: il gremlin. È infatti la violazione della Seconda e soprattutto della Terza Regola a scatenare il caos, trasformando i mogwai-cloni generati a causa del contatto con l’acqua in altrettanti maligni folletti che danno vita ad un crescendo di scompiglio e distruzione, in una radicale rottura e sovvertimento della precedente serenità natalizia. A questo punto, ancora una volta come nella migliore tradizione fiabesca, dovrà essere lo stesso Billy, corrispettivo in carne ed ossa del Topolino Apprendista Stregone di Fantasia, ad affrontare i pericolosi gremlin, riportando l’ordine con l’aiuto del suo nuovo amico Gizmo.
A dispetto dell’esile trama e della sua natura intrinseca di fiaba moraleggiante, Gremlins ebbe un grande successo di pubblico, tanto che il box office statunitense fece registrare un incasso di ben 148 milioni di dollari, collocando così la pellicola di Joe Dante al 4° posto tra i film più visti negli USA nel 1984, dietro Beverly Hils Cop, Ghostbusters e Indiana Jones e il tempio maledetto.
I motivi di tale exploit sono da ricercare nel ben calibrato gioco di contrasti che si delinea nello svolgimento della trama, nel suo rivolgersi ad un pubblico di tutte le età, nella vivace regia dell’estroso director statunitense, nell’ottima sceneggiatura di Chris Columbus (nome che in seguito legherà la propria notorietà a I Goonies -1985-, Mrs. Doubtfire -1993-, Mamma, ho perso l’aereo -1990- e ai primi due capitoli della serie Harry Potter) e, last but not least, negli effetti speciali di Chris Walas, creatore dei gremlin stessi e futuro oscar per lo Special Effects Make-up del film La Mosca (1986).
Da folletti a “spiritelli” (sprites)
Potevano forse mancare tie-in videoludici ispirati a un film di tale richiamo? Ovviamente no! E così, al vasto merchandising legato alla dilagante gremlin-mania si aggiunsero 5 vg realizzati tra 1984 e '86 da Atari (Atari Inc., Atarisoft e Atari Games) per A2600, A5200, Commodore 64, PC MS-DOS e Apple II.
A differenza della versione VCS, chiaramente influenzata da Kaboom e Space Invaders, gli altri Gremlins game si collocano più o meno sulla falsariga di Robotron: 2084, facendo affrontare ad un Billy armato di spada una lunga serie di notti (per la precisione il massimo intervallo di tempo delle stesse va dalla fatidica mezzanotte alle 6 del mattino) all'interno di “stanze” gremite di mostruosi folletti maligni da affettare e teneri mogwai da salvare.
Il protagonista dovrà sì sopravvivere fino alle prime luci dell’alba, evitando qualsiasi contatto con i malefici gremlin, ma avrà anche un altro compito: catturare quanti più mogwai possibile e, utilizzando il suo zainetto, portarli ad uno ad uno in appositi recinti (Mogwai Pen), collocati nell’angolo in alto a destra dello schermo. Il salvataggio dei teneri animaletti, infatti, si tradurrà in un consistente aumento del punteggio, contribuendo così a tenere sotto controllo la pericolosa popolazione di gremlin. Le varie location, difatti, sono quasi sempre ricche di cibo sparso un po’ ovunque e continuamente rimpinguato da frigoriferi esposti al saccheggio da parte dei famelici folletti, nonché da curiose macchinette "spara-popcorn" (Peltzer Popcorn Popper). Come ricorda la fondamentale Terza Regola, i mogwai che mangiano dopo mezzanotte si trasformano in gremlin (da notare che tale metamorfosi passa per un tempo brevissimo attraverso lo stadio di pupa e che questa può essere eliminata dal protagonista tramite semplice contatto). Va da sé, quindi, che Billy deve sbrigarsi a far fuori i folletti maligni, collocando contemporaneamente nella gabbia tutti i cloni del suo Gizmo, prima che questi si dedichino ad inopportuni spuntini notturni. Se il nostro giovane eroe non si mostra rapido e risoluto, dunque, la situazione è destinata a degenerare. Un ulteriore motivo di escalation negativa, fra l’altro, è legato alla presenza di pozze d’acqua e di cubetti di ghiaccio sparati dai frigoriferi, essendo questi ice cubes pronti a trasformarsi in altrettante pozzanghere. La Seconda Regola, infatti, ci avverte che mogwai e gremlin bagnati si moltiplicano, complicando così la vita al nostro Billy.
Per fortuna il protagonista può contare sulla propria spada, arma in grado di colpire anche attraverso i muri divisori, per eliminare i folletti maligni e, se irrimediabilmente circondato da questi ultimi, ricorrere ai Flash Cubes per tramortirli temporaneamente (Billy inizia la sua avventura con tre cubi, incrementando tale scorta di un'unità dal momento che vince una vita), ottenendo così su di essi un effetto pressoché analogo a quello della TV. Mogwai e gremlin, infatti, hanno in comune l'ipersensibilità alla luce, la voracità e, per l'appunto, una spiccata teledipendenza. Per sfruttare quest'ultima a proprio vantaggio e far imbambolare folletti buoni e cattivi davanti alla televisione, il nostro eroe dovrà semplicemente accendere le TV collocate nelle varie stanze.
