Nel corso di un'intervista concessa a GamesIndustry (LINK), David Cage, apprezzato game designer e boss di Quantic Dream, ha rilasciato alcune significative dichiarazioni sul tema "innovazioni & industria dell'intrattenimento videoludico":
"L'industria videoludica morirà se non si cerca di essere più innovativi, di mettere sul piatto nuove idee e parlare di più. Non necessariamente di cose serie, ma in modo più approfondito, a un certo punto [...]"
"E' fantastico che si possa sparare ai mostri, è fantastico ed è una cosa che sarà sempre possibile fare, che avrà sempre un riscontro. Allo stesso tempo, però, che ne dite di lasciare un po' di scelta alle persone? Fornire loro differenti opzioni, così che possano continuare a sparare ai mostri, se gli va, oppure optare per qualcosa di più profondo e maggiormente interattivo."
"Non è una questione di come vedo il mio lavoro. Mi interessa usare questo medium per esprimere qualcosa, innescare emozioni profonde. Penso che sia possibile ottenere questo risultato con i film, con le serie TV... tutte le forme espressive funzionano in tal senso. Ma i giochi? Ci limitiamo a sparare e saltare. Non sarebbe interessante provare qualcosa di diverso e utilizzarlo?"
"I videogame sono un medium fantastico. E' incredibile ciò che si può fare con essi, perché offrono modi di fruire l'esperienza molto differenti rispetto a qualsiasi altra cosa. Se guardate un film, lo fate in modo passivo: assistete a una storia e questa vi viene raccontata. Ma quando giocate con un videogame, siete voi a raccontare la storia. Potete decidere ciò che accadrà, e potete basare ciò sulle vostre scelte, sui vostri valori morali. E' affascinante."
"Journey è stato strabiliante. Non ha nulla in comune con ciò che faccio io, ma non è una questione di storytelling, bensì di emozioni. Prova a fare qualcosa di diverso. [...] Credo che l'industria abbia bisogno di più prodotti come Journey, che rappresentano una boccata d'aria fresca. Il che è una cosa necessaria per qualsiasi medium. Quanti FPS possiamo produrre ogni anno? Quanti possiamo giocarne ogni anno? Quanti avranno successo? Persino da un punto di vista strettamente commerciale, ha senso? Non ne sono sicuro."
LINK
Cage sembra un sognatore, purtroppo i videogiochi ormai sono solo numeri e marketing, l'arte non può vincere contro i soldi.
Secondo me fra l'altro dice cose molto condivisibili, ad es. quando afferma che gli FPS o i giochi "in cui si spara ai mostri" non sono di per sè da criticare, anzi, ma va criticata la pochezza di generi e la piattezza del mercato odierno e il fatto di dover faticare così tanto per cercare generi che si discostano o che vogliono "spostare il medium un pò più in là" (almeno rimanendo sui giochi "tripla A": per il mercato indie il discorso cambia).
Condivido anche quando dice che persino da un punto di vista strettamente commerciale non ha senso puntare sempre sugli stessi generi. Si, perchè, checchè se ne dica, appena esce un gioco "diverso", tutti ad elogiarlo e a comprarlo (lo stesso Journey è stato anche in cima alla classifica dei giochi più scaricati). Quindi in realtà la richiesta c'è e non tutti vogliono solo e soltanto Call of duty o l'ultimo gioco sportivo.
E se i videogiochi non fossero una forma espressiva? se questo cinematizzare ogni pixel o voler vedere per forza l'arte fossero una snaturante forzatura? Insomma, ci sono giochi che ormai sono dei film in cg con qualche azione da compiere qui e li. Sono ancora videogiochi? e poi cosa significa "sparare ai mostri"? potrei semplificare qualsiasi cosa in questi termini. Il calcio è "dare una seria di calci ad una palla", la F1 è correre in fila in un tracciato, i film sono un susseguirsi di azioni da guardare passivamente... Queste cose vanno avanti da un'eternità, senza alcuno stravolgimento che ne modifichi la natura, e sono ancora li.
I videogiochi sono in coma perchè non sono più videogiochi.
[...]quando giocate con un videogame, siete voi a raccontare la storia. Potete decidere ciò che accadrà, e potete basare ciò sulle vostre scelte, sui vostri valori morali[...]
ah si? e su quale pianeta? che esempi vorrebe portare? fable? Ma siamo sicuri che vogliamo tutta questa libertà? Gli open world hanno un senso perchè ti muovi in un contesto ben definito. Se in GTA 8 potessimo buttare per terra la pistola, entrare in un panificio a chiedere lavoro, diventare onesti e mettere su famiglia ed educare i figli, sarebbe ancora divertente?
