Dopo il successo planetario di Double Dragon, per Technos fu una pura formalità realizzarne il seguito appena un anno dopo: prendendo atto dei limiti - e dei pregi – del primo capitolo, limò i primi, ampliando al contempo i secondi. E per non farsi mancare nulla, piazzò un bel “revenge” come originale sottotitolo. In effetti, il 99% dei sequel non sfuggiva a tale regola, tuttavia va detto che almeno stavolta tale appellativo suonasse appropriato: nell'incipit, Marion, la ragazza già sequestrata nel primo episodio, veniva uccisa dalla stessa banda di malviventi. Ai soliti Billy e Jimmy il compito di mettere in atto la vendetta di cui sopra.
Il gameplay, pur presentando parecchie assonanze col precedente, vedeva la sua piccola rivoluzione ruotare attorno alla nuova funzione dei 3 tasti: a quello classicamente adibito al salto, si univano gli altri due, non più corrispondenti al pugno/calcio, ma alla direzione in cui ottenere la mossa. E così, effettuando l’attacco nella stessa direzione in cui era rivolto il personaggio, si otteneva un pugno, viceversa, un calcio all'indietro: una trovata all’apparenza semplice, che richiedeva tuttavia un po’ di esperienza per essere padroneggiata appieno.
E a farne le spese erano proprio gli esperti del precedente, specie qualora convinti di poter ugualmente avanzare utilizzando il solito trucchetto, quello della gomitata. A tale mossa era toccato un netto ridimensionamento, e probabilmente il risultato della loro ostinazione sarebbe stato catastrofico, con goffi tentativi di sconfiggere gli avversari usando solo tale combinazione. La frustrazione generata era accostabile a quella delle prime partite col secondo capitolo di Street Fighter, perse dietro la cocciutaggine che bastasse ripetere ad libitum la fireball per avere ragione dei nemici.
A venire parzialmente incontro al giocatore c'erano dei colpi base più incisivi ed un devastante hurricane kick, ma a confermare l'impennata del livello di sfida, bisognava segnalare la rinnovata aggressività dei nemici, più veloci e cattivi che mai, benché meno resistenti.
E a proposito di questi ultimi, c'era da segnalare una clamorosa defezione: il tipaccio simil mr. T, autentica pietra miliare del primo episodio. Tuttavia a bilanciare la compagine avversaria, oltre ad un accattivante ritocco grafico di quelli mutuati dal precedente, si aggiungevano nuove esaltanti somiglianze dei boss. Alla fine del primo livello si affrontava una commistione tra un cattivo di Mad Max ed uno di Hokuto no Ken, quello del secondo era accostabile al T800 (il Terminator interpretato da Arnold Schwarzenegger), mentre il terzo presentava un fortissimo emulo di Bruce Lee.
Peccato che il comparto video non riuscisse ad esaltare appieno il disegno degli sprite, causa animazioni latenti in frame e gli stessi fondali, pur gradevolmente colorati, risultavano piattissimi, sballati prospetticamente e nelle proporzioni dei dettagli.
Alti e bassi anche sul fronte audio. A galvanizzanti musichette, facevano da contraltare mediocri FX: la risata del primo boss, pur affettivamente mitica, suonava patetica.
Per onestà intellettuale, inoltre, andava sottolineato come DD2 aggiungesse ben poco rispetto a quanto espresso dal prequel. L’azione di gioco e le ambientazioni dei livelli erano praticamente le medesime, salvo marginali cambiamenti, al punto da poter parlare di remake, più che di vero e proprio seguito: anche alcune interessanti features a ben vedere erano riproposizioni di altre già affrontate.
L'illusorio rinnovamento del sistema di controllo, l’inclusione di una manciata di item inediti e il parziale restyling grafico di certo non bastavano a sgombrare la mente da un dubbio: se questo secondo episodio fosse valido per effettivi meriti propri o per i lasciti ereditati dal predecessore. Fortunatamente, sul fronte giocabilità DD2 divertiva e tanto, ergo si poteva parzialmente chiudere un occhio su tale fastidioso sentore.
Notarella a margine per il finale, in cui, dopo aver sconfitto il mega cattivone di sempre, nuovamente armato di mitragliatrice, bisognava fare i conti con la propria anima malvagia, evidentemente quella parte oscura del personaggio assetata di vendetta: solo sconfiggendo tale doppleganger dotato degli stessi attacchi del protagonista (con l'aggiunta di una pericolosa fireball), era possibile assistere alla poetica schermata conclusiva, raffigurante una foto dei fratelli Lee in compagnia della ragazza defunta, col volto di quest'ultima bagnato da una lacrima che, nell’infrangersi, andava a comporre la scritta “game over”.
Davvero una trovata suggestiva, per un ending ben congeniato, con un solo piccolissimo neo: la Marion ritratta, decisamente racchia! L’amore sarà anche cieco, ma dinanzi a tale scempio, veniva spontaneo chiedersi se fosse davvero valsa la pena tanta fatica per vendicare un simile scorfano…
Double Dragon 2 Arcade
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- Pubblicato: 19-11-2010, 12:52
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Double Dragon II: the Revenge
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Si infatti, anche secondo me non è bello quanto il primo della serie, ma è comunque un piacevole diversivo. Peccato un po' per il sistema di controllo a tre pulsanti che talvolta generava confusione. Ricordo, tra l'altro, anche un buon adattamento per il C= 64.Ultima modifica di Bert; 19-11-2010, 17:33.
