Ninja la furia umana
Negli innumerevoli B(C, D, ecc.)-Movie a loro dedicati, i ninja si sono scontrati con ogni forza possibile e immaginabile, dai mafiosi agli zombi, ma che io ricordi questa è la prima volta che hanno avuto a che vedere con dei satanisti. Ispirandosi a una delle più famose profezie di Nostradamus, quella secondo cui nel Luglio 1999 un “grande re del terrore” sarebbe sceso dal cielo, la setta di cui sopra decide per questa fatidica data di evocare il principe delle tenebre in persona, Satana (anzi “il Satana”, come viene chiamato negli intermezzi farciti di inglese maccheronico del gioco), per i loro subdoli scopi. Un maestro di dojo, però, non ci sta e decide di mandare i suoi quattro allievi migliori a fare piazza pulita degli accoliti della setta e... beh, come prevedibile la trama è tutta qui, ma quello che distingue The Ninja Kids dagli altri picchiaduro a scorrimento sulla piazza (che allora iniziava a diventare affollata) è il suo particolare stile grafico.
Tanto per cominciare, tutti i personaggi ad esclusione dell'anziano maestro sono dei fantocci. Sì, avete letto bene, i quattro ninja e i loro nemici sono tutti marionette o pupazzi di vario tipo, il che giustifica le loro proporzioni bizzarre e il loro aspetto comico. Questa scelta curiosa inoltre ha permesso agli sviluppatori di mettere in scena un vero e proprio massacro senza far scendere una sola goccia di sangue: arti volano in tutte le direzioni, teste cadono, persone esplodono, ma tutto in maniera assolutamente comica. Se avete sempre desiderato vedere gangster obesi sgonfiarsi come palloni bucati, o incappucciati ridotti letteralmente a brandelli, questo è il gioco che fa per voi!
L'aspetto ilare del titolo è racchiuso anche nelle varie espressioni più o meno strambe dei protagonisti quando vengono colpiti o quando rimangono inattivi a lungo. Alcuni nemici ed elementi di gioco sembrano inoltre una parodia di cose viste nel precedente titolo Taito, The Ninja Warriors, in particolare i nemici gobbi. Per il resto, la grafica pseudo-isometrica è discretamente dettagliata, con ambientazioni sufficientemente varie tra loro anche se con colori un po' slavati, e sono buone anche le animazioni dei vari attacchi speciali dei quattro guerrieri, basati sugli elementi classici (quello d'acqua ad esempio evoca una mareggiata che spazza tutto lo schermo, e così via). Ah, dimenticavo un'interessante citazione di Aliens nel terzo boss, un macchinario decisamente simile al Power Loader adoperato da Ripley contro la regina aliena!
Mai dire Ninja
Per quanto riguarda il gameplay, TNK è un trasparente tentativo di cavalcare l'onda del successo di Teenage Mutant Ninja Turtles di Konami, uscito l'anno prima nelle sale e detentore di record di popolarità per lungo tempo. Non solo entrambi i cabinati permettono fino a 4 giocatori in simultanea, ma il concept di quattro ninja distinti per arma usata e per colore non potrebbe essere più palese, per non parlare della possibilità di lanciare elementi dello scenario contro gli avversari e la struttura degli stage alquanto simile. Addirittura uno di questi, il palazzo in fiamme, sembra ripreso pari pari dal titolo delle Turtles... Plagio? Beh, in questo caso preferirei parlare di “ispirazione”, ma le somiglianze sono indubbie. Per il resto però direi che non ci sono altri elementi che permettano a TNK di elevarsi dalla massa: i cinque stages finiscono presto, senza sostanziali variazioni nel gameplay, i quattro ninja sono tutti funzionalmente identici e pure la sfida finale con “il Satana” non riserva sorprese di nota. Senza un franchise multi-milionario alle spalle e con un titolo che più generico non si può (“I ragazzi Ninja”... ma dai?), TNK non ha avuto alcuna speranza di emergere, e se non fosse stato incluso nella raccolta commemorativa “Taito Legends” del 2005 (uscita per PC, XBOX e PS2) dubito che oggi saremmo qui a parlarne. Alla fine non è un gioco malvagio, semplicemente dotato di tutti quei limiti intrinseci al genere dei picchiaduro a scorrimento che ne hanno fatto un genere ormai morto e inadatto ai giorni nostri... Oppure no?
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