Dopo aver salvato la principessa Daphne è diventato papà, ma la tranquillità famigliare è interrotta dal malefico mago Mordrok che vuole sposare Daphne e renderla un mostro tramite un anello magico.
I figli di Dirk sono scossi e chiedono al padre di correre a salvare la madre, ma il malefico Mordrok è fuggito attraverso il tempo e l’unico modo di rincorrerlo è di usare la macchina del tempo che è custodita nel castello. Grazie alla ..ehm.. convincente suocera, Dirk si lancia in questa avventura attraverso il tempo e le fiabe.
Il gioco è davvero bello e coinvolgente con molte mosse standard e con alcune speciali che permettono il recupero di alcuni oggetti che aumentano il punteggio.
Ci sono moltissime ambientazioni: dalla preistoria alle fiabe di Alice fino all’antico Egitto.
Lo schema più bello è quello del 1804 dove incontriamo Beethoven che compone.
In questo schema saremo deliziati dalla musica che viene suonata da una orchestra.
Finire il gioco non è facilissimo anche se con un poco di impegno è possibile completarlo in pochi giorni.
Il sistema è quello classico a mosse tipo Dragon’s Lair: ha 6 tipi diversi di scelte per ogni mossa, dove ovviamente solo una è quella giusta.
Lo sviluppo del gioco e cenni storici
Don e i suoi colleghi stavano già pensando al dopo Dragon’s Lair. Era un ottimo gioco che ottenne un buon successo ma, come già spiegato nella sua recensione, solo nei primissimi mesi fece incassi record.
Infatti, presto i ragazzini che ci giocavano impararono a finirlo perdendo l’interesse per il gioco stesso. A questo punto bisognava correre ai ripari e preparare il seguito.
In realtà, il Dragon’s Lair II era già in “cantiere” nei primissimi mesi del 1983 come se la Bluth Studios avesse già pianificato tutto sin dal principio, ma il progetto non esce come secondo gioco del gruppo anzi... non usci proprio se non molti anni dopo, nel 1991!
Le spiegazioni sono molte ma non confermate:
Ci sono delle voci che indicano in Rick Dyer la causa del blocco della produzione Dragon’s Lair II , o comunque il suo rallentamento, il quale insisteva sull’uscita di Space Ace.
Ma ci sono anche voci che indicano mancati accordi tra la Cinematronics e la Bluth Studios per l’uso del prototipo di Dragon’s Lair II.
È un fatto che il progetto si blocca nel marzo del 1984 e solo tramite la volontà di Bluth e compagni si porta a compimento l’opera, il cui filmato, si dice, era pronto nel 1985.
A questo punto inizia il momento critico dei laser games, infatti tutti, o quasi, i progetti del genere si bloccano nel 1985 a causa della loro tecnologia troppo complicata per le sale giochi di tutto il mondo che stressavano le macchine che poi si bloccavano.
I gestori erano stufi di spendere molti soldi per il loro ripristino e il costo della macchina, molto elevato, spesso non veniva nemmeno ammortizzato per i costi di gestione molto elevati.
Anche in “famiglia” non andava molto bene: nel gruppo formato da Bluth studios, RDI e Cinematronics si stavano creando problemi di tipo finanziario.
Già nel 1984 la Cinematronics non navigava in buone acque finanziariamente parlando.
La Cinematronics riuscì a uscirne solo dopo la sua acquisizione da parte della Tradewest e cambiò il nome in Leland Corporation, raccohliendo le “ceneri” della fu Cinematronics.
Anche la RDI non era messa bene. Rick Dayer era ossessionato dal gioco Thayer Quest che stava cercando di produrre. Cercò di farlo uscire con la prima console laser del mondo, l'Halcyon, ma il progetto fallì si dice per via del prezzo molto elevato e di una denuncia da parte della lega dei genitori americani. Il sistema accettava comandi vocali e questo provocò un problema: se il ragazzo diceva una parolaccia il sistema la ripeteva anche se il comando non veniva riconosciuto.
Effettivamente ci sono molte parole che furono censurate nel sistema per evitare questo problema e forse un fondo di verità esiste.
In ogni caso, il progetto era molto ambizioso e come primi giochi furono creati Thayer Quest e NFL Football.
