Altre versioni
Per Pong il discorso conversioni assume una certa complessità. Di conversioni dirette e ufficiali per come le intendiamo oggi, Pong non ne ha mai ricevute. La Atari produsse una versione casalinga del gioco tecnologicamente molto avanzata per quegli anni, su una macchina adibita all’esclusiva riproduzione di quest’unico codice. Nemmeno sulle succedanee console vi furono vere conversioni se non per un prodotto per VCS, Video Olympics, che conteneva delle variazioni della formula originale. D’altro canto, non sono mancate le occasioni di giocare a montagne di cloni per qualunque macchina nata da allora fino ad oggi, soprattutto fece clamore il caso dell’Odyssey della Magnavox che propose una versione di Pong casalinga sulla propria console e questo portò ad una lunga diatriba giudiziaria.
Nel 1999, la Atari Interactive, ennesimo tentativo di resuscitare la gloriosa software house, decise di affidare alla Supersonic Interactive una rivisitazione del Pong originale, riadattandolo ai gusti moderni sia esteticamente che concettualmente. Storicamente è raro parlare di lavori del genere fatti come si deve, ma bisogna ammettere che il lavoro svolto per Pong: the Next Level è stato impeccabile. Fu pubblicato per PC, Playstation e Game Boy Color e gli sviluppatori si trovarono di fronte a un difficile interrogativo: come svecchiare e arricchire un gioco tanto semplice senza snaturarne l’essenza? La strada che scelsero di percorrere li portò a mantenere del tutto immutata la struttura originale, intervenendo, invece, in maniera importante sullo scenario che acquisisce dignità ludica dalla sua origine monocromatica. Noi dovremo sempre pensare a colpire la solita pallina, ma stavolta dovremo prestare attenzione anche a nuovi protagonisti diversi a seconda dello scenario di gioco: troveremo il campo di ghiaccio attraversato da pinguini che, se colpiti, rilasceranno bonus e devieranno la traiettoria della palla; avremo il livello della giungla che cambierà la propria inclinazione con importanti conseguenze gravitazionali; avremo il campo di calcio con più barre per attuare tattiche di attacco nuove di zecca e così via. La realizzazione tecnica è ottima su Pc e leggermente sottotono su Playstation in quanto, a fronte di un dettaglio non proprio maniacale, soffre saltuariamente di un frame-rate ballerino, mentre su Game Boy Color è ben fatta ma completamente bidimensionale. Una menzione speciale la meritano le barrette che sono qui animate in una maniera tanto sottile quanto geniale, capaci di trasmettere sensazioni rimanendo legate alla loro natura di parallelepipedi. Veramente un bel gioco, niente da dire!
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