Clicca sull'immagine per ingrandirla.   Nome:   Liverpool-(E).jpg  Visite: 1  Dimensione: 85.2 KB  ID: 254628Io sono sempre stato un po' troppo pignolo: giocavo a Football Manager sul C64 e mi lamentavo della scarsa varietà di azioni disponibili, idem su The Manager per Amiga, andavo in sala e trovavo così superficiale Tecmo World Cup perché conoscevo bene Kick Off 2 per computer, giocavo a FIFA 98 ed invidiavo gli amici con la Playstation e Winning Eleven. Tuttavia, non potevo immaginare le sofferenze patite dagli utenti Amstrad.

Il Colour Personal Computer, informalmente CPC, nasce nel 1984 e copre tutto il resto degli anni Ottanta conoscendo una carriera dignitosa, soprattutto sul suolo britannico. Le sue doti più apprezzate sono state il prezzo ed il monitor incluso che, in relazione al budget dell'acquirente, poteva essere ad infami fosfori verdi oppure in sgargianti colori. Purtroppo, pur avvalendosi di una palette cromatica superiore a quella dei concorrenti ed una CPU performante (Z80 a 4 mhz), risultava una piattaforma dalla vocazione ludica desiderabile, non equipaggiata da funzioni grafiche per agevolare scrolling e sprites come su C64 e con una community meno frizzante e creativa di quella dello ZX Spectrum. Ciononostante, buoni videogames ne sono stati prodotti, ma quando a provarci c'era qualche team poco talentuoso le cose potevano sfociare facilmente nel tragicomico.

Considerando l'apprezzabile penetrazione nelle case inglesi dell'Amstrad CPC, la Grandslam, softco attiva sulle piattaforme 8/16 bit, ebbe una brillante intuizione: acquistare la licenza di qualche squadra molto celebre e dedicarle una simulazione calcistica! Un'idea così valida che di lì a poco anche la Krisalis l'avrebbe sfruttata col Manchester United. Oltre agli spunti di marketing, però, bisogna tirar fuori anche un videogioco decente...

Il faccione di John Barnes che campeggia sulla copertina di Liverpool, semplicemente questa la denominazione del prodotto, assume un'espressione assorta. La mente della star inglese non pare impegnata nel difficile controllo di palla in cui è ritratta, piuttosto sembra rivolta a qualcosa di più triste, estraneo al campo di calcio e forse residente DENTRO: è il disco di gioco, senza dubbio. Gli occhi del calciatore fissano un vuoto solo casualmente attraversato dal pallone, sono avanguardie della vergogna desiderose di fungere da deterrente alla predazione. “Non comprate Liverpool, allontanatevi da questa confezione” sembra sussurrare Barnes nella nostra mente. Grazie, John. Ci hai provato e forse qualche utente CPC ha risparmiato le sue sterline.
Clicca sull'immagine per ingrandirla.   Nome:   vlcsnap-2011-09-13-00h40m22s57.jpg  Visite: 1  Dimensione: 77.8 KB  ID: 254620Clicca sull'immagine per ingrandirla.   Nome:   vlcsnap-2011-09-13-00h40m29s124.jpg  Visite: 1  Dimensione: 66.8 KB  ID: 254621Clicca sull'immagine per ingrandirla.   Nome:   vlcsnap-2011-09-13-00h40m44s19.jpg  Visite: 1  Dimensione: 76.3 KB  ID: 254622




Il gioco non si apre male, affatto. Parte con una schermata raffigurante un'azione di gioco che precede il consueto menu, disegnato in alta risoluzione e con un simpatico cursore a forma di pallone. La musica non è precisamente quella che ci si aspetta da una simulazione calcistica, ma nella sua tranquillità è orecchiabile e sfrutta le possibilità acustiche dell'home computer Amstrad molto meglio di tanti altri.

Curiosiamo tra le opzioni e per un titolo 8-bit non ci si può lamentare: amichevole, campionato e possibilità di salvataggio della lega. E' la fortuna di essere un gioco su disco a permettere quest'ultima possibilità, davvero importante per chiunque intenda costruire un'esperienza di gioco più completa, articolata e longeva. Partiamo dall'amichevole e scegliamo la squadra, ad esempio l'Aston Villa. Tac! Parte il match! E l'altra squadra? Nolenti o volenti, l'unico team da voi controllabile è quello del Liverpool.

