Questo clichè generò una valanga di pellicole di dubbio gusto artistico ma di efficacissima penetrazione commerciale. Erano gli anni di Reagan come presidente degli USA e della Guerra Fredda e, forse per esorcizzare il pericolo incombente di una guerra termonucleare globale, al cinema ed in TV proliferavano i temi militaristico/avventurosi.
L’industria dei videogiochi, ovviamente, non poteva rimanere immune a questo trend e altrettanto immancabilmente si assistette ad un proliferare di titoli (su qualsiasi piattaforma di gioco) ad ambientazione militare. Uno di questi in particolare ottenne un successo strepitoso in sala giochi e fu convertito, in virtù di tale successo, su praticamente ogni sistema di gioco casalingo.
Il nome di tale campione d’incassi e splendido gioco è Operation Wolf, ad opera della giapponese Taito.
Ricordo che entrando nella mia sala giochi preferita, un giorno di venti e più anni fa, la mia attenzione fu attratta da un capannello di gente che si accalcava su di un cabinato abbastanza imponente, da cui provenivano realistici rumori di esplosioni di granate, urla di feriti e raffiche di proiettile. Mi avvicinai e, con grande meraviglia, scoprii che il gioco in questione non solo era grandioso dal punto di vista sonoro, eccezionale (per l’epoca) dal punto di vista grafico ma risultava addirittura superlativo in quanto il tutto si giocava tramite la fedele riproduzione di una mitraglietta UZI a raggi infrarossi (da quel giorno in poi tutti i ragazzi avrebbero saputo cos’era un “UZI”) con tanto di meccanismo di vibrazione e force feed-back !
Giocare ad un gioco di guerra imbracciando realmente un mitra con tanto di realistici effetti di fuoco e di eplosioni, sparati (è proprio il caso di dirlo!) a tutto volume da potenti casse stereofoniche che rendevano ancora più coinvolgente la simulazione, fu un’esperienza indimenticabile e fantastica, che spinse milioni di video-giocatori in tutto il mondo ad infilare ognuno decine e decine di monetine nel cabinato nella speranza/certezza di ripercorrere le gesta eroiche di John J. Rambo in persona:assolutamente impagabile per noi ragazzini degli anni ’80!
Dal punto di vista tecnico Operation Wolf era un “banale” gioco di tiro al bersaglio in cui si dovevano “ripulire” sei quadri in sequenza dai soldati e mezzi nemici, tutti rappresentati a video con una grafica incredibilmente dettagliata e definita e con sprite addirittura enormi (i soldati in primo piano) e ottimamente animati: dal deposito munizioni all’immancabile giungla, passando per un villaggio da liberare, fino ad arrivare all’agognato aeroporto da dove fuggire dopo aver liberato gli altrettanto immancabili ostaggi. Il tutto era tuttavia realizzato in misura così sublime ed eccitante, grazie all’incredibile “controller” di cui godeva il cabinato, che fecero di Operation Wolf non solo un’innovazione sostanziale ma una vera e propria pietra miliare dei giochi questo tipo, ancora oggi in grado di divertire chiunque.
A contribuire al successo del gioco, oltre ad una realizzazione tecnica di primissimo piano (indimenticabili il suono “metallico” dei proiettili sulle armature dei mezzi blindati e le schermate grafiche di fine-quadro che rappresentarono la classica “ciliegina sulla torta”) e alla riproduzione con force-feedback dell’UZI, Taito ci mise anche tutta la propria sapienza nell’ideare e realizzare un game play semplice ma in grado di coinvolgere totalmente il giocatore e bilanciare il tutto con un livello di difficoltà calibrato alla perfezione.
Operation Wolf rappresentò e tuttora rappresenta, in definitiva, una delle gemme più sfolgoranti non soltanto nei giochi stile “tiro al bersaglio” ma dell’intera industria video-ludica degli anni ’80, letteralmente in grado di trasformare moltitudini di ragazzini entusiasti in tanti “Commando” agguerriti.
Come abbiamo già detto, numerose furono le conversioni del gioco per i sistemi casalinghi. Ecco le principali che, nonostante realizzate tutte molto bene, soffrivano di un unico, grande difetto: non avevano la riproduzione dell’UZI !
Commodore 64:
ZX Spectrum/Amstrad CPC
MSX
Grazie a volenterosi e appassionati programmatori amatoriali (i “ToyBox”), tuttavia, nel 2006 fu resa disponibile anche una seconda versione, rivista e corretta. Programmata per partecipare all’annuale concorso per nuovi titoli su MSX (“MSX Dev”), questa versione è disponibile in rete gratuitamente. Tecnicamente risulta ben fatta e le differenze con la versione ufficiale sono molte. Questa versione non ufficiale è a colori e non monocromatica e presenta un introduzione incredibilmente simile al Coin-Op con tanto di mappa di gioco; a livello generale si piazza a metà strada tra la versione ZX e quella Amstrad. Questa versione rappresenta comunque più una curiosità che un “must have”.
Sega Master System/NES
PC Engine
Operation Wolf su PC Engine conferma in pieno la reputazione di macchina “da conversioni” per eccellenza del gioiellino NEC e la migliore versione in assoluto per il mercato casalingo dell’originale arcade Taito.
Amiga/Atari ST