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Nome:   Silent_Hill_Downpour_box_art.jpg 
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ID: 258683In Giappone non va bene più niente e non può che essere doloroso ammetterlo. Persino quando affidano a team esterni i loro brand le cose girano male.

Silent Hill è una serie gloriosa, partita con due episodi di spessore elevatissimo che successivamente ha conosciuto alcuni passi falsi, vuoi per un progressivo esaurimento delle idee, vuoi per una concorrenza che cominciava a correre sul serio.

In un momento di scarsa ispirazione degli studi interni della Konami, i giapponesi si sono rivolti agli stranieri Vatra Games, team della Repubblica Ceca di fresca formazione costituito da elementi con alle spalle progetti molto validi ma totalmente estranei al genere horror.

Questa volta vestiamo i panni di tale Murphy, ex-galeotto che si reca nella vecchia Silent Hill per venire a capo di una vendetta che sta meditando ma della quale non vengono forniti ulteriori dettagli all'inizio del gioco. Questo è stato e rimane uno piatti forti della saga, dato che anche Downpour sembra riuscire a dosare saggiamente le rivelazioni mentre si basa su un sistema di side quests per approfondire i personaggi.

Il gameplay, invece, è la nota dolente. Ci sono dei cambiamenti importanti e la gestione delle armi è molto differente. Stavolta tutto può fare al caso nostro, persino una comunissima pietra, ma è importante ricordare che le armi possono persino rompersi. Quelle da fuoco svolgono un ruolo abbondantemente secondario, dato che le vedremo raramente, per cui il loro impiego andrà centellinato per gli scontri più duri.

Infine, c'è un coding da piangere un po' da tutti i punti di vista. La grafica è ovviamente ciò che salta subito all'occhio e propone un sistema di illuminazione abbastanza involuto, texture non felicissime e in generale un look tutt'altro che al passo coi tempi. Peccato che la programmazione sia di livello desiderabile anche per quanto concerne i combattimenti che si rivelano ostici nei controlli e noiosetti, ed è un peccato considerando che i mostri di questo capitolo sono molto interessanti.

Insomma, un Silent Hill che voleva essere di rottura ma che non fa tanto bene tutte le volte che cerca di distaccarsi dagli stilemi della serie. Di buono c'è il solito, potremmo dire: trama suggestiva, creature impossibili e alcuni momenti di forte tensione. Ci sarebbe voluto un gameplay capace di tenere meglio assieme le componenti.

Metacritic ci racconta di una media voto di 63/100 per la versione PS3 e di 70/100 per quella X360.