Un altro accorgimento da seguire è quello di bloccare velocemente le fonti di cibo e raccoglierne quanto più possibile per sottrarlo ai mogwai e incrementare il punteggio. È dunque consigliabile mantenere spenti i Popcorn Popper e tenere lontane tutte le bizzarre creature dai frigoriferi. Da notare, poi, che i pestiferi e dispettosi folletti possono a loro volta interagire con tali macchinette spara-popcorn, nonché con il recinto dei mogwai, aprendone il cancello e facendo scappare tutti i cloni di Gizmo già salvati dal protagonista.
I Gremlins games per Atari 5200, Commodore 64, PC MS-DOS e Apple II sarebbero dunque classificabili a grandi linee come dei Robotron: 2084 in salsa hack & slash? Sì e no. Certamente la struttura del titolo Atari deve moltissimo al noto coin-op Williams, ma ne reinterpreta anche significativamente le dinamiche, proponendo un ritmo più blando ed inserendo opportunamente una serie di varianti legate all'interazione tra personaggi ed elementi ambientali, nonché alla necessità di mettere al sicuro nel recinto i mogwai, portandoli ad uno ad uno nel loro recinto. Tutto ciò si traduce in un gameplay più vario che non disdegna un pizzico di strategia.
Per cambiare un po' le carte in tavola, peraltro, i programmatori hanno differenziato le "notti" da affrontare in tre distinte tipologie. Oltre alla "mixed night", caratterizzata dal quartetto gremlins, mogwai, popcorn e acqua, Billy dovrà anche affrontare delle nottate "monotematiche": "gremlin-only nights" (con pozze d'acqua in abbondanza) e "mogwai-only nights" (con molti ostacoli -muri divisori-, poco tempo a disposizione e una certa quantità di cibo).
In generale, questo valido tie-in si caratterizza per una difficoltà abbastanza blanda e un gameplay vivace quanto accattivante, nonché per una varietà relativamente più ricca di quanto non possa sembrare a prima vista.
Gremlins: l’ultima release ufficiale per lo sfortunato A5200
La versione Atari 5200 / Atari 8-bit Computers di Gremlins, oggetto di questa recensione, fu sviluppata nel 1984 da John Seghers (coding), Courtney Granner (grafica) e Robert Vieira (audio), ma, almeno per quanto riguarda l'A5200, non fu distribuita nei negozi prima del 1986, mentre sui sistemi 400/800/XE/XL prodotti dalla casa di Sunnyvale rimase allo stadio di pseudo prototipo completo, senza mai essere commercializzata.
I motivi di questo notevole ritardo e della parallela cancellazione sono legati alla cosiddetta "Tramiel Transition", ovvero all'acquisto nel 1984 di un'Atari Inc. in grave crisi a seguito del noto "Great Videogame Crash of 1983" da parte del fondatore ed ex presidente di Commodore Jack Tramiel, che diede così vita ad Atari Corporation. Una delle conseguenze di questo evento fu la chiusura del brevissimo ciclo di vita della sfortunata console A5200, allora in commercio da soli due anni. Gremlins è uno di quei titoli che, essendo stati ormai sviluppati su un sistema già abbandonato per espressa volontà del CEO di Atari Corp., rimasero fino al 1986 nel limbo degli stock di magazzino, in compagnia di Ballblazer e Rescue on Fractalus.
Al netto di classiche enfatizzazioni pubblicitarie, come "Super-realistic graphics!", "32 captivating game levels!" (si può anche scegliere il livello -"night"- da cui iniziare tra: 1, 3, 6, 9, 12, 15, 19 e 23), "3 enchanting variations!", "Filled with constantly changing challengers!" e "For one or two players" (si sono dimenticati di aggiungere l'"alternating"), la versione Atari 5200 di Gremlins è indubbiamente apprezzabile sotto diversi punti di vista, incluso quello squisitamente tecnico. Tutti gli sprite, infatti, risultano ben disegnati e discretamente animati, con le varie location che non di rado ne sono davvero stracolme. Come si evince dagli screenshots, però, le ambientazioni sono quanto mai spartane e rivelano con la povertà di dettagli la loro natura di meri contenitori da riempire di gremlin, mogwai, pozze d'acqua, cibo di vario genere e mura divisorie.
Va da sé che tutto questo affollamento di "constantly changing challengers" e di elementi interattivi, quali il recinto dei mogwai, il frigorifiero, il Popcorn Popper e la TV, si traduce in un tour de force per il chip Antic e per la CPU 6502C della console che, dovendo gestire via hardware & software i numerosi sprite e tutte le relative collisioni, non manca di "concedersi" vistosi rallentamenti nelle situazioni più concitate. Al di là dei suddetti slowdowns e dell'inopportuna ripetizione del medesimo schema cromatico per mogwai e gremlin, la valida versione Atari 5200 di questo tie-in può contare su un buon comparto visivo, cui fa da adeguato contraltare un fronte sonoro abbastanza accattivante, per quanto poco raffinato sotto il profilo tecnico.
