BBII si controlla in tutto e per tutto come Bubble Bobble, con qualche aggiunta. Ora le differenze fra i draghi non sono più solo di colore, ma ciascuno di essi ha differenti attributi di velocità, salto, gittata delle bolle e frequenza di sparo, oltre che una nuova abilità: tenendo premuto il tasto di sparo, i draghetti rilasceranno un gruppo di tre bolle, ciascuno in un pattern differente. Sono stati inoltre introdotti nuovi elementi per le bolle oltre ai classici fuoco, acqua e fulmine, ovvero vento (piccoli tornado che si spostano verso l'alto a zig zag), musica (note musicali a ricerca automatica, compaiono solo verso la fine del gioco) e arcobaleno (ripreso da Rainbow Islands, genera arcobaleni che precipitano sui nemici). Per il resto fanno un gradito ritorno tutti i vari trucchi e segreti che hanno reso storico il Bubble Bobble originale, compresi i modi per ottenere gli item speciali, le stanze segrete e la possibilità di ottenere un finale migliore (in questo caso, ottenuto ritrasformando i personaggi in esseri umani con la raccolta delle lettere R-O-D e la conseguente apparizione di una bacchetta magica). E ci sono pure gli scrigni di Rainbow Islands ogni volta che viene sconfitto un boss! Si tratta di un buon compromesso tra la spinta all'innovazione e il desiderio di non ritoccare troppo uno dei giochi che hanno fatto la storia degli arcade. In fondo, "squadra che vince non si cambia".
Il vero elemento distintivo del gioco, nonché il concetto attorno a cui ruota tutto quanto, è il suo essere un unico, enorme omaggio alla Taito e alla sua storia. Subito dopo aver concluso lo stage introduttivo vi è la possibilità di scegliere fra tre differenti percorsi e al termine del primo mondo, dopo uno scontro col Super Drunk che ricalca il livello finale di Bubble Bobble, si può scegliere quale mondo tra i due proposti si dovrà affrontare, cosa che si verificherà al termine di ognuno dei mondi, secondo uno schema "ad albero". Molti dei mondi sono divertenti omaggi a serie e giochi più o meno noti della casa giapponese, come la "zona A" di Darius, la Radish Land di Pulirula, il Giappone mitologico di Kiki KaiKai e via dicendo, con tanto di versioni "carine" dei nemici che si incontravano in questi giochi! Le battaglie coi boss portano all'estremo questo concetto: sono versioni demenziali ma accurate al dettaglio delle sfide originali. Per fare un esempio, il mondo "TV Machine" termina con una battaglia contro l'intera formazione degli Space Invaders, resi in chiave comica ma per il resto, almeno nella prima fase dello scontro, assolutamente fedeli al loro comportamento tipico (non manca nemmeno il disco volante segreto che passa ogni tanto in cima allo schermo e che diventa un piatto di cibo se colpito!); alla fine del mondo basato su Darius ci attende la replica dello scontro con il paguro/corazzata preso dallo stage terrestre di Darius 2, con tanto di messaggio "WARNING - A huge battleship ecc." prima della battaglia! Alla fine del gioco troveremo nuovamente il Super Drunk, ma si scoprirà presto che è soltanto una marionetta -letteralmente- nelle mani di... Beh, giocateci e lo scoprirete.
Elencare tutti i riferimenti e le citazioni occuperebbe troppo spazio (considerato anche che in "TV Machine" la disposizione delle piattaforme di quasi ogni livello è strutturata in modo da ricordare vari titoli Taito), ma un'idea in particolare va assolutamente ricordata per la sua genialità: raccogliendo certi item (solitamente delle pergamene colorate) si aprirà un varco spaziotemporale nel livello (una porta, ma detto così fa più fico) e da esso, dopo uno scrosciante applauso, uscirà... uno dei vecchi eroi Taito, ancora nello splendore dei loro sprites originali! Non si tratta solo dell'ennesimo omaggio, ma potremo effettivamente controllare questi personaggi contemporaneamente al nostro draghetto per distruggere gli avversari e tramutarli in bonus da raccogliere. Una delle cose più spassose del gioco è proprio eliminare creaturine ignare con le frecce di Tiki, il kiwi di The New Zealand Story, le bombe d'acqua di Hipopo da Liquid Kids, i laser del cannone di Space Invaders (!!!), i quali hanno gli stessi effetti che avrebbero nei loro giochi d'origine ma trasposti nel mondo di Bubble Bobble (ad es. i gavettoni di Liquid Kids funzionano come le bolle piene d'acqua in BB, la strega Ptolemy di The Fairyland Story trasforma i nemici in dolcetti come faceva nel suddetto gioco, ecc.)! Ci vorrebbero più giochi al mondo in cui i cameo non siano solo comparsate per compiacere i fan ma aiutino personalmente il giocatore.
Un qualunque fan della Taito darebbe dieci a questo titolo solo per l'idea dei crossover e tutte le varie genialità sparse in ogni singolo aspetto del gioco, ma anche restando più obiettivi non si possono imputare difetti particolari a questo titolo. Tutto il divertimento dell'originale BB rimane immutato, la longevità viene garantita dalla struttura non sequenziale dei livelli (e dai conseguenti numerosi finali possibili, a seconda dei mondi completati e della forma draghesca o umana dei nostri eroi), le aggiunte al gameplay sono poche ma sufficienti per variare uno schema di gioco già quasi perfetto senza rovinarlo, lo standard di cosmesi e sonoro rimane alto (anche se le musiche dei pur mitici Zuntata non saranno mai memorabili come il celebre tema originale), chi conosceva a memoria tutti i trucchi del gioco originale può sbizzarrirsi nell'ideare nuove strategie vincenti usando il nuovo sparo multiplo dei draghetti... insomma, Taito non poteva trovare modo migliore di celebrarsi usando una delle sue serie di punta!
Gli sviluppatori Taito sono riusciti nell'impresa quasi impossibile di migliorare, e non di poco, un gioco storico come Bubble Bobble. Purtroppo, questo successo innegabile è passato quasi sotto silenzio per due motivi: il fatto che le sale giochi fossero ormai in fase calante e la comparsa nelle stesse della serie parallela di Puzzle Bobble, la quale ottenne un successo clamoroso oscurando i precedenti trascorsi dei due draghetti e trasformandoli in mascotte di un puzzle game che si sarebbe potuto basare su qualunque altra cosa.
Altre immagini: