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ID: 279422Quando mi è venuta in mente la malsana idea di scrivere una review di Street Fighter II mi sono reso conto che era una cosa stupida. A che serve scrivere di grafica, sonoro, giocabilità e longevità? A cosa serve scrivere di quanto sia stato importante per il genere picchiaduro e per il videogioco stesso l’opera d’arte di Capcom? Di quanto, ancora ai giorni nostri, ci sia un po’ di SFII in ogni picchiaduro che giochiamo? Tutti conoscono SFII. Si scriverebbero cose noiose, si rischierebbe di essere troppo didascalici.

Del picchiaduro Capcom si dovrebbe parlare di emozioni, di quello che ha significato in ognuno di noi, a chi più e chi meno sicuramente, aver partecipato all’avvento di quello che si può definire, senza sbagliare, il messia dei Beat’em up. Cosa era SFII per un videogiocatore ’90?

Street Fighter 2Street Fighter 2Street Fighter 2

Street Fighter II era la Killer Application dell’arcade, era il gioco più desiderato da AVERE in casa. Era la conversione che arrivava a casa e anche se la versione Amiga faceva schifo eri contento lo stesso, sempre capolavoro era. SFII era bellezza, ritmo, equilibrio, forza e agilità. Era 8 personaggi multinazionali che sapevano di icone pop anni 90, così tipici, quasi scontati, nelle sembianze e atteggiamenti alle loro culture e stile di lotta che rappresentavano, ma maledettamente riusciti. Erano così pieni di carisma, nessuno escluso, che hanno generato negli anni tutta una serie cloni più o meno riusciti. Era la genialità di nascondere altri 4 personaggi segreti non selezionabili, che emanavano cazzima e mistero da tutti i pori.

SFII era la mossa segreta, ma non perché fosse segreta veramente, ma solo perché nessuno in sala giochi sapeva come fare l’hadoken di Ken e Ryu. Chi ci riusciva era visto come un dio sceso in terra. Figuriamoci chi riusciva a sottomettere le mosse di Zangief.

Street Fighter 2Street Fighter 2Street Fighter 2

SFII era Sonic Boom, Yoga Fire, Shoryuken, Spinning Bird Kick. Era atattatuttuken (??!!) per il ragazzino che non capiva una minchia di giapponese, per poi scoprire da grande che era Tatsumaki Senpukyaku.
SFII era bonus stage. 3 in tutto, con quello dove distruggere la macchina il più galvanizzante. Tra l’altro vecchia conoscenza per chi bazzicava le strade malfamate di Final Fight.

SFII era giocabilità pura. Semplicità e complessità. Impegno e fortuna. Una droga legale. Era la prima volta che le mazzate ‘a cecate (colpi dati a caso) prendevano il nome di combo in un videogioco. Era la perfezione già allora. Tutto quello che è venuto dopo non era il miglioramento della sua meccanica, era solo l’ampliamento.

Era “Here comes a new challenger” e ti preparavi alla sfida con il bimbominkia dell’epoca (quelli ci sono sempre stati). Era la competitività, le sfide in doppio, emozionanti, fino all’ultimo millimetro di barra dell’energia.

SFII era grafica, monumentale, massiccia, spaccamascella, la nuova frontiera del 2D nel 1991. Era sonoro leggendario. Le voci, i versi, gli effetti sonori sono tutt'oggi le nostre macchine del tempo. Era le musiche di sottofondo più belle che si potessero ascoltare in sala giochi in quel tempo. Così pregne di bellezza e orecchiabilità che sfido chiunque in questo momento a non ricordare una musica di questo gioco.

SFII era Champion Edition, Hyper Fighting, Super e Super Turbo, perché Capcom aveva capito di aver generato un mostro così grande che potevi spremerlo per anni e anni senza che potesse accusare il colpo.

Street Fighter 2Street Fighter 2Street Fighter 2

SF II era merchandising, la gallina dalle uova d’oro. Era film, serie animate, tazze, magliette, action figure e tutto quello che vedete intorno a voi poteva avere il logo del picchiaduro Capcom. Era il gioco più importante, famoso e influente di quell’epoca.

SFII era l’emozione e l’amore per il videogioco. La corsa verso la sala giochi solo per farsi una partita con l’unica monetina che ti regalava tuo padre.
SFII è una delle cause della passione per il retrogaming di molti di noi.

SFII era ed è un capolavoro immortale senza difetti e molto altro di più. E se pensate come sia possibile che un videogioco sia tutto questo allora vuol dire che non avete mai frequentato una sala giochi ad inizio anni 90 per giocare a Street Fighter II.


COMMENTO FINALE


Street Fighter II è stato l’anno zero, il messia, il tripla A, il capolavoro dei beat’em up, degli arcade e di tutti i games degli anni 90. La sua portata innovativa illuminò le sale giochi del mondo e diede agli appassionati e non delle mazzate virtuali un motivo fondamentale per andare in sala giochi a sganciare monetine dorate. Sinceramente non riesco a trovare un difetto nell’opera Capcom. Non giocarlo, o peggio, disprezzarlo, vuol dire non capire un cazzo di videogiochi. Immortale.