Come già accennato in precedenza, la versione per Atari 8-bit Computers di Gremlins, cui si riferisce il gameplay video in appendice all'articolo, può essere considerata una sorta di “prototipo” del titolo sviluppato per Atari 5200 e, com'è prevedibile in considerazione della stretta "parentela" che lega questi sistemi, sul fronte audiovisivo risulta pressoché identica alla controparte per console. Curiosamente il numero dei livelli da affrontare nel “prototype” è pari a tre volte tanto rispetto a quello del corrispettivo per A5200, contando ben 99 nights. Peccato, però, che la difficoltà, peraltro nel complesso piuttosto mite, tenda a livellarsi dal momento che si supera la 32° notte.
Gremlins - Atari 8 bit
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- Pubblicato: 26-08-2013, 17:00
- 10 commenti
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Gremlins
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Wowo, bellissima rece e adesso mi è venuta voglia di riscoprire il film,.... ma prima giocherò a questo tie in visto che conosco poco il 5200
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Dubito che siano hw quegli sprites (ce ne sono troppi, allineati e senza flickerii rispetto alle possibilità limitate degli sprites hw sul 5200), semmai vengono disegnati coi caratteri. "The 5200 has only four players and four missiles. Each player is eight pixels wide, each missile two. That's a total of eight "sprite" type elements on screen at once"
Cmq recensione impeccabile, giochino piacevole ma che ai tempi che furon sul C64 saltai a piè pari: non si poteva avere tutto dalla vita
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aspè, mi correggo da solo: "A good programmer on the 5200 can do various tricks to get the four players and four missiles to act as more, basically by moving them between the time the TV draws one scan line and the next. Thus, a player/missile that acts as one object in one row gets re-used in a lower row. Thus, it can display four players and four missiles on a line"
ma rimane il dubbio sul fatto che ce ne siano troppi allineati...Ultima modifica di Gedeone de Infortunis; 26-08-2013, 21:54.
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Originariamente inviato da Gedeone de Infortunisma rimane il dubbio sul fatto che ce ne siano troppi allineati...
In effetti il termine "hardware" poteva dare adito ad equivoci (anche se, ad onor del vero, il "dovendo gestire i numerosi sprite hardware e tutte le relative collisioni" non implica di per sè che tutti gli sprite a video siano hardware e il "numerosi" può essere anche inteso in relazione ai limiti nominali del sistema), poichè aveva più che altro a vedere con le features del chip GTIA. In ogni modo l'ho eliminato dal testo, visto che onestamente non posso sapere quanti sprite hardware i programmatori abbiano effettivamente usato in Gremlins. Meglio dunque tornare sul generico "sprite"
Grazie a tutti... ...e una piccola nota di colore personale legata ai lontani eighties: talvolta quando volevo farmi qualche partitina a Gremlins su Atari 800XL, dovevo aspettare il mio turno... perchè non di rado ci giocava mio padre, fra l'altro da sempre estremamente "selettivo" nei confronti dei videogiochi (se ne ha giocati una decina in tutto dai primi anni '80 ad oggi è già tanto -e almeno 6 sono titoli calcistici: da Player Manager per Atari ST ai più o meno "recenti" FIFA & PES per PC)Ultima modifica di AlextheLioNet; 14-09-2013, 16:44.
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Dettagliatissima recensione, oltretutto scritta veramente con professionalità !
Completamente diverso dall'omonimo titolo per la console "minore" (aggettivo riferito al solo hardware... per quanto riguarda il gameplay dei "suoi" giochi, invece, ASSOLUTAMENTE NON E' MINORE !!!) di casa Atari e da me recensito tempo fà, questo Gremlins si lascia giochicchiare con piacere. Il gioco in sè è graficamente piuttosto appagante, in relazione ai "tempi che correvano" nel momento in cui venne rilasciato sul mercato, e dal gameplay semplice, immediato e, come già detto, non troppo difficile.
Ottimo Alex !
[nota:
per completare la "saga dei Gremlins digitali" ci manca il bellissimo adventure grafico/testuale marchiato "Adventure Soft", che insieme a "The Hobbit" (Melbourne, 1982), "The Lords of Midnight" (Beyond, 1984), "Doomdark's Revenge" (Beyond, 1985) e SOPRATTUTTO "The Bard's Tale" (Interplay, 1985) era uno dei miei passatempi videoludici preferiti sui miei vecchi (e perduti/venduti ) ZX-Spectrum e C=64 ! ]
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Sono completamente a digiuno di informazioni inerenti questo titolo, nemmeno in versione C-64 riesco a ricordate nulla.
Il film, diversamente, lo ricordo alla grande, opera di un Joe Dante in grande spolvero.
Grande articolo cmq Alex, complimenti!
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