American McGee, game designer statunitense con illustri trascorsi legati ad id Software (Doom II, Quake e Quake II) e autore noto, in particolar modo, per American McGee's Alice ed Alice: Madness Returns, ha rilasciato alcune dichiarazioni relative al redditizio modello free-to-play e alla futura scomparsa della distribuzione retail:
"Guadagnare da un titolo venduto per console, e come scavare da sotto ad una valanga [...] Se non esci da li sotto in breve tempo, non hai speranze di sopravvivere. Il modello F2P offre l'opportunità di pubblicare qualcosa e continuare a migliorarlo continuamente fino a che non è in grado di restituire un profitto. Nulla è garantito, ma ci sono molte più probabilità rispetto alla distribuzione retail. I nostri giochi F2P hanno generato molti più guadagni rispetto a quanto abbia mai fatto Alice: Madness Returns."
"Anche se il mercato delle console ha vissuto due decenni seguendo questi schemi, il modello [retail] era insostenibile fin dall'inizio [...] Considerando la situazione dal punto di vista dei mercati esterni, dove le console non sono il fondamento dell'ecosistema dell'industria videoludica, l'idea di supporti fisici e dei giochi da postazione fissa (console) sembra ormai anacronistica. Ma è interessante esaminare come il denaro ricavato dal mercato delle console abbia contribuito a consolidare il potere tra una manciata di publisher. Ora invece stiamo vivendo una sorta di rivoluzione che porterà ad una maggiore libertà per editori, sviluppatori e consumatori in futuro." (stralci di un'intervista concessa a Game Informer -LINK-)
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I giochi F2P non mi hanno nemmeno mai ispirato per quanto riguarda la "trasparenza", però se alcune società
ci vogliono campare, qualcosa di profitto ce lo dovranno tirare fuori.
...e sempre meglio della schifosa EA che ha il coraggio di tirare fuori la "indie collection"...
ad ogni modo, di sicuro il f2p un vantaggio ce l'ha, ovvero la non necessità di scaricare una demo a parte!
Il problema, che lui definisce insostenibile, il genio, è solo uno: la loro avidità supera persino quella delle grandi industrie cinematografiche e non si rendono conto che non potranno mai essere a quei livelli per vari motivi; ovvio che poi sia insostenibile un mercato del genere se pretendi troppo, spendendo cifre spropositate in pubblicità e promozioni inutili.
I giochi, 9 su 10, fanno semplicemente pena e vengono venduti a prezzi ingiustificati. Meno male che c'è American McGee, altro espertone di turno, che ci fa la disamina del mercato attuale (ma non per portare acqua al proprio mulino eh... nooooo).
"Anche se il mercato delle console ha vissuto due decenni seguendo questi schemi, il modello [retail] era insostenibile fin dall'inizio."
Addirittura fin dall'inizio? Presumibilmente i titoli AAA sono entrati in una spirale perversa che li costringe a pompare risorse su tecnica e contenuti cinematografici per fronteggiare la concorrenza (puntare sulle novità è rischioso... se si fa un buco nell'acqua, più che un buco, è una voragine)... con conseguente lievitare dei costi di produzione e difficile recupero degli investimenti (l'asticella del numero di copie da vendere per andare in pari -e magari guadagnare- si alza sempre di più). Ma sostenere che il sistema fosse insostenibile fin dall'inizio mi sembra davvero una forzatura.