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ID: 252429Qual è il primo platform della storia? Donkey Kong? No, sbagliato, ma è un errore che commettono in molti. Il gioco Nintendo fu pubblicato nel 1981, ma già un anno prima la Universal portò nelle sale Space Panic. Prima di fuorviare la vostra immaginazione, nel caso non conosciate ancora questo gioco, va subito detto che non siamo di fronte a un platform dei più tipici, principalmente perché manca la possibilità di saltare. Possiamo piuttosto accostarlo a Pang, Tumblepop o il caro Lode Runner, caratterizzato come questi ultimi titoli da una schermata fissa. Fa specie trovarsi a descrivere il primo platform della storia facendo riferimento ai suoi successori. Il problema consiste nella scarsa fama di cui Space Panic ha goduto nel tempo nonostante la bella ventata di idee proposte. Descriviamolo per bene: abbiamo il nostro piccolo omino, inquadrato lateralmente e inizialmente posizionato nella zona più bassa dello schermo. Intorno a noi, una moltitudine di scale e piattaforme, di lunghezza irregolare e percorse da strani esseri viventi, chiaramente alieni. Tra l’altro, sono proprio quegli esserini a darci l’idea di un prodotto ad ambientazione spaziale, in quanto le scale e le piattaforme sembrano fin troppo terrestri, per non parlare del nostro alter ego che sembra un minatore, soprattutto a causa della sua arma d’ordinanza, un fantastico badile.
Non ci è dato alcun dettaglio sulla trama, ma non pare una mancanza importante. E’ fin troppo chiaro che ci tocca eliminare con qualche stratagemma i simpatici alienucci sullo schermo e il sistema pensato dalla Universal è quello di scavare delle buche nelle quali far piombare i nemici che, dopo averli successivamente ricoperti, periranno miseramente dopo una caduta. Cadere dopo esser stati sepolti? Se non vi torna è tutto ok, il nostro eroe li seppellisce per farli precipitare sulla piattaforma inferiore, senza sapere da dove prende il materiale per compiere tale gesto. Cemento tascabile a presa rapida? Ma come è possibile fare ciò se la piattaforma è sospesa? Non temete, il trovarvi a mazzuolare sgorbi spaziali con un badile in un’atmosfera edwoodiana vi libererà da qualsiasi preconcetto fisico.

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Come avrete capito, non siamo di fronte a un prodotto dalle chissà quali vette strategiche, ma un minimo di pianificazione certamente non guasta e sarà necessario evitare accuratamente qualsiasi contatto con i nemici. Inoltre, per scavare queste famose buche saranno necessari un paio di secondi, un tempo non molto lungo che ci costringerà, tuttavia, ad anticipare le nostre azioni. I nemici sono di vario tipo e si spazia da quelli che si aggirano per lo schermo all’insegna della casualità più cristallina a quelli che vi puntano con grande convinzione. Mediamente, sarete più veloci di loro, ma nei livelli avanzati troverete avversari particolarmente rapidi che non necessiteranno solo di essere sepolti, ma anche di precipitare da altezze elevate.
Non si può dire che Space Panic abbia ricevuto gloria. Piuttosto, è triste notare la dimenticanza nella quale è crollato. Un vero peccato perché pur non rientrando nella categoria dei capolavori, Space Panic intrattiene a dovere, ha degli spunti interessanti per quanto dementi e, più di ogni cosa, avrebbe meritato un monumento all’innovazione. Forse per qualche errore di marketing, forse perché tra i videogiochi il nome Universal non è mai stato di grande richiamo, forse perché non ha trattato argomenti molto spettacolari, questo gioco è stato troppo ignorato. Rendiamogli un minimo di giustizia e tributategli un’occhiata!

Altre versioni
Lo sfortunato destino di Space Panic non si è arrestato davanti alla possibilità di approdare su macchine casalinghe. L’unica conversione realizzata fu per Colecovision e fu realizzato particolarmente bene pur non essendo stata apprezzata troppo dalla critica. D’altronde, nel tempo passato dal debutto in sala, si erano già visti numerosi altri platform e Space Panic cominciava a perdere la sua ragione d’essere. Non sono stati realizzati nemmeno remake noti.


COMMENTO FINALE


"Il primo platform della storia, una definizione che basterebbe per inserire Space Panic tra gli “indimenticabili”. Non è andata così, purtroppo, ed il coin-op Universal è stato sempre più messo da parte dalle memorie dei videogiocatori. Tuttavia, rimane un titolo molto divertente a prescindere dal valore storico. Peccato per una certa mancanza di stile che non lo aiuta ad imprimersi nei ricordi dei giocatori."

Gianluca "musehead" Santilio





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