Che piacere vedere come i programmatori ci vogliono bene, e ancora più piacevole vedere come ormai i videogiochi siano solo e semplicemente mercato... E alcuni di noi che ci volevano credere, speravamo potessero essere riconosciuti un giorno come arte, peccato ma sono nati troppo tardi...

pensa cthulhu che c'erano delle povere persone che non riuscivano a giocare a dead space perchè troppo pauroso e allora, grazie ai magnanimi EA, ora con un amico che gli fa compagnia è tutto più gioioso e spensierato. poi usando la stessa mentalità penseranno che ci sono persone che non riescono a giocare a FIFA, troppo simulativo e allora faranno il calcio in cui i calciatori giocano da soli con la sensazione di vedere una partita vera...

Pensa un po'... da ragazzino mi sarebbe piaciuto moltissimo optare per un'ipotetica rassicurante modalità cooperativa per giocare a quel terribile '"horror game" che mi terrorizzava tanto da impedirmi di affrontarlo in single player.

Ovviamente mi riferisco al coin-op Splatterhouse...

Che tristezza, un'altra serie gettata alle ortiche...

Che dispiacere immane.
In questo periodo sono in dirittura d'arrivo con il primo Dead Space (lo sto portando alla lunga però per vari motivi) e non ho ancora giocato il 2.
Il primo è uno dei più grandi giochi mai "creati".
Ma perchè fanno queste cose?
Ma la cosa che mi da rabbia e fastidio non è la EA, ma le PECORE che ci vanno dietro e sono pure contente di comprare giochi così, tutti uguali.
Poi vai sui forum e sono tutti indignati e allora ti chiedi: ma le PECORE dove sono?
Le PECORE non siamo noi, si nascondono là fuori, sono milioni, sono i bimbiminkia del nostro mondo, coloro grazie ai quali l'inquinamento aumenta, coloro che ogni santo anno preordinano un Call of Duty qualunque un anno prima a prezzo pienissimo, come se fosse una droga per decerebrati che l'importante è che soddisfi le tue sinapsi (come l'alcol che fa male, ma che ti rende brillo e questo basta)... dovrebbe esserci qualcosa che aiuti a depurare dalle scorie.
Scorie che da anni infestano anche le stesse riviste cartacee del settore, capace di criticare gioiellini come Legend of Grimrock, solo perchè non sono pubblicizzati dalla grande compagnia che ti paga anche i viaggi per andare in giro per il mondo e per darti importanza (altrimenti, se vieni escluso, non sei un giornalista) e perchè... manca la componente... online o cooperativa...

Vedrete che nel quarto ci saranno pure le tartarughine e i funghetti... oltre alla peach "rapita" da un necromorfo...

Concordo con voi e con Glorfindel in particolare. Anch'io ho giocato e portato a termine con gran soddisfazione il primo (gran gioco veramente). Il secondo non lo presi perchè già lì lessi di pareri negativi riguardo all'atmosfera, all'impegno richiesto, al senso di solitudine e di angoscia costante e al feeling puramente "survival", aspetti che impreziosivano il primo capitolo e a detta di molti smarriti nel secondo. Con questo terzo episodio pare proprio che il processo di "imbastardimento" della serie continui a spron battuto per cui mi spiace ma questa sarà l'ennesima serie che abbandonerò (dopo Silent hill, Resident evil e altre ancora). Un cliente in meno, cara Electronic arts.

Effettivamente il "ragionamento" di EA Games è più o meno analogo a quello di Capcom in riferimento a Resident Evil:

http://www.retrogaminghistory.com/ho...al-horror.html

Amarezza profondissima.
Giusto ieri mi sono rimesso sul boss finale a livello Harde
Odioso quanto mai ma il gioco è superbo come dinamiche e clima malato.
La finish move dell' ultimo mostro è a dir poco raccapricciante brr..

Interessante notare come si preoccupino di precisare meglio i motivi ("opening up to a larger audience") di questa curiosa attenuazione della componente horror... horror / gore di cui comunque assicurano la presenza, sottolineando di non voler cambiare troppo le carte in tavola per non scontentare i fan ("We feel good about that growth but we have to be very paranoid about making sure we don't change the experience so much that we lose the fanbase."):

http://www.eurogamer.net/articles/20...arger-audience