C'era una volta la Darkworks, una compagnia che debuttò con un titolo da subito controverso, ma non poteva essere altrimenti dato che Alone in the Dark: the New Nightmare costituiva un reboot della saga ordinato dal publisher Infogrames, che faceva rabbrividire al solo pensiero di vedere il protagonista in stile Leonardo Di Caprio.

Dopo qualche altro gioco piuttosto buono come Cold Fear e persino un Ghost Recon, la Darkworks si mise al lavoro su I Am Alive che doveva puntare tutto sull'atmosfera: l'ambientazione, infatti, cala il protagonista in un mondo post-apocalittico, in cui le comunicazioni sono totalmente saltate e dove la gente cerca di andare avanti facendo leva unicamente sullo spirito di sopravvivenza. Gli obiettivi del nostro avatar sono strettamente familiari, in quanto il suo unico desiderio è riunirsi con moglie e figlia, che non vede e non sente dal disastro circa un anno addietro.

Nel 2010, però, la Darkworks è fallita ed I Am Alive è stato adottato dalla Ubisoft Shangai che ha scelto di renderlo un prodotto indirizzato al solo digital delivery, con tagli soprattutto nell'impianto grafico.

Il risultato pare abbastanza difficile da giudicare. Avete mai visto un gioco che si becca sia un perfect score che dei sonori 4/10 (e nemmeno pochi)? Siamo di fronte ad uno di questi casi e l'apprezzamento verso il titolo dipenderà da quanto giudicate importante l'atmosfera. La storia è molto bella, gli scenari sono concettualmente molto ben studiati e ciò potrebbe bastare per godersi questa pubblicazione. Peccato che la grafica sia al massimo di una buona Playstation 2, che il motore fisico abbia evidenti problemi e che l'intelligenza artificiale dia a pensare che il cataclisma abbattutosi sulla Terra abbia fortemente danneggiato i neuroni della gente. Inoltre dura circa cinque ore, ma ci si potrebbe passare sopra in virtù del prezzo ridotto.

Disponibile almeno per ora solo su Xbox Live, I Am Alive incassa un Metascore di 71/100.