Matt Gemmell, affermato sviluppatore di applicazioni iOS, ha pubblicato un lungo articolo dal titolo "Chiuso per Affari" (LINK), in cui definisce un fallimento il modello Android, indicando come preferibile in un'ottica di business la filosofia "chiusa" di Apple ("Chiuso è meglio per gli affari"):
“Android è stato progettato per la pirateria”
"Android è progettato per rendere difficile farci dei soldi, fondamentalmente perché è open source, con tutta la mentalità corrosiva che circonda tale apertura.”
“Fai una ricerca su internet di copie di applicazioni pirata, dopo le copi all’interno del dispositivo (regolarmente unrooted, non jailbreak) e le lanci. Il sistema Android è progettato dalle radici in modo tale da favorire la pirateria. Perciò la sua esistenza non è una sorpresa ma è qualcosa di inevitabile.”
“Ci deve essere un flusso di entrate. Non si può attendibilmente avere quel flusso di entrate se la piattaforma stessa e la filosofia dietro di essa danneggiano attivamente il commercio. Se si desidera una piattaforma commercialmente valida per sviluppatori di software di terze parti, bisogna bloccarla.“
"Chiuso è meglio per gli affari"
LINK
Matt Gemmell: Android è "progettato per la pirateria" e "per rendere difficile farci dei soldi"
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- Pubblicato: 27-07-2012, 13:02
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se vuoi buttarti a sviluppare su android lo fai senza problemi, e puoi installare software di 3ze parti tranquillamente (ossia lo fai di tuo senza che passi da market e concessioni varie):
sviluppi il tuo software su pc, lo metti sul dispositivo e basta. ti piace. lo migliori. lo vendi via google play o dal tuo blog
per sviluppare per iOS ti devi comprare la licenza anche se non hai mai fatto dei test! e sei obbligato!
devi metterlo sul appstore e apple si frega 30 centesimi su ogni euro di applicazione
android è fatta per la pirateria...
aggiungerei anche:
- i metallari adorano satana
- la malavita di una volta aveva un codice cavalleresco
- fli extracomunitari ci rubano il lavoro, le donne, la libertà
- se mescoli coca cola e idrolitina esplodi
- steve jobs ha rivoluzionato l'informatica
potrei andare avanti all'infinito. che dite, rilascio un'intervista?
A conti fatti, la pirateria non risparmia nessuno, con la precisazione che su iOS l'utenza è, almeno a grandi linee, leggermente meno predisposta a "scorciatoie" un minimo "laboriose"... magari anche perchè tende ad essere un po' meno smaliziata / smanettona della "clientela" media di Android.
O forse anche questo è un luogo comune? Chissà...
Su android una marea di gente compra, quando l'app ha il prezzo giusto. final fantasy a circa 13 euro è una presa per il culo, blazing star a circa 3 euro è una presa per il culo, death rally gratis con addon a 99 centesimi (assolutamente facoltativi) è una cosa giusta, forti del fatto che il mondo è pieno di cheater che acquistano al volo ogni facilitazione.
La diversificazione degli apparati su android non è molto influente, come non lo è la differente versione di so (parlando dalla 2.3 in poi). Cpu e Gpu sono pochissime, e in ogni caso nessun gioco è adattato a basso livello all'hardware (per questo ouya potrebbe darebbe una svolta...)
Sviluppare su android è più economico che sviluppare su ios, proprio grazie alla sua apertura. -non hai bisogno di permessi e approvazioni, lo fai e basta.
Ai tizi come il simpaticone intervistato va nel c**o il fatto di non poter avere il controllo totale su tutto, e che invece di guadagnare 100 guadagnerà 75... (numeri buttati li per dare un'idea).
Beh... non dovrebbe essere nemmeno trascurabile. Un rapporto del “Global Piracy Studio” realizzato dalla Business Software Alliance (BSA) ha quantificato al 42% il piracy rate italiano, ovvero il rappporto tra rapporto tra software pirata e quello legale (Europa occidentale: 32%; Cina: 77%).
"In Italia il tasso di pirateria informatica si attesta al 48%, in calo di un punto percentuale sul 2010, per un mercato del software pirata di 1945 miliardi di dollari contro i 2107 miliardi di quello legale. Il che fa di noi l'ottavo paese al mondo per valore del software illegale, dietro a Francia (2754 miliardi di dollari) e Germania (2265 miliardi di dollari) e davanti al Regno Unito (1943 miliardi di dollari)." ( http://www.blogrisparmio.it/Applicat...-e-pirata.html )
Ovviamente nel rapporto si parla genericamente di software, ma le percentuali dovrebbero essere comunque abbastanza indicative, quanto meno per delineare una tendenza generale.
Espressione dialettale che si utilizza quando si chiede qualcosa a qualcuno di parte che ti risponderà solo in un modo.
La bsa può dire quello che vuole, gli introiti del mondo dell'intrattenimento sono stellari (musica, video, games...). Qualcuno ferrato in matematica finanziaria potrebbe spiegarmi comè sarebbe possibile se la pirateria fosse davvero così devastante?
E' chiaro che la pirateria è concettualmente devastante, ma l'effettivo impatto secondo me è estremamente strumentalizzato...
I ricavi sono sicuramente stellari, ma lo sono anche le spese di sviluppo dei videogiochi (per lo meno dei titoli AAA)... da quì il rischio di non rientrare dalle spese, se non si riesce a vendere un gran numero di copie... e per vendere un gran numero di copie è necessario rivolgersi al più ampio pubblico possibile... e per rivolgersi al più ampio pubblico possibile è necessario "andare sul collaudato"... e per distinguersi e attirare gli acquirenti "rimanendo sul collaudato", bisogna puntare su qualità visive e complessità dei contenuti e sostenere, quindi, notevolissime spese di produzione... da quì il rischio di non rientrare dalle spese, se non si riesce a vendere un gran numero di copie... e così via...
