Siccome all’epoca alcuni programmatori non si sforzavano più di tanto per rendere i giochi da sala più profondi, anche in WWF Superstars ci troviamo di fronte al gameplay più primitivo che esista. Qualsiasi combattente voi scegliate l’unica cosa che dovete fare è schiacciare come forsennati uno dei due tasti messi a disposizione, che poi è sempre quello del pugno, mentre con l’altro date un calcio o nella presa potete lanciare il nemico verso le corde. Non è che qui non ci siano combinazioni: premi il pugno come un pazzo e metti su, giù con lo stick e l’alter ego effettuerà una presa. Oppure se premete entrambi i tasti potete correre e anche effettuare un attacco in corsa, salire sul palo per fare un attacco aereo, scaraventare l’avversario fuori dal ring e attaccarlo con un tavolino recuperato nelle vicinanze. Insomma, ci sono delle cose da fare, ma alla fine resterà qualcosa di ripetitivo, di noioso, approfondito poco, non so se rendo l’idea, che non ve lo farà riprendere più di tanto. In più dovete sapere che WWF Superstars incentiva a spendere più monete possibili. Eh sì, "hai scoperto l’acqua calda", mi direte. Ma qui hanno escogitato un trucchetto mica da ridere. Cioè se voi avete poca energia durante un match e volete ripristinarla, vi basta inserire un gettone et voilà, avrete il vostro wrestlerino bello e fresco come una rosa. Che poi non è che sia così difficile, con qualche stratagemma ve la caverete a buon mercato fino a quando non vi si parerà davanti Andrè. Pace all’anima sua, ma nel gioco è un mostro! Non gli potete fare prese, è troppo pesante. Se gli date calci o pugni gli fate il solletico e ha il doppio della vostra energia nonché delle mosse che sfoltiscono questa come un rasoio elettrico sulla testa di un rasta! E come lo si batte? Puntando sul debole… cioè Million Dollar Man che è un comune mortale come gli altri.
Di poco conto sono i siparietti, o meglio, le immagini statiche con protagonisti Miss Elisabeth, la fidanzata di Macho Man, Virgil, l’amicone che conta i soldi di Ted Di Biase, e Mean Gene Okerlund, storico intervistatore e conduttore, anche perché non diranno nulla di che, mostrandosi solamente, come un contentino o forse per cercare di integrare un po’ di spirito WWFiano, senza riuscirci.
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