In un freddo giorno di inizio anni '90 un manipolo di piccoli e nipponici programmatori di Sega AM2, non si sa il perché, decidono di dire basta alla moltitudine di soccer game arcade rigorosamente di matrice bitmappiana che affollavano le fumose sale del tempo, inserendo nel panorama del genere l’attraente poligono. Nasce così Virtua Striker, uno dei primi esponenti del calcio poligonal-tridimensionale: peccato che manchi il calcio. O almeno il calcio arcade come lo conosciamo noi, quello fatto di semplicità, di passaggi ragionati e metodici, azioni verosimili ma non troppo, cross sulla fascia con tiri spettacolari e parate plastiche.
Virtua Striker è l’emblema del calcio dalla giocata casuale, sullo stile delle ultime puntate dell’ ”es-en-keyano” Super Sidekicks: prendi la palla, avanzi un po’ e fai un “random passaggio” sperando che ci sia un compagno di squadra che lo intercetti, scarti sulla fascia, fai un cross che, telecomandato, finisce in testa al nostro giocatore e la palla si insacca in porta a pochi metri da un portiere fermo come una sagoma fatta di marzapane. E via sempre così per tutte le 4 partite che giocherete se andrete avanti.
Sia ben chiaro, non è che ci aspettasse quale virtuosismo tattico, ma perlomeno un certo ordine in campo, invece di un guazzabuglio di giocatori che corrono dietro ad un pallone.
Eppure gli ingredienti per un calcio arcade semplice, divertente e spettacolare ci sono tutti senza essere però amalgamati e sfruttati a pieno.
Tre tasti deputati rispettivamente al tiro, cross, passaggio/tackle che può fungere addirittura da passaggio filtrate, che possono garantire una certa varietà nella manovra dell’azione. Il passaggio è mal implementato e non da soddisfazioni ma solo mal di pancia, perché delle volte parte via lungo, troppo lungo per la cavalcata del nostro attaccante virtuale e non viene inoltre aiutato dalle continue zoomate che la virtua camera fa sui calciatori a centrocampo, zona fulcro di un passaggio filtrante, impedendo di fatto al giocatore di vedere chi sta in attacco.
Il famigerato zoom della telecamera, che risulta essere il neo più grande di un reparto grafico massiccio per l’epoca, si comporta bene solo nel momento di un cross sulla fascia, allargando la visuale. Per tutto il resto della partita, invece, crea solamente caos visivo e mental-tattico. Altro punto a sfavore di Virtua Striker è la totale deficienza dei portieri. Un esempio lampante sono le palle a metà area di rigore, dove la sfera sosta inverosimilmente al centro senza che il portiere faccia un uscita per spazzarla o farsene preda. Lo stesso succede nelle palle alte dopo un cross, momento in cui l’attaccante e il portiere si trovano spalla a spalla. In questo caso il portiere rimane impassibile, lasciando al Ronaldo del momento tutto il tempo e lo spazio per effettuare una rovesciata o colpo di testa con un 100% di goal sicuro. Percentuale che ritroviamo anche quando si tira da fuori area, dato che l’estremo difensore non ha voglia di tuffarsi. Certe volte si ha la sensazione che il portiere sia stato volutamente reso poco reattivo (e gli ho fatto un complimento), specialmente nelle palle ferme in area di rigore, per rimediare ai passaggi lunghi e ai passaggi random in avanti, in modo che ci sia sempre una possibilità di segnare. L’IA della CPU invece in attacco riesce sempre ad essere pericolosa, dimostrando una buona varietà di azione, specie nelle squadre più forti come il Brasile.
Altra grande pecca, che purtroppo si manifesta nei momenti più concitati, è un leggero ritardo nella risposta ai comandi da parte dei calciatori, specie nei passaggi e nei tiri. A volte, purtroppo, capita che il nostro alter ego, dopo la pressione del tasto deputato al passaggio, prima finisca l’ animazione che stava compiendo e poi parta con il comando datogli, cosa che comporta spesso la perdita della palla con la CPU pronta a partire al contrattacco come solo Lavezzi sa fare. Virtua Striker, insomma, sa anche divertire, ma prima dovrete entrare nel suo modus operandi per carpirne le meccaniche.