Al dì là dei circoli viziosi, che in una stagione di vacche (più) magre si tenda a strumentalizzare la pirateria e il mercato dell'usato è quanto mai prevedibile...
Boh, io resto fermamente convinto che la pirateria non è un problema. Per cortesia, non menatela sul giustizialismo cosmico guidato dai paladini della libertà al grido "la pirateria è il male!".
La pirateria è illegale, su questo siamo tutti daccordo. Dico solo che l'effettivo impatto sul mercato moderno è trascurabile visto che gli incassi salgono salgono e salgono in qualsiasi campo dell'intrattenimento.
Per la verità, al di là dell'incidenza della pirateria (secondo me tutt'altro che trascurabile), i numeri sembrerebbero testimoniare che la crisi si stia facendo sentire anche nell'industria videoludica (articolo de Il Sole 24 Ore: "Videogiochi, i numeri della crisi"), con particolare riferimento alle console che, come si sa, stanno perdendo terreno in favore di smartphone e tablet:
http://opendatablog.ilsole24ore.com/...#axzz21uYaeb2P
http://www.ilsole24ore.com/art/tecno...?uuid=AbocQZmF
La pirateria può essere uno strumento per bilanciare un mercato folle e fuori controllo. E' successo per esempio nell'industria musicale, e oggi moltissime persone comprano musica a prezzi onesti in formato digitale. Lasciate perdere quelli che dicono "scarico per protesta", sono stronzate. Ma è l'effetto finale ciò che conta.
Per quanto riguarda l'informazione, è solo un vettore (e spesso estremamente di parte). raccogliere dati da più fonti ed elaborare un'idea, that's where we go.
E' vero ma quella di recuperare nel turbolento e "parcellizzato" settore mobile tutti i mancati guadagni del comparto home è una gran bella scommessa... vedremo chi riuscirà nell'impresa.
Per quanto riguarda l'informazione, ho riportato due articoli tratti da Il Sole 24 Ore, perchè ritengo tendenzialmente affidabile questa nota testata economica.
Il sole 24 ore sarà anche un nota testata economica, ma personalmente ritengo affidabile solo l'incrocio di informazioni. Non esiste l'informazione libera soprattutto in economia, e non è una frase fatta.
Android è sicuramente più parcellizzato e disomogeneo di iOS (per la varietà di versioni e dispositivi) e, in generale, non risulta poi così facile piazzare titoli veramente redditizi nel settore mobile. Con Angry Birds è andata benissimo e Infinity Blade + seguito hanno fatto guadagnare a Epic Games più soldi dei tre God of War... ma, al di là di questi esempi (e ve ne sono ovviamente altri...), un significativo spostamento degli equilibri verso il settore smartphone & tablet sarà realmente attuabile da publisher e produttori senza rinunciare a consistenti fette di guadagno? Bene o male si tratta di una parziale riconversione che, in quanto tale, difficilmente risulta indolore.
Sull'affidabiltà delle fonti, alla fin fine si deve comunque scegliere... va da sè che la scelta più autorevole è quella che, in teoria, ha buone probabilità di risultare anche la più affidabile.
Diresti che windows è disomogeneo solo perchè esistono milioni di configurazioni pc e versioni so diverse? sicuramente no, dato che i giochi girano bene o male ovunque.
Qui non si tratta di spostare equilibri. Ogni mega casa ha interessi ovunque, proprio perchè sanno benissimo che un mercato blasonatissimo oggi potrebbe diventare polvere in pochi giorni. Insomma, questi cadono sempre in piedi (e il crack del 1983 ha fatto scuola).
Non è una riconversione, è solo la nascita e crescita di un mercato e lo stallo di un altro, ma i protagonisti sono sempre gli stessi. Nessuno si muove e nessuno si sposta. generano utili seduti sulle stesse identiche poltrone.
p.s.: la fonte più autorevole e quella dove girano più soldi. dove ci sono i soldi c'è una direzione imposta, e non sempre è la trasparenza.
Android sarebbe da considerarsi relativamente "disomogeneo" perchè i dispositivi "coperti" possono essere molto diversi e le versioni del sistema ugualmente diverse. Il ragionamento, in effetti, è pressoché analogo a quello di Windows e dei PC. Il fatto che esistano configurazioni hardware estremamente variabili è senz'altro un motivo di "disomogeneità"... come nei PC, così negli Android systems. Che Android, dunque, abbia un carattere sostanzialmente disomogeneo (in particolar modo in rapporto con iOS, relativamente meno soggetto a variabilità del genere) è, a mio avviso, quanto mai evidente.
Che i grandi publisher abbiano già messo un piede nel settore mobile è ugualmente evidente... il punto è che si tratta comunque di una "riconversione"... per cui bisognerà vedere se faranno in tempo a togliere l'altro piede dal settore "console tradizionali" prima di perdere la scarpa o essere disarcionati. Non credo proprio che la riconversione sarà indolore per tutti i grandi nomi, visto che, bene o male, molto dipende dalla lungimiranza dei dirigenti e da opportunità / tempistica delle relative politiche di marketing... vedremo...
Per quanto riguarda l'autorevolezza delle fonti, va da sè che in primis si misura dai contenuti e dalla qualità delle analisi... indubbiamente è bene tener conto della rilevanza economica dell'editore, ma poi il merito degli articoli e la fama della testata parlano comunque da se'.
Mi fermo qui. Credo che la discussione in realtà non sia mai esistita.