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Originariamente inviato da arbluMai giocato in sala. Lo ricordo però su Amiga dove, a differenza della disastrosa e davvero vergognosa conversione, si faceva davvero apprezzare.
In ogni caso il primo DD fu davvero un gioco epocale.
mi ricordo una conversione su Amiga piuttosto buona (seguita a ruota in ordine da ST, cpc e c64), tu a quale disastrosa conversione ti riferisci? Ah, forse ho capito: al primo DD !
C'è anche questa, per i curiosi, x MD: grafica ai minimi termini, sonoro cosi' cosi', giocabilità della serie "finiscimi alla prima partita":
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Fui proprio tra quelli che, convinti di essere "er meglio" del primo capitolo, si buttò a capofitto su questo sequel uscendone con le ossa sempre e cmq rotte
Il gioco m’incuriosì per il suo aspetto ancora più tamarro del primo, e uno stile grafico per certi versi "strano".
Mai portato a termine cmq, nemmeno nella versione casalinga per Amiga, che per dirla tutta, faceva veramente cagare. Su questo sistema il terzo capitolo ebbe migliori natali, ma per me il terzo Double Dragon resta quello più lontano dallo stile originale.
PeaceZ!
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Originariamente inviato da Amy-MorMai portato a termine cmq, nemmeno nella versione casalinga per Amiga, che per dirla tutta, faceva veramente cagare.
Effettivamente come conversione non era nulla di memorabile... con un'eccezione positiva... "collaterale": la musica dei titoli, firmata da Nightshade:
Ultima modifica di AlextheLioNet; 21-11-2010, 12:20.
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Bellissimo gioco anche questo , mazzate a go go, paga forse lo stesso schema di gioco del primo.
Io ricordo invece un ottima conversione su Amiga ,quasi uguale sputata a quella del coin-op,come era recensita su TGM e ricordo che la prima versione pirata non girava su 1.3 ...
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"E così, effettuando l’attacco nella stessa direzione in cui era rivolto il personaggio, si otteneva un pugno, viceversa, un calcio all'indietro: una trovata all’apparenza semplice, che richiedeva tuttavia un po’ di esperienza per essere padroneggiata appieno."
Ecco, questa cosa non sono mai riuscito a capirla! o meglio, non sono mai riuscito a giocarci! perchè dava calci all'indietro se i nemici ce li avevo davanti!?
"prime partite col secondo capitolo di Street Fighter, perse dietro la cocciutaggine che bastasse ripetere ad libitum la fireball per avere ragione dei nemici"
Vero, c'era parecchia gente che faceva fireball e stop!
"Notarella a margine per il finale, in cui, dopo aver sconfitto il mega cattivone di sempre, nuovamente armato di mitragliatrice, bisognava fare i conti con la propria anima malvagia, evidentemente quella parte oscura del personaggio assetata di vendetta: solo sconfiggendo tale doppleganger dotato degli stessi attacchi del protagonista (con l'aggiunta di una pericolosa fireball), era possibile assistere alla poetica schermata conclusiva, raffigurante una foto dei fratelli Lee in compagnia della ragazza defunta, col volto di quest'ultima bagnato da una lacrima che, nell’infrangersi, andava a comporre la scritta “game over”."
Nuuuu, hai spoilerato tutto il finale!
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Questa è la punizione per chi legge le recensioni! Bravo, Ecchipal, bell'articolo anche se stranamente più sobrio del tuo solito
maxtex: eheh, pensavo di ricordarmelo solo io... ci ho giocato solo una volta dal mio amico col kick 1.2... lui però rimase fregato con Lionheart!!!
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Originariamente inviato da museheadQuesta è la punizione per chi legge le recensioni! Bravo, Ecchipal, bell'articolo anche se stranamente più sobrio del tuo solito
maxtex: eheh, pensavo di ricordarmelo solo io... ci ho giocato solo una volta dal mio amico col kick 1.2... lui però rimase fregato con Lionheart!!!
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Giocai solo la conversione per Amiga e devo dire che all'epoca mi prese, tanto che l'avrò finito un 5-6 volte. Lo trovavo divertente.
All'epoca...
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Gioco dalle mie parti rarissimo nelle sale, lo vidi una sola volta in un bar, e , andando di fretta non ci giocau mai...un vero peccato, le critiche potranno essere costruttiv, ma ripetere la magia del gioco che ha per sempre cambiato il picchiaduro a scorrimento non è facile per nessuno....
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Wow!Ma vi piace seriamente la versione Amiga di questo game???Io lo giocai appena presi il 1200 nel 1993, e non mi lasciò granchè bene...Sarà che ero tutto pompato per il nuovo rampollo a 32bit, sarà che odio i giochi che non mi lasciano giocare sia con musica che con sfx, ma a me la conversione di questo game su Amiga, non mi convinse per nulla.Di fatto, ricordo di aver giocato sino in fondo solo il terzo, che trovavo "giocabilmente" superiore.
Cmq, ora mi è venuto la voglia di ripescare la conversione Amiga
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tu a quale disastrosa conversione ti riferisci? Ah, forse ho capito: al primo DD
Il primo fu convertito in maniera davvero vergognosa.
Il secondo invece fu una buona conversione. Aveva difetti certo, ma era molto giocabile e ricevette molte recensioni positive all'epoca.
Ma vi piace seriamente la versione Amiga di questo game???
Cmq il gioco non è davvero malaccio, si lascia giocare tranquillamente. Riscoprilo, magari col tempo trascorso lo riapprezzerai anche tu ;-)
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