Altre versioni
Asteroids fu un gioco Atari, un’esclusiva preziosa e gelosamente custodita dalla casa madre. E’ particolarmente semplice, tuttavia, trovare giochi largamente ispirati a questo in esame per praticamente qualsiasi sistema esistente. Ad ogni modo, esistono conversioni ufficiali di Asteroids per quasi tutti i sistemi Atari: innanzitutto, l’immancabile versione per VCS/2600, un gioco a suo modo rivoluzionario, soprattutto per esser stato il primo videogioco ad avvalersi della tecnologia di bank switching tramite la quale era capace di aggirare il limite di soli 4kb per cartuccia, raggiungendo gli 8kb grazie allo swap tra due diversi banchi di memoria; pur non mantenendo la graziosa grafica vettoriale del gioco da sala, tutto ciò che serviva era presente anche sul VCS, con asteroidi pixellosi ma colorati e tutte le opzioni dell’originale più alcune simpatiche possibilità di intervenire sulla difficoltà. In realtà la grafica vettoriale non è presente in nessuna conversione ufficiale del gioco, ma solo in determinate versioni shareware. Le altre home versions altro non fecero che migliorare la grafica nel rispetto di una rigorosa bidimensionalità: sui computer a 8-bit della Atari potevamo avere una risoluzione maggiore del VCS ma qualche colore in meno e altrettanto sarebbe dovuto accadere sulla versione per 5200, tuttavia mai rilasciata ma disponibile in rete sotto la forma di prototipo. L’Atari 7800 godeva di una bella conversione, molto colorata e una definizione più che adeguata allo scopo. Asteroids fece capolino anche sul computer 16-bit ST, con un look più simile a quello degli albori pure non avendo nulla di vettoriale e persino lo sfortunatissimo Lynx godeva di una trasposizione dignitosa anche se si rischiava di perdere la vista dannandosi a giocare su un display così minuto.
Nel 1998, poi, cominciò a salire la febbre dei remakes: Asteroids non sfuggì affatto alla dirompente moda di abbellire e migliorare i grandi protagonisti del videoludo del passato e, grazie alla Activision, fu sottoposto a un pesante restyling. Contrariamente a quello che troppe volte è accaduto fino ad oggi, la riedizione di Asteroids fu programmata con criterio, aggiungendo importanti elementi al gioco originale senza snaturarne la formula originale. Ci viene data la possibilità di seguire una trama, per quanto banale ed essenziale, di ammirare filmati renderizzati di buona qualità e di godere di una veste grafica piuttosto al passo coi tempi, con navicelle e asteroidi tridimensionali e accuratamente testurizzati, con fondali animati e attivi dal punto di vista del gameplay, presentando ostacoli, buchi neri capaci di esercitare attrazione gravitazionale su di noi e così via. Non secondaria fu anche l’aggiunta di armi alternative per la nostra astronave, assieme alla possibilità di acquisire un comodissimo scudo automatico capace di proteggerci dai piccoli urti. Ogni missione è suddivisa in sottolivelli, quindici, terminati i quali saremo abilitati a passare alla missione successiva, presentante chiaramente il solito obiettivo di liberare l’area dagli asteroidi ma ogni volta in un contesto leggermente differente. Il pubblico accolse decentemente questa riedizione e invogliò le software a proseguire la strada del remake. L’Asteroids della Activision fu pubblicato nel 1998 per Playstation e Pc e seguito circa un anno dopo da una versione per Nintendo 64 privata, tuttavia, di tutti i filmati per ovvi motivi legati alla disponibilità di spazio sulla cartuccia.
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