Dopo anni veramente dorati, la Nintendo fronteggia ancora lo spettro della crisi che le costa 400 milioni di euro di rosso nei suoi conti. Una bella botta che è figlia del disastroso 2011, che è passato dal prevedibile calo di vendite della Wii al sorprendente flop iniziale del 3DS, ma anche gli introiti derivanti dalle royalties per i giochi venduti sulle sue console hanno conosciuto una brusca riduzione. Eventi concomitanti che sono sfociati nella prima annata di perdita da quando Nintendo è una realtà.
L'importanza del leader del mercato dei videogiochi è palpabile nell'articolo che l'illustre Corriere della Sera le dedica, dove viene evidenziato anche il peso del rampante mercato smartphone e tablet nell'attuale quadro.
Nintendo è sicura di recuperare quest'anno grazie alla buona forma del 3DS ed al lancio della Wii U, che rimane comunque un'incognita nella speranza che le prossime mosse siano meglio riuscite della presentazione dello scorso anno.
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Attualmente il 3DS sta vendendo molto bene (17 milioni di unità e 45 milioni di giochi), ma va detto che il taglio di prezzo e gli stentatissimi primi mesi di vita della nuova console ritarderanno i profitti che, nella migliore delle ipotesi, cominceranno a concretizzarsi a partire dall'anno fiscale 2012-2013.
Per quanto riguarda il Wii U, ci sono segnali promettenti alternati a diverse incognite... e soprattutto un ritardo eccessivo malauguratamente associato ad un sostanziale abbandono del Wii, che, in ogni caso, ha varcato la soglia dei 95 milioni di unità vendute.
Nintendo dovrà dunque darsi da fare per lanciare la sua nuova console con una line-up realmente appetibile che garantisca sin da subito una buona risposta da parte del mercato.
Son lontani i tempi in cui ci si poteva permettere un gioco nuovo ogni 2 mesi, sopratutto con i prezzi attuali e ovviamente le vendite ne risentono.