Si entra in campo! Lo scrolling è palesemente incerto ma non è una sorpresa per la macchina. In compenso, gli sprites dei calciatori sono di dimensioni generose, la telecamera indugia sulle pubblicità dei cartelloni (c'è Pacmania!) ed è alquanto ravvicinata e questo potrebbe essere a tutto vantaggio della spettacolarità. Potrebbe.
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I calciatori si dirigono verso il cerchio di centrocampo. L'arbitro fischia, io premo il pulsante di fuoco per il calcio d'inizio e... Nella staticità generale, il mio uomo colpisce con un “tocco sotto” il pallone che s'impenna sul posto e rimbalza senza che nessuno né della mia squadra né di quella avversaria faccia qualcosa per prenderla.
Guadagno ancora una volta il controllo e realizzo che che le dimensioni extralarge dei calciatori costano una lentezza esasperante al gioco, la reattività ai comandi è poi qualcosa di semplicemente inesistente. La mia perplessità si traduce in distrazione ed in qualche maniera la palla passa ai miei avversari, al che mi muovo per un eroico recupero. Lanciano la palla in avanti, sembra lenta ma i miei uomini lo sono di più: è irraggiungibile. Fallo laterale, la sfera è sulla linea ma ci vogliono decine di secondi prima che qualche giocatore vada a raccoglierla, dopodiché tento la rimessa ma la palla rimane esattamente dov'era. Ma il pulsante di fuoco funziona?

In un'azione successiva, mentre stavo CERCANDO di imbastire un attacco, oltre a rilevare che non esistono differenze di velocità fra i calciatori, scopro che per tirare bisogna caricare una doppia barra d'energia e, a quanto pare, servono la prima per l'altezza e la seconda per la potenza. Avete presente i giochi di golf nei quali c'è bisogno di un doppio fuoco per colpire la pallina per dosare forza ed effetto? Uguale, il problema è che Liverpool è un gioco di calcio e tutto questo ha due grossi difetti: funziona male ed annichilisce la frenesia della partita, perché tra il caricare il tiro e lo scoccarlo passano 3-4 secondi, un'eternità!
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Contropiede! La squadra avversaria approfitta della mia incredulità e si lancia verso la mia area. Miracolosamente il programma mi permette di switchare su un difensore ma... ma... non esiste la scivolata! Ok, l'unica soluzione è cercare lo scontro fisico. Mi fiondo con tutto il corpo sull'attaccante e lo fermo. Però mi fermo anche io, siamo bloccati. L'animazione della corsa continua, ma la palla è lì immobile davanti a noi e i due sprites dei calciatori si sono letteralmente incastrati! Dopo alcuni secondi di imbarazzo del videogioco come effigie dell'arte moderna, ripartono, io provo a spazzare ma il tiro mi rimane sulla zolla di partenza, il computer prende la palla e la spedisce in fallo laterale senza motivazione alcuna. La CPU decide spesso di lanciare all'indietro in fase di attacco... Boh! Un veloce sguardo al cronometro e scopro che non siamo nemmeno a metà del primo tempo. Ogni frazione di gara dura ben OTTO minuti!!! Non ce la posso fare...

Opto per il reset del computer per ricaricare e partire nuovamente dal menu principale. Non mi resta che esplorare la modalità campionato. Con ben poca sorpresa scopro che non c'è altro che una prevedibile lista di incontri da disputare nel tentativo di diventare campioni della Premier League. Mi cade l'occhio sull'opzione “View team” che mi porta in una schermata con la dislocazione dei giocatori sul terreno di gioco, con la possibilità di decidere l'undici titolare ma non di cambiare tattica. Tra l'altro, non è presente la rosa completa della squadra e non pare esservi alcun cambiamento qualora decidiate di schierare il portiere in attacco o un attaccante in porta dato che ogni giocatore sembra uguale all'altro.

Riprovo con un altro match, ovviamente col Liverpool. Niente. Neppure stavolta ho le forze per giungere al termine della gara, né di segnare anche una singola rete, addirittura neanche il computer ci riesce. Non capisco come sia possibile realizzare un gioco di calcio così indecente. Devono averlo fatto apposta. Del resto, la Grandslam era di Londra. Che i programmatori fossero tifosi dell'Arsenal?
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