Il team Media Molecule è stato quello che più di tutti ha portato il platform game su un piano diverso, lanciandolo nella galassia dell'"user created content", ovvero dei livelli, oggetti e quant'altro realizzati dalla propria community. Oltre a questo, però, era significativo il motore fisico implementato che rendeva, per quanto possibile, più realistici i platform introducendo un fattore gravitazionale assai più credibile. Inoltre, non era secondario neppure il gameplay collaborativo tra più personaggi. Non un clone di Super Mario, quindi, ma un binario nuovo da percorrere. Qualcuno l'ha amato, altri per niente, ma di sicuro un pezzo importante della nuova generazione oltre che un successo commerciale.

La Capcom è al suo primo tentativo di infilarsi in questo nuovo filone e ci prova con World Gone Sour che di LBP prende di certo il ritmo piuttosto lento, lo pseudorealismo della grafica e l'utilizzo di più personaggi durante l'azione, anche se non proprio alla stessa maniera. A farci compagnia una voce narrante che ci spiega tutti i passi del gioco assieme ai dettagli della storia.

Manca qualcosa, vero? Niente editor, infatti, quindi non si può andare oltre la campagna inclusa nel gioco, salvo DLC. C'è da considerare, però, anche un prezzo di vendita contenuto. Disponibile ora per XBLA e PSN.