A livello di gameplay, tutto ciò si traduce col governare la forma trasmutata di Alex Kendall, un'astronave per intenderci, attraverso uno scenario bidimensionale rappresentato mediante una visuale a volo d'uccello, dall'alto se preferite, in una maniera del tutto analoga a quanto avveniva in titoli arcade come Omega Race ed Asteroids. Il nostro compito consiste sostanzialmente nel raggiungere l'uscita di ciascun livello, una missione tutt'altro che semplice poiché ogni stage è contraddistinto da una serie di schermate statiche che danno origine ad un intricatissimo labirinto. Alcune aree, inoltre, ci sono precluse da delle porte, a noi ovviamente spetterà capire come aprirle, in genere recuperando delle apposite chiavi colorate o attivando i rispettivi interruttori. Altre zone potranno essere raggiunte solamente tramite degli opportuni teletrasportatori o scovando i corrispondenti passaggi segreti. Lo scanner della nostra navicella terrà traccia dei nostri spostamenti, fatto che si rivelerà particolarmente utile al cospetto delle innumerevoli biforcazioni che contraddistinguono ogni scenario.
Naturalmente, durante la partita, non dobbiamo vedercela solamente con la struttura dei livelli, ma anche con le innumerevoli creature che li popolano, in particolare virus e programmi via via sempre più pericolosi, anch'essi rappresentati nel gioco come semplici astronavi o fantasiose livree geometriche. Per contrastarli utilizziamo due differenti sistemi d'armamento, ovviamente facendo un oculato uso delle munizioni. Tramite il primo, spariamo con vari tipi d'armi da fuoco e ad energia. Col secondo, invece, lanciamo granate, missili e mine, queste ultime innescabili anche per via remota. Come da copione, lungo il corso dell'azione, raccoglieremo delle armi sempre più potenti ed efficaci, alcune delle quali in grado di mirare automaticamente. A nostra protezione abbiamo uno scudo energetico che diverrà sempre più flebile a seguito di ogni impatto con i proiettili nemici. Una volta esauritosi del tutto, lo scafo inizierà a subire danni di varia entità. Le collisioni, oltre ad essere attenuate da uno speciale schermo difensivo attivabile tramite un opportuno power-up, possono essere evitate con un repentino spostamento laterale della nave, in piena tradizione First Person Shooter.
L’energia degli scudi, lo stato dello scafo e la scorta delle munizioni a nostra disposizione, potranno essere ripristinati collezionando degli appositi bonus disseminati per il livello. L'astronave può ruotare di 360 gradi per poi procedere o retrocedere in una particolare direzione, ovviamente risentendo realisticamente dell'inerzia. Per sfuggire alle situazioni più pericolose, c'è offerta anche la possibilità di accelerare all'inverosimile con i postbruciatori, sebbene per un certo tempo limite. La navicella può essere controllata con la sola tastiera o con l'aiuto del mouse. Il gioco è sicuramente impegnativo e presenta una difficoltà per lo più graduale, nonostante non manchino dei passaggi piuttosto frustranti. La longevità è garantita da più di una ventina di stage, ripartiti in cinque episodi principali, e da cinque livelli di difficoltà. Infine, vale anche la pena di citare la possibilità di salvare i nostri progressi.
Shadow Wraith vanta una buona realizzazione tecnica, la grafica adotta uno stile metallico, pseudo elettronico, piuttosto definito che non lesina in dettagli ed ombreggiature. I nemici e gli oggetti che popolano i vari livelli sono indubbiamente minuti, ma comunque curati. La fluidità dell'azione, così come la resa delle animazioni, si attesta su uno standard decisamente elevato. Il comparto sonoro è anch'esso di buona qualità, i brani musicali che ci accompagnano durante l’azione sono sicuramente orecchiabili e d'atmosfera, così come gli effetti sonori ed i campionamenti vocali svolgono adeguatamente la loro funzione.