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ID: 271510Avete presente quei videogiochi che nel vostro ricordo vanno oltre l’aspetto tecnico e l’effettiva qualità per trovare quel posticino dove sono depositati i ricordi più belli della vostra infanzia, insieme al ricordo della merenda a base di pane e prosciutto della mamma o le interminabili sessioni di nascondino con gli amici e per strada in una delle tante estati calde e spensierate?

Ecco questo è per me Trashman goes moonlighting. Ancora più assurdo scoprire a distanza di molti anni che questo gioco era presente solo nella compilation “7 cassette – 100 giochi” che avevano dato a mio padre quando comprò il CPC 464, dove il summenzionato gioco prendeva il titolo di “Netturbino fa il lavoro nero”.

Eh!... Non avendo più il CPC 464 e non conoscendone il suo vero titolo, ho cercato questo gioco in capo ad internet senza trovarne traccia. Una volta mi sono imbattuto in un sito di un ragazzo francese espertissimo dell’home computer Amstrad. Con fiducia lo contattai. La sua risposta fu secca: non aveva mai sentito nominare quel gioco prima d’ora, neanche tale compilation e quindi forse mi ero sbagliato. Persi le speranze.

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ID: 271505Una mattina, esattamente il 24 dicembre del 2012 e ben 2 anni dopo il mio primo contatto, Nicholas, l’amico francese amante degli home computer Amstrad, mi scrisse che aveva trovato questa compilation da un altro user italiano e mi girava la rom come segno di scuse per non avermi creduto quando gli scrissi. Che bel regalo di natale e che bella scoperta! Il tutto reso ancora più bello quando ho fatto girare la rom e i miei ricordi a fosfori verdi del piccolo netturbino si sono colorati con una vivacità inaspettata.

Dovete sapere che questo titolo fa parte di una serie di giochi, esattamente tre, dedicati al lavoro del netturbino (o come lo chiamava mio padre: Totore da munnezz, ricordando un suo amico che faceva questo lavoro) ma che non fu mai rilasciato ufficialmente su nessun computer (si parla che dovesse uscire anche su Spectrum) se non stranamente nella summenzionata compilation distribuita inspiegabilmente solo in Italia. Mistero.

Nei panni del netturbino presteremo servizio su 5 quartieri, che fungeranno da livelli, al fine di raccogliere i cestini dell’immondizia, tosare l’erba, pulire i vetri di una villa e fare altre piccole attività, stando attenti ai pericoli della strada come non essere investiti dalle auto (o dal proprio furgone raccogli rifiuti), cosa che accadrà spesso nel secondo livello data la casualità del loro passaggio, e dando un occhio al tempo che sarà anch’esso il nemico perché una volta esaurito arriveremo al game over.

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La classica meccanica dei giochi di una volta, quelli di metà anni 80, dove la corsa contro il tempo e il punteggio finale erano alla base della giocabilità.
Nonostante i soli 5 livelli, che ne riducono purtroppo il fascino, Trashman goes Moonlighting risulta divertente e impegnativo. Ogni livello ha un’attività di base, cioè raccogliere la pattumiera dalle varie abitazioni e svuotarla nel camion per poi rimetterla al suo posto, e una collaterale come tosare l’erba nel primo livello o pulire i vetri di una villa nel terzo. Tutto molto semplice e genuino, ma a suo modo accattivante, specie se si pensa che come concept è ed era molto originale: in quale altro gioco potete tosare un prato o raccogliere le foglie nel parco.

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Rispetto ai due precedenti capitoli usciti per CPC 464, il mondo di Trashman goes moonlighting è coloratissimo e ben realizzato. Ogni livello/quartiere ha tutto: alberi, case, siepi, la strada dove passano le automobili, muri, fiori. Anche lo sprite di trashman fa la sua bella figura. Diciamo che se consideriamo che il gioco gira sul CPC 464 l’aspetto tecnico è molto credibile e fluido. Si ha la sensazione di essere in quei tranquilli e piacevoli quartieri inglesi. Infatti il sonoro si limita solo ai vari FX senza musica, ma il tutto stranamente rende bene.

COMMENTO FINALE


"Trashman goes Moonlighting per certi versi è un gioco speciale. Speciale per me che ne riserbo un nostalgico ma genuino ricordo e speciale perché non è mai uscito ufficialmente eppure molti ragazzini italiani che hanno avuto il CPC464, con le famose sette cassette cento giochi, ci hanno giocato inconsapevoli di avere tra le mani qualcosa che molti non sapevano manco che esistesse. E’ un titolo divertente, colorato e a suo modo impegnativo che rispecchia perfettamente il trend dei giochi di quel tempo per quanto riguarda le meccaniche."