Un gameplay altalenante è però supportato da un buon uso della Model 2. Escludendo i summenzionati problemi dello zoom della telecamera virtuale e alcune animazioni lente, Virtua Striker ha un reparto grafico risibile ai nostri giorni, ma veramente granitico per l’epoca (parliamo del 1994). Tutto “gira” con fluidità, i calciatori sono vari e dettagliati, animati egregiamente, alcuni caratterizzati con le sembianze delle stelle del periodo (si veda il divin codino di Baggio) e danno veramente una sensazione di fisicità: si sente che con la loro forza calpestano l’erba del campo. Anche lo stadio fa la sua porca figura avendo una struttura poligonale povera ma con un pubblico che, seppur spalmato come la nutella sul pane (solo le bandiere che sventolano sono poligonali) risulta essere convincente così come tutti i piccoli dettagli che si vedono a bordo campo. E’ invece mediocre il sonoro: i tifosi fanno casino ma non più di tanto, sarebbe stato bello sentire più cori e il telecronista sottolinea solo il Goal (e ci mancherebbe!), le punizioni e i falli laterali, compreso il corner.
Ritornando ai dettagli a bordo campo, vorrei sottolineare la presenza del cartellone pubblicitario che annuncia i mondiali in Jappolandia nel 2002 (quando all’epoca lo vidi mi fece sorridere non poco, mancavano ancora 8 anni!!) finiti con l’Italia sconfitta dalla Korea del Sud. Che sia stato il futuro mondiale in casa a far scaturire in un gruppo di piccoli e nipponici programmatori di Sega Am2 la voglia di creare Virtua Striker?
Virtua Striker - Arcade coinop
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- Pubblicato: 10-11-2011, 01:02
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Virtua Striker
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Io ho giocato direttamente il secondo su Dreamcast, in effetti questo è uno di quei titoli che non invecchiano benissimo. All'epoca doveva essere effettivamente impressionante dal punto di vista grafico e, a dir la verità, un pò mi esalta ancora oggi. Abituato ormai come sono alla grandangolo dei vari Fifa e Pes che sono le uniche che riesco ad usare per avere il controllo dell'azione, del tutto prive di zoom e a malapena si riescono a notare le giocate spettacolari, la visuale unica di Virtua Striker pone l'enfasi sullo spettacolo delle inquadrature varie pur generando confusione. Insomma, sono d'accordo con la recensione, è proprio una versione poligonale di S.S. Kicks. Eppure mi piace giocare anche a queste versioni ludiche del calcio, mi ricorda molto l'approccio "plug&play" delle salegiochi appunto. Se ti riusciva il passaggio o la giocate bene, altrimenti ti godevi comunque lo spettacolo su schermo.
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Per un fan(atico) di Sensi come me, questo qua è un po' l'Anticristo dei soccer games...eppure, come per Super Sidekicks, la nostalgia per certe epiche sfide in sala giochi (contro un tizio un po' matto e molto più vecchio e grosso di me, da trattare con rispetto perché usava prendere a sganassoni chi esultava troppo quando lo batteva...un mio amico del tempo un po' arrogantello ha preso certe ceffe - rigorosamente ad azione in corso - che adesso c'ha ancora i capelli scompigliati) me lo fa ricordare con affetto...
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Niente da fare, non mi prese mai in sala. In quel periodo mi dedicavo a FIFA su PC, quello isometrico, dopo trascorsi selvaggi a Sensible Soccer. Questo sarà poco profondo, ma anche legnoso da paura: a mio avviso, fino ai titoli Konami per PSX, il calcio poligonale era troppo immaturo e rigido rispetto alla leggerezza del 2D, in particolare i titoli Sega.
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Ricordo che lasciava veramente a bocca aperta ... unico neo che già balzava all'occhio era la corsa dei giocatori che soffriva di un movimento troppo accentuato del bacino. Senz'altro un titolo del genere realizzato in grafica poligonale non poteva passare inosservato nel 1994.Ultima modifica di AlextheLioNet; 11-11-2011, 00:49.
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Io mi son divertito con i seguiti, Virtua Striker non venne invece mai a contatto con me.
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Titolo invecchiato male, come tutti quelli che si basano sulla grafica. Eppure all'epoca era gettonatissimo in sala giochi, nonostante la giocabilità fosse a tratti irritante (celebri i ritardi mostruosi delle risposte ai comandi, col giocatore che finiva l'animazione e dopo 2 o 3 secoli eseguiva il passaggio o tiro, per non parlare del sistema di passaggi un pò, come dire, "random"...). Comunque ha fatto epoca.
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Forse sono uno dei pochi estimatori della saga... ma a me, nonostante i difetti, piacque di brutto all'epoca, sicuramente grazie alla grafica accattivante, ma anche quella giocabilità ''ignorante'' tipica dei titoli arcade, che già avevo apprezzato in altre titoli bidimensionali come supersidekick. L' apoteosi venne raggiunta con il secondo capitolo che apprezzerei se la Sega decidesse di rispolverare su psn e xboxlive, magari in hd con tanto di online... sarebbe godurioso!!! In sala giochi era una droga...
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Io sono cresciuto col suo seguito e nonostante i difetti l' ho sempre amato!
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