Nel corso di un'intervista concessa ad A List Daily, il boss dell'indie developer finlandese Gogogic ha rilasciato alcune dichiarazioni relative al ruolo dei single-player games nell'attuale mercato videoludico, con annesso excursus storico sui primordi dell'intrattenimento elettronico:
"La meccanica dei giochi single-player è un trucco, questi infatti, sono realizzati per essere giocati con altre persone e non importa se online o dal vivo. I primi videogame sono stati progettati come esperienze multiplayer, ma quando nacquero titoli del genere per computer e console ci fu bisogno di realizzare un antagonista e/o protagonista per puri scopi commerciali. Non si poteva dipendere dall'unione delle persone per ottenere una particolare esperienza sincrona di un determinato gioco. Sarebbero state soffocate le vendite. E dal momento che all'epoca non si potevano connettere le persone in maniera così semplice come oggi, nacquero gli arcade."
"Un gioco è un'attività multiplayer e possiamo capirlo quando guardiamo i bambini che s'inventano degli amici immaginari con cui divertirsi, con cui parlare e interagire. Ma ora che siamo in grado di connettere le persone in maniera semplice, la necessità di giochi single-player è calata sensibilmente. Ci sono molte storie e trame a disposizione e siamo ritornati di nuovo a costruire esperienze multiplayer in linea con quella che è la vera essenza dei giochi." (Jonas Antonsson)
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Jonas Antonsson (Gogogic): "la necessità di giochi single-player è calata sensibilmente"
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- Pubblicato: 27-10-2012, 20:57
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E allora che mettino al bando gli studi sulla intelligenza artificiale, visto che non serve a nulla.
Domani non ci sarà HAL a guidare una astronave umana nella spazio, ma uno schiavetto dentro un case, che fa finta di essere un computer... perchè è più bello parlare ad un umano...
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Solo così l'esperienza di gioco può essere davvero completa.
Il Multiplayer alla fine è più come un gioco a nascondino, o come quando giocavi a pallone a 6 anni: tutti dietro la palla, non ci importava dei ruoli, volevamo tirare in porta! Dal mio punto di vista, come importanza per il medium inteso come forma di arte e di espressione del pensiero umano, è ghettizzabile. Almeno oggi. E negli anni a venire, finchè non si creeranno esperienze virtuali alla "ponte olografico di Star Trek".
Lui ha ragione solo nel senso commerciale ed economico della cosa: è legittimo, ma è un pensiero che ne fa di lui un attore di scarsissimo valore in questo universo, imho (al pari di un PR della EA che ogni anno ci dice che hanno cambiato radicalmente FIFA 12, per farci divertire tutti). Se domani lascia, nessuno se ne accorge.
A questo punto, mi auguro che un minimo di giochi in single player pensati e sviluppati per essere longevi in singolo esista ancora.
Lo auspica lo stesso Antonsson nella medesima intervista ( http://www.vg247.com/2012/10/26/gogo...eyre-gimmicks/ ):
"Antonsson said this doesn’t mean there isn’t room for 'great single-player titles,' citing DayZ, Dark Souls and other 'games that make you sweat and curse every couple of minutes.'"
“'It means that those titles have to be very appealing and cater well to the hardcore audience',” Antonsson said. 'So games that drive you crazy can be excellent because they are well designed, not because that’s what games are supposed to do or how they should always work.'"
I giochi fatti bene han sempre richiamo ma è chiaro che se continua la tendenza di usare il single player solo come un tutorial questo inizia a stufare e non essere mai considerato...
Riprendete a fare giochi in cui la campagna in singolo sia veramente predominante e poi ne riparliamo di cosa vuole la gente
"Antonsson said this doesn’t mean there isn’t room for 'great single-player titles,' citing DayZ, Dark Souls and other 'games that make you sweat and curse every couple of minutes.'"
“'It means that those titles have to be very appealing and cater well to the hardcore audience',” Antonsson said. 'So games that drive you crazy can be excellent because they are well designed, not because that’s what games are supposed to do or how they should always work.'"
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Poi mi viene anche a me il dubbio che gli sviluppatori ed i producer puntino di più sui giochi multiplayer, perchè costa meno fatica, meno investimenti di denaro, meno skaxxi per realizzare un I.A. tosta...magari mi sbaglierò, ma l'impressione è quella!
Se in Pong ci metti due bacchette da comandare con due giocatori ti sbatti di meno che metterne una guidata da una IA "intelligente".
E poi qualcuno ci rimane male se non vende un gioco in multi per il quale ogni giocatore deve avere la sua copia del gioco regolarmente acquistata... cosa che qualcuno faceva spesso in passato...
Non possono sempre nascondersi dietro le risorse hw...
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Poi sta dichiarazione di Antonsson fa tanto "aiuto, nessuno parla più delle mia software house di pupù, diciamo una megafesseria così attiriamo l'attenzione"
E' chiaro che se consideri solo come targhet di utenza i ragazzetti 16-18 anni questi se ne strafregano di trama narrazione e storia ma voglion solo sfidare gli amici online e far la gara a chi ha piu trofei o medaglie
Ma considerando i giocatori "seri" quelli che prendono un titolo per apprezzarlo e gustarne la storia e gli eventi, qualunque sia il suo genere (Uncharted 2, Bioshock, Arkham Asylum tanto per fare 3 esempi...) questi vorranno una trama ben strutturata e considereranno l'online solo come 1 piacevole e gradita aggiunta ma non come parte fondamentale...