Il punteggio era calcolato in una maniera insolita, ci venivano assegnati 10 punti per ogni giro completato ed ogni due giri la pista cambiava al volo senza spezzare la continuità dell'azione. Curioso, ma efficace. La difficoltà è medio-alta, direi, e ciò è dovuto all'estrema lentezza dell'accelerazione della nostra vettura: per raggiungere una velocità decente dovremo attendere alcuni secondi, ma il vero problema è che ogni contatto con i bordi della pista azzera la nostra velocità aggravando la situazione, senza dimenticare che collidendo con le altre auto in pista devieremo le nostre traiettorie e altrettanto accadrà scivolando sulle macchie d'olio (due e presenti sempre nella stessa posizione) lungo le piste. Diventa un gioco frustrante, divertente ma eccessivamente punitivo ad ogni sbaglio, soprattutto quando poi si viene travolti incessantemente dagli avversari senza possibilità di sfuggita a causa della congenita lentezza del nostro mezzo. Ciononostante, considerando anche la ruvidità di un gioco così primordiale, la formula è vincente e Sprint innesca in noi quello smodato impulso che ci è tanto caro che ci spinge a provare un'altra partita prima di arrenderci... e poi ancora una... e un'altra ancora... Avete presente qualche clone o seguito di questo Sprint? Beh se li avete giocati anche una sola volta ve li ricorderete per la terribile dipendenza a cui portano, giocabilità allo stato cristallino, soltanto qui leggermente appannato dalla rudezza tecnologica delle prime macchine Atari.
Altre versioni
Nessuna conversione per questo gioco di guida, ma il suo tema venne riproposto dalla sua software house in due seguiti: Championship Sprint e Super Sprint, entrambi di considerevole successo. Ad ogni modo, evadendo dai confini di marca Atari, è facile trovare giochi fortemente ispirati a questo in esame per molti sistemi tra cui vale certamente la pena citare Indy Heat, Super Off-Road e la serie Skidmarks su Amiga.
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