Beh... si, una piacevole sorpresa. Sono riusciti a rinnovarlo in chiave più moderna senza stravolgerne troppo l'essenza originaria, semplificazioni permettendo. Un bel gioco, davvero. Ancora piango la disfatta della mia povera squadra super addestrata... snif...

Il fatto che una manifestazione così importante e, se vogliamo, "massificata", premi una software house piccola (se la paragoniamo ai giganti EA, Ubisoft e compagnia) ma talentuosa come i Telltale (non dimentichiamo che molti suoi componenti sono ex Lucas arts), autrice di un progetto low-budget come The walking dead, la ritengo una ottima notizia. Peraltro ho giocato a The walking dead e devo dire che è davvero un bellissimo gioco, ma questo non basta ad un'esponente di un genere di nicchia, come quello delle avventure grafiche per vincere premi così grossi (in passato non è mai successo) e allora ho l'impressione che abbiano giocato in questo caso altri fattori e cioè il forte traino rappresentato dal fumetto e soprattutto dalla serie TV, che ha fatto godere al gioco una popolarità inaspettata, e poi il suo essere molto cinematografico e semplice dal punto di vista della giocabilità (il che comunque non deve essere visto necessariamente come un demerito), cosa che l'ha reso fruibile da tutti. Un bellissimo gioco, ripeto, ma per me non all'altezza di un Gabriel Knight o di altri capolavori del genere del passato (mai vincitori di premi simili). Al di là di tutto, comunque molto meglio che vinca The walking dead piuttosto che il solito FPS.

Molto contento anche per Journey: addirittura miglior gioco PS3 in assoluto. Un titolo indipendente relativamente poco costoso che sbaraglia la concorrenza agguerrita di numerose produzioni tripla A: sembra la storia di Davide contro Golia e, se vogliamo, una favola a lieto fine

Io non l'ho mai preso perché dura una sola ora. Anche Prince of Persia durava un'ora, però...

Non è vero che dura un'ora (ne dura circa tre; due e mezza, se si procede superveloci). Ma non è questo il punto. Il punto è che Journey è un'opera d'arte (nel senso letterale dell'espressione, cioè un videogioco dove la "componente artistica", se così la possiamo chiamare, predomina sulla componente interattiva-ludica in senso stretto) e in quanto tale non la giudicherei da un canone strettamente videoludico come la longevità (canone che fra l'altro ritengo retaggio degli anni '80-90 e ormai antiquato IN OGNI CASO per giudicare un videogioco, ma questa è una mia personalissima considerazione). Aggiungiamoci che il prezzo non è 70 euro ma 12 euro. Si può dire in modo forse banale ma che rende l'idea, che Journey non è un gioco perfetto (a qualcuno potrebbe non piacere oltre che la durata ridotta, anche la giocabilità un filino scarna), ma che è un gioco bellissimo (peraltro "gioco" è un termine riduttivo per esperienze del genere, a mio avviso). Per me comunque resta una delle migliori esperienze videoludiche degli ultimi anni.

Concordo in gran parte con Joust (a parte il discorso della longevità, che comunque rimane un fattore importante, anche se, come ho già detto, secondo me non dipende solo dalla quantità di ore necessarie a terminare un gioco, anzi, ritengo più importante la rigiocabilità), in questo caso in effetti, fare un discorso di "ore necessarie a finirlo" non fa testo, essendo a tutti gli effetti un'opera d'arte, non so se in effetti merita di vincere come miglior gioco PS3, ma è di certo degna di nota nonché di essere acquistata, adoro i Thatgamecompany, forse non quanto i Platinum o From Software, ma... li adoro

