Nel corso di un'intervista concessa a Gamasutra, Jenova Chen, noto game designer cinese cofondatore di Thatgamecompany cui si devono titoli particolarmente apprezzati dalla critica come Cloud, Flow e Flower, ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni sulla necessità di conferire una "rilevanza intellettuale" ai videogiochi non destinati ad un'utenza mainstream:
“Per far sì che gli adulti apprezzino qualcosa, devono essere stimolati intellettualmente con qualcosa che sia collegato alla vita reale. Giocare a poker insegna a ingannare le persone, e questo ha una rilevanza nella vita reale. Un headshot con un fucile da cecchino non ha rilevanza nella vita reale. I giochi devono avere una rilevanza intellettuale. C’è bisogno anche di profondità. Hai l’avventura e il brivido dell’avventura, ma vuoi anche la pelle d’oca.”
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in ogni caso, io sono sempre stato per l'elevazione ad arte dei videogiochi tante che ormai non apprezzo più di tanto la politica"divertimento!" di mamma nintendo, per me un gioco deve avere una rilevanza intelletuale, non come dice "tizio"(non sono a conoscenza di ciò che ha sviluppato),ma una rilevanza a livello di maturità, la trama non deve essere un semplice pretesto, ma deve essere articolata come se fosse un libro(ecco perchè amo gli stealth e gli RPG), il gameplay deve essere anch'esso maturo, nel senso ti che deve impegnare molto(psicologicamente,niente motion controller) e non ti deve addormentare(il giusto esempio sarebberò i ninja gaiden per nes, impegnativi come nient'altro o gli stessi stealth,rpg o strategici,in altre parole una difficoltà che non si supera facilmente).
Quanto al "collegamento con la vita reale" devo però dire una cosa. Ho giocato a fondo i suoi giochi (ultimo, in ordine di tempo, il bellissimo Journey) però tale collegamento paradossalmente l'ho visto più in altri giochi che nei suoi. Lui mi sembra semmai più bravo a trasfigurare la realtà e a reinterpretarla con notevole sensibilità poetica e artistica.