Mug Smashers non ci fa onore, neanche un po'. Nasce dalle menti “creative” della Electronic Devices, l'unica azienda italiana nel campo dei coin-op agli inizi degli anni Novanta. In tutta sincerità, non si trattava di un periodo particolarmente buio per il Belpaese: specialmente su Amiga, le mai troppo elogiate Idea, Genias e Simulmondo si davano molto da fare per migliorare la nostra reputazione, lanciando sul mercato prodotti forse non sempre riuscitissimi, ma dignitosi e spesso innovativi. La Electronic Devices remava in tutt'altra direzione. Sospinto da un ultimo alito di amor patriottico non ho riservato per questa rubrica i loro peggiori prodotti, anzi, Mug Smashers è il loro lavoro più riuscito.
Avete presente Final Fight? Ecco, questo videogioco è identico in tutto, ovviamente qualità a parte. Ci sono i personaggi fra cui scegliere, l'impostazione dello schermo con lo scorrimento orizzontale e la possibilità di muoversi più o meno liberamente lungo gli scenari. C'è il solito pulsante per sferrare attacchi ed uno abbastanza inutile per saltare, non mancano le armi da raccogliere ed elementi da spaccare per ottenere bonus o energia. Anche il pattern di attacco di alcuni avversari sembra preso pari pari dal titolo Capcom, ma potrebbe essere solo un'impressione. Non è casuale, invece, la somiglianza della colonna sonora con quella di The Combatribes, un picchiaduro nemmeno trascendentale dal quale la Electronic Devices non ha esitato a “grabbare” a mani basse buona parte dell'audio. Niente male come inizio, eh?
Soffermiamoci un attimo di più sull'aspetto grafico: dai crediti si apprende che alla voce “arte” compare il nome di Renato Panicacci (speriamo non ci segua...). Arte? Bisogna che diate un'occhiata agli screenshot o al video allegato, qui di arte non si può parlare. E' sempre molto facile parlare male di qualcosa o di qualcuno, beh, sappiate che in Mug Smashers è difficile decidere da dove iniziare. Potrei sottolineare l'eccessiva saturazione dei colori, potrei deplorare l'amatorialità delle linee, lo scompenso delle proporzioni, ma mi preme innanzitutto porre alla vostra attenzione il... disgustoso? Osceno? Patetico? Come definireste voi il character design, chiaramente dal punto di vista grafico (al resto è meglio non pensarci)? Osservate il protagonista principale, quel truzzo impossibile con la canotta celeste, i pantaloni ombelicali ROSSI che fanno pendant col suo ciuffo, per concludere con quei grezzissimi occhiali da sole bianchi. Ma come si può solo per un attimo credere che un personaggio così idiota possa riuscire ad incontrare l'interesse del pubblico? Non meno obbrobriose sono le animazioni, non tanto per il numero di frame, tutto sommato accettabile per l'epoca, ma per le movenze vere e proprie. D'altronde cosa aspettarsi da personaggi che hanno le braccia che arrivano fin sotto le ginocchia?
Tutto da buttare, allora? Beh, il sonoro no, ma quello è di un altro gioco. Bisogna riconoscere a Mug Smashers almeno una velocità di gioco sostenuta ed un gameplay che, scavando mooolto oltre la terribile scorza estetica si rivela non peggiore di una lunga sfilza di beat'em up meno criticati, di certo non innovativo e poco ambizioso, ma “piacevolmente” standard, come per tutti i giochi arcade, ed anche la longevità è decente per un titolo della categoria.
A pensarci bene, Mug Smashers è stato affossato dalla facciata di amatorialità che si porta appresso e dall'ingenuità di alcune scelte, leggasi colonna sonora, che, a questo punto, gli causano una meritata brutta figura. Se al progetto Electronic Devices avessero partecipato i talenti italiani della scena computeristica avremmo forse parlato di un titolo di altro spessore. Così non è stato e Mug Smashers sarà ricordato come uno dei giochi stilisticamente più infelici di sempre.
Gianluca "musehead" Santilio
Tra l'altro, la grafica, a prescindere dall'esito, è stata disegnata su Amiga tramite il mitico Deluxe Paint! Ricordo uno speciale su una rivista dell'epoca, non rammento bene se K, TGM o altra...
Insomma... non è poi così terribile... Non è molto peggio del deludentissimo "Double Dragon III: The Rosetta Stone" (1990) della Technos con i suoi sprites scattosi o dello scialbo "D.D. Crew" (1991) della Sega con i suoi fondali poverissimi e il gameplay iper vincolato o del banalissimo "Gang Wars" della Alpha (1989) con i suoi personaggi dai movimenti super rigidi...
non dispiace neanche a me ma non ci ho mai giocato, d'altra parte a me basta che si mena e sono tutto felice ^^
Però non sono mai incappato in questo gioco, né in sala né da nessun’altra parte. Ma ne esiste qualche conversione?