@Cthulhu: il discorso longevità è un discorso complesso, sul quale si potrebbe parlare a lungo. Vorrei chiarire comunque una cosa: intendevo dire prima non che sia di per sè un aspetto non importante o un contro-valore ma soltanto che è un canone antiquato così come lo intendevamo negli anni '80-'90, quando un platform composto da 10 livelli era spesso considerato per questo fatto inferiore rispetto a un altro composto da 20. I giochi allora erano pochi e costavano molto e perciò in primis DOVEVANO DURARE. Oggi invece che abbiamo abbondante disponibilità di giochi nuovi, retrogames, giochi indie e chi più ne ha più ne metta possiamo finalmente concentrarci sull'effettiva QUALITA' di un gioco, anche se non molto "longevo". Prendiamo ad esempio Gravity bone o Thirty flights of loving: sono due giochi indie che durano una manciata di minuti (!) e però non si può negare che siano degli esperimenti videoludici interessantissimi e non li si può bocciare per il fatto che durano poco più che una doccia perchè significherebbe non aver compreso la loro natura e gli intenti dell'autore. Aggiungiamoci anche che ora siamo adulti e abbiamo di solito meno tempo libero di quando andavamo alle scuole medie o al liceo... Se devo dirla tutta, ora più che mai, io apprezzo la "capacità di sintesi" anche in campo videoludico. Che non significa che apprezzo i giochi brevi: è un'altra cosa... Cioè meglio un gioco breve che ha "detto tutto quello che doveva dire" (e che per questo ti dà un senso di soddisfazione una volta terminato) piuttosto che un gioco lungo ma diluito in maniera forzata, aggiungendo un paio di livelli a caso. Comunque concordo con te sul fatto che sia più importante la "rigiocabilità" del tempo effettivo necessario a finire un gioco.

Interessante notare come i tie-in abbiano parzialmente riguadagnato i favori della critica (per lo meno alcuni)... l'anno scorso i VGA premiavano Batman: Arkham City come "Miglior action adventure" e oggi The Walking Dead: The Game è "Gioco dell’anno" (oltre che "Miglior Gioco Sceneggiato" e "Miglior Gioco scaricabile" -con Telltale Games che, di conseguenza, ottiene il titolo di "Studio dell’anno"-)

Tie-in o non tie-in, si tratta di due grandissimi giochi.

Journey mi ha emozionato così tanto che alla fine il discorso relativo a longevità e gameplay non m'interessa più di tanto in questo caso, è uno di quei titoli "borderline" che o si ama o si odia (o comunque lascia del tutto indifferenti), chi ama provare sempre nuovi modi per approcciarsi al media dovrebbe decisamente provare almeno la demo se c'è.
Personalmente ho amato anche Datura anche se, in questo caso, il problema non è che il gameplay è appena accennato come in Journey, è proprio che a tratti risulta abbastanza macchinoso ed impreciso ma comunque ho avuto un ritorno in termini di "effetto meraviglia" che mi ha ripagato del tutto e con gli interessi (anche se questo l'ho preso a 4E in superofferta psn, periodo halloween),.

Mi delude l'assenza di Darksiders 2, praticamente credo che i 3 titoli citati in questo post siano gli unici giocati e usciti nel 2012 quindi non saprei giudicare i vari Dishonored, The Walking Dead ecc ecc ma posso senza dubbio affermare che Darksiders 2 è uno dei titoli più curati in assoluto di questa generazione e uno dei miei preferiti di sempre, un gioco che mette a dura prova il cervello nei dungeon veramente stupendi, immenso da esplorare, gameplay molto vario e riuscitissimo in ogni sua componente, molto longevo per un action/adventure a patto ovviamente di voler completare sidequest e quant'altro (se non ricordo male ci ho messo 43 ore escluso DLC gratuito Argul's Tomb), cosa deve fare di più un videogioco per essere considerato?


Davvero davvero un peccato, anche perchè il successo non sufficiente in termini di vendite, come da dichiarazione dello stesso produttore THQ, comporterà l'ennessima virata al "facciamo la pappa pronta" come richiede questa generazione a gran voce. Davvero un peccato se un titolo del genere, venisse ridotto a quel gioco molto poco interattivo che per me è stato il primo Batman (non so se City ha stravolto tutto ma ne dubito).