Sono daccordissimo con lui quando dice che c'è bisogno di rinnovo, ma non nella direzione intesa da lui.
Le novità, a mio avviso, non vanno cercate per forza in generi inesplorati. Basterebbero delle IP nuove e qualche dinamica fresca, e anche un FPS diventa nuovo.
La distruzione dei videogames si chiama prequel/sequel, anche quando i vari episodi non hanno niente a che fare fra loro. Se a questi aggiungiamo le riedizioni in finto hd...
Lo so che passo per rompiballe, ma mi piace seminare domande... a me va bene qualsiasi risposta vi diate, l'importante però è porsi sempre le domande. (ohm... )
L'argomento è interessantissimo e potrebbe andare a parare quasi ovunque, magari bazzicando nei controversi rapporti tra videogiochi e arte, tra cinema e intrattenimento videoludico, tra vg e narrazione in senso lato.
Secondo me il videogioco non si è snaturato, ma notevolmente differenziato. Oggi l'intrattenimento videoludico è un gigantesco contenitore che raccoglie elementi assai diversificati... così diversificati, in effetti, che non ha senso porre dei paletti su quello che sarebbe da considerare "vg ortodosso" e quello che, viceversa, si configurerebbe come "prodotto simil-videogiochistico borderline". Ormai il termine "videogioco", difatti, ha un'accezione abbastanza ampia da accogliere un po' di tutto, rivolgendosi ad un pubblico estremamente eterogeneo e con una vastissima gamma di gusti/esigenze.
I titoli caratterizzati da una decisa impronta cinematografica e sostenuti da una complessa struttura narrativa sono videogiochi a tutti gli effetti, facendo semplicemente parte di sottogeneri particolari, quali "interactive drama" (è il caso dei titoli firmati da Cage... se non vado errato) o RPG / action-RPG molto "cinematografici" e ricchissimi di "trama" e dialoghi.
Da notare che la storia dei "giochi che sono film in CG con qualche azione da compiere qui e li" non è una svolta recente... bene o male si tratta di tardi eredi radicalmente evoluti dei vecchi laser games degli anni '80, con i QTE (Quick Time Events) che, se non sbaglio, sono stati rispolverati a partire dagli storici cartoon/movie "interattivi" dei mitici eighties, per rendere più coinvolgenti le scene d'intermezzo di Shenmue e seguito.
Da ex possessore di Mega CD, poi, ricordo che i c.d. "film interattivi" (FMV games) erano decisamente di moda nel primi '90... per cui un minimo di continuità con il passato c'è... con tutte le notevolissime integrazioni consentite dai progressi hardware (ambienti estesi e complessi, struttura di gioco molto articolata, gran numero di variabili, movimenti più realistici, grande accento sui dialoghi, espressioni facciali, interazione / fisica avanzata, ecc., ecc...).
Siamo daccordo quasi su tutto. Devo però specificare che non vedo i videogiochi come ortodossi e non ortodossi. Le novità mi hanno sempre affascinato, e i cambiamenti mi hanno sempre stimolato (se ti raccontassi la storia della mia vita delgi ultimi 20 anni... ), insomma, non sono sicurmante un conservatore.
Non tutto ciò che cambia è progresso, non tutto ciò che è nuovo è per forza bello. In realtà non vedo nulla di nuovo da alcuni anni. Il rifacimento di, il sequel di, il prequel di...
Girano una marea di soldi. troppi. produrre un gioco costa tantissimo, quindi nessuno più si azzarda a fare qualcosa di nuovo. i rischi di un flop non sono più sostenibili. In un contesto del genere il videogame può solo implodere. Ti sembrerà assurdo, ma ho deciso di chiudere con l'attuale nuovo (ho messo da parte tutte le console moderne) per dedicarmi a tutti i titoli che mi sono perso in passato, siano essi in emulazione che sulla macchina reale. Il tutto in attesa del 21 dicembre 2012 del mondo videoludico
Sono d'accordo... mi ha colpito molto la notizia dei guadagni di Epic Games. Sembra che i due Infinity Blade per iOS siano stati più redditizi dei tre Gears of War (in termini di rapporto tra costi e guadagni). Secondo me questo è significativo. Oggi come oggi le grandi produzioni videoludiche devono vendere un numero di copie spropositato per rientrare dalle spese... e, visti i prezzi, la crisi e la diffusa "prudenza" di publisher e sviluppatori sul fronte delle innovazioni, è sempre più difficile.
Poi che vi sia necessariamente e inevitabilmente un'implosione fatale è tutt'altro che sicuro... magari vi sarà una crisi e forse, dopo quest'ultima, si avrà un nuovo anno zero, come del resto è già successo verso la metà degli '80. Vedremo...