La RDI fece anche una versione del suo Thayer Quest Arcade ma non ebbe il successo sperato,
probabilmente perché il sistema di gioco era complicato e necessitava di inserimenti, comandi tramite una tastiera e, soprattutto, perchè il gioco non aveva una reale conclusione ma necessitava di un altro disco, che non fu mai prodotto, per essere completato…
Tutto questo portò la RDI al fallimento o quasi. Come già detto, il gioco era praticamente pronto nel 1985, ma le pellicole del film furono abbandonate e stoccate in malo modo sino al 1990.
In questa data la Leland riprese il progetto, ma la pellicola si era rovinata e fu costretta a tagliare alcune parti del gioco.
Inizialmente il gioco prevedeva il recupero di molti oggetti lungo il percorso e se collezionati tutti diventava possibile giocare a una sequenza finale diversa. Pare che questa sequenza sia andata perduta così come altre e quindi è stato modificato il gioco in modo che il recupero degli oggetti servisse solo a aumentare il punteggio.
Il sistema si basava sulle ultime tecnologie in fatto di lettori laser e su una scheda che derivava da un IBM Ps2 con processore 8088. L’uso del Sony 1450, o nella versione italiana/europea del lettore Philips VP 312/380, ha migliorato l’accesso al disco laser se non fosse stato per il programma , il codice che aveva problemi di blocchi, il gioco sarebbe stato esente dai classici difetti dei laser games del 1983/1985. Il costo delle riparazioni era sempre elevato, ma i lettori non si guastavano più con la medesima frequenza, anzi non si guastavano praticamente più.
Per ovviare ai problemi di blocco del gioco sono state fatte molte release del programma, dalla versione 2.11 alla 3.19. Solo quest'ultima era stabile, ma purtroppo le release iniziali fecero si che i gestori non si fidassero del gioco e in pochi lo comprarono per metterlo nelle sale giochi.
Come per i precedenti giochi le versioni erano:
Americano, prodotto dalla Leland.
Il mobile molto grande aveva un monitor 25 pollici e casse stereo mentre l’accesso alla scheda del gioco era possibile solo da dietro il mobile.
Era immediatamente riconoscibile a prima vista per via della gettoniera rettangolare. Alcuni mobili avevano gli angoli bassi smussati.
Il lettore laser era il Sony 1450.
Europeo, costruito su licenza Leland dalla Atari.
Aveva un mobile simile a quello Leland ma aveva la gettoniera rettangolare lunga tipica della produzione Atari con uno sportello per accedere alla scheda del gioco dal davanti mentre il lettore era il Philips VP 312/380 con uscita RGB che permetteva il collegamento diretto al monitor arcade.
Gli angoli bassi del mobile non erano smussati.
Italiano, costruito dalla Elettronolo di Firenze su licenza ATARI.
Il mobile era del tutto simile a quello Leland con gettoniera rettangolare come quella della versione americana ma con adesivi leggermente diversi nei colori.
Il mobile era divisibile all’altezza delle casse per poterlo trasportare più agevolmente.
Si poteva accedere alla scheda del gioco solo dalla parte posteriore.
Il lettore è il medesimo della versione Atari Philips VP 312/380, ma il monitor era un Hantarex.
Australiano, costruito dalla Leisure and Allied Industries.
Questa versione è stata scoperta di recente, ha il medesimo lettore Sony 1450 della versione Leland, ma il mobile è diverso: subito sotto il panello di controllo c’è un'appendice di colore rosso dove è integrata la gettoniera e subito sotto, di colore nero, uno sportello per accedere alle parti elettroniche come scheda e lettore laser.
Esiste anche una versione spagnola del gioco ma non ho informazioni sul mobile. Sappiamo solo che il gioco fu doppiato in spagnolo e con molta probabilità usava il mobile Atari.
Altre versioni
Dragon’s Lair 2 Time Warp è stato convertito per molte piattaforme e sono:
Philips CD-I
La versione necessita della scheda MPEG per essere giocata, è di fattura ottima. Questa versione ha un pezzetto di filmato nella parte finale che manca in quella arcade.
DVD video
Queste versioni sono le più fedeli come video e hanno alcuni contenuti extra, si possono giocare sia su unita DVD da tavolo che su macchine come PS2, XBOX, MAC OS.
IBM/PC o Windows (CD ROM)
Una versione Mpeg 1 di qualità buona ma superata dalle versioni DVD video.
Panasonic 3DO
Questa versione non è mai uscita ufficialmente, ma pare esista una iso in rete.
Altre immagini: